Cesare Pavese è tra i più grandi scrittori italiani del XX secolo. Per celebrarlo al meglio e ricordare le sue opere e il suo pensiero, abbiamo raccolto nell'articolo le sue citazioni più famose.
Cesare Pavese è tra i più importanti scrittori italiani del XX secolo. Le sue opere narrative e poetiche sono entrate a far parte dell’immaginario collettivo, catturando l’attenzione di un pubblico di tutte le età.
Scrittore dalla spiccata sensibilità, non vive un’infanzia e un’adolescenza serene a causa del rapporto conflittuale con la madre, donna molto severa ma anche cagionevole di salute, e della prematura morte del padre. Un evento che scava dentro di lui un vuoto profondo.
Solitario e introverso, Cesare Pavese ama con passione la letteratura americana e si dedica, fin dalla più tenera età, a uno studio intenso. Avventurarsi in territori sconosciuti, conoscere cose nuove, è un modo per realizzarsi come persona.
In quasi tutte le sue opere è presente un richiamo all’infanzia vissuta nelle Langhe e a Santo Stefano Belbo. Per quest’autore la fanciullezza è un periodo in cui si rivelano all’uomo gli aspetti del mondo nella loro forma più pura, senza essere intaccati dal pensiero. Tale modo di vedere la realtà, chiamato mito, costituisce una sorta di codice interpretativo della vita che rimane sopito nell’età adulta. Ciò significa che nessuno vede le cose per la prima volta, le sta semplicemente ricordando.
La scrittura di Pavese è fatta anche di simboli, di conseguenza quando si legge un suo romanzo, si deve oltrepassare la superficie e carpirne il senso più vero e nascosto. Le parole che utilizza hanno una precisione chirurgica e vengono sempre scelte con la massima cura. Ogni frase incanta e coinvolge il lettore trascinandolo nelle vicende e di riflesso nell’interiorità dell’autore.
Per celebrare questo indimenticabile scrittore italiano, abbiamo voluto raccogliere nell’articolo le sue citazioni più emozionanti.
Le frasi più famose di Cesare Pavese
I personaggi di Pavese e le sue stesse storie portano dentro di loro la visione del mondo dello scrittore. Ossia il sentimento di solitudine e angoscia provato durante tutta la sua vita fino all’atto finale, quello in cui sceglie di porre fine alla sua esistenza con un mix di sonniferi e veleno.
Cesare PaveseC’è chi esce nudo tra la gente per il gusto di abbruttirsi e violare una norma umana.
Cesare PaveseUn paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c’è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti.
Cesare PaveseNon sai che quello che ti tocca una volta si ripete? Che come si è reagito una volta, si reagisce sempre? Non è mica per caso che ti metti nei guai. Poi ci ricaschi. Si chiama il destino.
Frasi sulla vita
Pavese percepisce la vita con un senso di solitudine e controversa fragilità. Timido e schivo è incapace di sentirsi a proprio agio nel mondo, tra la gente. Così usa lo studio per giustificare e dare un senso al suo isolamento.
Cesare PaveseFinché si avranno passioni non si cesserà di scoprire il mondo.
Cesare PaveseUna decisione, un atto, sono infallibili presagi di ciò che faremo un'altra volta, non per qualche mistica ragione astrologica, ma perché escono da un automatismo che si riprodurrà.
Cesare PavesePensai a quanti luoghi ci sono nel mondo che appartengono così a qualcuno, che qualcuno ha nel sangue e nessun altro li sa.
Cesare PaveseL'unica gioia al mondo è cominciare. È bello vivere perché vivere è cominciare, sempre, ad ogni istante.
Frasi sull'amore
Anche Cesare Pavese ha affrontato la tematica dell’amore nelle sue opere narrative e poetiche raggiungendo picchi di grande emozione. Rimasto sempre deluso dalle sue relazioni, arriva a dichiarare di non essere mai stato preso sul serio da una donna e di non essersi mai svegliato con qualcuno accanto.
Cesare PaveseAnche tu sei l'amore. Sei di sangue e di terra come gli altri. Cammini come chi non si stacca dalla porta di casa. Guardi come chi attende e non vede. Sei terra che dolora e che tace. Hai sussulti e stanchezze, hai parole - cammini in attesa. L'amore è il tuo sangue - non altro.
Cesare PaveseLa vidi che mi guardava con quegli occhi un poco obliqui, occhi fermi, trasparenti, grandi dentro. Io non lo seppi allora, non lo sapevo l’indomani, ma ero già cosa sua, preso nel cerchio dei suoi occhi, dello spazio che occupava.
Cesare PaveseQuando ci lasciavamo, non ci pareva di separarci, ma di andare ad attenderci altrove.
Cesare PaveseVorrei essere almeno la mano che ti protegge – una cosa che non ho mai saputo fare con nessuno e con te invece mi è naturale come il respiro.
Cesare PaveseL'amore ha la virtù di denudare non i due amanti l'uno di fronte all'altro, ma ciascuno dei due davanti a sé.
