Da Bridget Jones ad Andrea Sachs, tutte le eroine della letteratura chick-lit sbarcate al cinema
Non solo Bridget Jones. Ecco quali sono tutte le eroine della letteratura chick-lit diventate famose sul grande schermo.
Alla fine degli anni ’90, alcune scrittrici di libri rosa fecero nascere un nuovo genere di letteratura per ragazze che solo 10 anni dopo venne definita dalla critica “chick-lit”.
A differenza dei romanzi rosa, i romanzi chick-lit sentivano nella caratterizzazione delle loro eroine il forte eco del post-femminismo.
Fu allora che, da mere cenerentole in cerca d’amore, le protagoniste di alcuni libri al femminile si trasformarono in decise donne in carriera, emancipate abitanti di grandi metropoli in grado di ironizzare - e non solo drammatizzare - sulle loro disavventure.
Molte di queste anti-eroine romantiche sono diventate presto anche icone del grande schermo, in film che ormai sono definiti veri e propri cult di genere.
Ecco quali sono, in particolare, le amatissime protagoniste di questa recente tipologia di romanzo rosa sbarcate al cinema.
Bridget Jones
Ellen Fielding è la pioniera della letteratura chick-lit.
La sua Bridget Jones, per quanto ispirata alla vittoriana Elizabeth Bennet di Orgoglio e Pregiudizio, ha comunque dato vita a un nuovo stereotipo di donna romantica: meno “ingessata” delle precedenti e pronta ad essere sempre e comunque se stessa in ogni situazione.
La single incallita Bridget è protagonista di tre best-seller. Sia Il Diario di Bridget Jones che Che Pasticcio Bridget Jones! sono stati trasposti sul grande schermo in due omonimi film decisamente fedeli alla trama che hanno visto come protagonista Renée Zellweger.
Il terzo, e conclusivo, capitolo delle disavventure di miss Jones - Bridget Jones: Un Amore di Ragazzo - è stato invece sostituito sul grande schermo da un’inedita avventura: Bridget Jones’s Baby.
Nel nuovo film dedicato alla pasticciona per antonomasia della letteratura, viene affrontato il tema della maternità in maniera esilarante, attraverso una commedia degli equivoci che non potrà fare a meno di conquistare le storiche ammiratrici di Bridget e appassionare le nuove generazioni.
Carrie Bradshaw
L’esordio letterario di Bridget Jones avvenne nel 1995. Due anni dopo l’americana Candace Bushnell pubblicò il suo primo libro, Sex and The City, che esattamente come Che Pasticcio Bridget Jones! era nato come episodico romanzo per un quotidiano.
Il successo senza eguali dell’opera della Bushnell fece sì che Carrie Bradshaw e le sue amiche divenissero in pochissimo tempo protagoniste di una serie TV omonima al libro per HBO, che vedeva come attrice principale Sarah Jessica Parker.
Oltre a ironizzare sulle loro disavventure amorose ed essere donne indipendenti in una New York sempre meno patriarcale, Carrie & Co. aggiunsero al genere chick-lit un’altra caratteristica: quella di parlare esplicitamente di sesso.
Sex and The City divenne in poco tempo un vero e proprio fenomeno culturale che dopo 6 stagioni ha portato le protagoniste anche sul grande schermo con ben due film che hanno regalato una degna conclusione alle avventure di Carrie e le sue amiche.
Rebecca Bloomwood
Nel 2000 la scrittrice Sophie Kinsella, pseudonimo di Madeleine Wickham, regalò alle amanti della letteratura chick-lit una nuova eroina: Becky Bloomwood, protagonista della saga I Love Shopping che vanta ben 9 romanzi.
Come quelle delle sue antesignane anche le avventure di Becky sono state trasposte al cinema e il volto della protagonista è quello dell’attrice Isla Fisher.
Dopo la Bridget Jones paladina delle donne imperfette, e la Carrie portavoce dei sessuali segreti delle donne, la Becky di Sophie Kinsella gioca con un’altra caratteristica femminile: la mania dello shopping.
Ironica, pungente e sempre molto realistica nella narrazione delle disavventure della sua eroina, Sophie Kinsella è stata in grado di costruire un personaggio amatissimo con il quale le sue lettrici, ormai da 16 anni, empatizzano alla perfezione.
I Love Shopping è l’unico caso di romanzo chick-litla cui trasposizione cinematografica non ha avuto il successo sperato ma neanche ha scalfito la fama, ancora intatta, della saga di romanzi che ancora miete consensi e sequel.
Andrea Sachs
Nel 2003 Lauren Weisberger decise di romanzare la sua esperienza come assistente personale di Anna Wintour, direttrice di Vogue America, nel best seller Il Diavolo Veste Prada.
La protagonista del libro, Andrea Sachs, è una neolaureata con il sogno di fare la scrittrice che, suo malgrado, si ritrova assistente di una delle più perfide direttrici editoriali del mondo: Miranda Priestly.
Il grande successo di Il Diavolo Veste Prada ha portato il libro sul grande schermo nel 2006. La pellicola, oltre ad un’Anne Hathaway perfetta nelle vesti di Andrea, vanta la partecipazione di una straordinaria Meryl Streep nel ruolo della pretenziosa Miranda.
Il libro, come il film, in maniera tragicomica e leggera - ma non per questo totalmente superficiale - ha esplorato una realtà lavorativa a cui molte donne aspirano mettendo in luce che è giusto accettare qualunque sfida per ottenere ciò che si vuole e che è giusto mettersi in gioco totalmente a patto, però, di non rinunciare mai alla propria personalità.