Frasi da 'La luna e i falò'
La luna e i falò è l’ultima opera pubblicata di Cesare Pavese e risale a poco tempo prima il suo suicidio. In essa confluiscono i temi tipici dello scrittore e in virtù di questo è considerata il suo testamento spirituale. Nel romanzo dunque ritroviamo la campagna, il tema del ritorno, la guerra civile, l’amore adolescenziale, le prime esperienze sessuali e la morte. Soprattutto il finale è l’acquisizione di un’amara consapevolezza. Crescere vuol dire partire, invecchiare e morire.
Cesare PaveseGli ignoranti saranno sempre ignoranti, perché la forza è nelle mani di chi ha interesse che la gente non capisca, nelle mani del governo, dei neri, dei capitalisti.
Cesare PaveseChe cos'è questa valle per una famiglia che viene dal mare, che non sappia niente della luna e dei falò? Bisogna averci fatto le ossa, averla nelle ossa come il vino e la polenta, allora la conosci senza bisogno di parlarne.
Cesare PaveseIo, che non credevo nella luna, sapevo che tutto sommato soltanto le stagioni contano, e le stagioni sono quelle che ti hanno fatto le ossa, che hai mangiato quand'eri ragazzo.
Cesare PaveseChi può dire di che carne sono fatto? Ho girato abbastanza il mondo da sapere che tutte le carni sono buone e si equivalgono, ma è per questo che uno si stanca e cerca di mettere radici, di farsi terra e paese, perché la sua carne valga e duri qualcosa di più che un comune giro di stagione.
Cesare PaveseCapii che Nuto aveva davvero ragione quando diceva che vivere in un buco o in un palazzo è lo stesso, che il sangue è rosso dappertutto, e tutti vogliono esser ricchi, innamorati, far fortuna.
Frasi da 'La casa in collina'
La casa in collina di Cesare Pavese racconta la storia di Corrado, un professore, che durante la seconda guerra mondiale si rifugia in un’abitazione sulle colline torinesi dove vivono due donne. Un giorno inizia a frequentare un’osteria del posto e là incontra un suo amore del passato, Cate. La giovane ha un figlio di nome Dino e il protagonista sospetta sia il proprio. La guerra però arriva anche laggiù e la donna con i suoi amici vengono arrestati. Corrado si salva per miracolo e si rifugia per un po’ presso il Collegio di Chiari.
Cesare PaveseNon avevo tristezze, sapevo che nella notte la città poteva andare tutta in fiamme e la gente morire. I burroni, le ville e i sentieri si sarebbero svegliati al mattino calmi e uguali.
Cesare PaveseIl coraggio di starsene soli come se gli altri non ci fossero e pensare soltanto alla cosa che fai. Non spaventarsi se la gente se ne infischia. Bisogna aspettare degli anni, bisogna morire. Poi dopo morto, se hai fortuna, diventi qualcuno.
Cesare PavesePer molti giorni non discesi a Torino; mi accontentavo dei giornali e della nuova libertà di ascoltare e inveire. Da ogni parte forivano voci, pettegolezzi, speranze. Lassú nelle ville nessuno pensava a una cosa: il vecchio mondo non l'avevano schiacciato gli avversari, s'era ucciso da sé. Ma c'è qualcuno che si uccida per sparire davvero?
Cesare PaveseMa ho visto i morti sconosciuti, i morti repubblichini. Sono questi che mi hanno svegliato. Se un ignoto, un nemico, diventa morendo una cosa simile, se ci si arresta e si ha paura a scavalcarlo, vuol dire che anche vinto il nemico è qualcuno, che dopo averne sparso il sangue bisogna placarlo, dare una voce a questo sangue, giustificare chi l'ha sparso.
Frasi da 'Il mestiere di vivere'
Il mestiere di vivere non è altro che una sorta di diario di Cesare Pavese. Tra le sue pagine sono annotati i pensieri dell’autore sugli argomenti più diversi, come l’amore, la vita e la letteratura. Viene pubblicato per la prima volta da Einaudi nel 1952.
Cesare PaveseLa vita non è ricerca di esperienze, ma di se stessi. Scoperto il proprio strato fondamentale ci si accorge che esso combacia col proprio destino e si trova la pace.
Cesare PaveseIl sogno è una costruzione dell'intelligenza, cui il costruttore assiste senza sapere come andrà a finire.
Cesare PaveseLa cosa più banale, scoperta in noi diventa interessantissima. Nasce da ciò, che non è più un'astratta cosa banale, ma un inaudito miscuglio di realtà e di nostra essenza.
Frasi di Cesare Pavese sulla morte
Il pensiero della morte non abbandona mai Cesare Pavese per tutto l’arco della sua vita. Forse la sua infanzia dolorosa, l’essere venuto in contatto fin da bambino con la sofferenza, ha segnato per sempre il suo carattere rendendolo una persona fragile e incapace di reagire alla forza del mondo.
Cesare PaveseBisogna osservare bene questo: ai nostri tempi il suicidio è un modo di sparire, viene commesso timidamente, silenziosamente, schiacciatamente. Non è più un agire, è un patire.
Cesare PaveseProprio a te doveva accadere di concentrare tutta la vita su un punto, e poi scoprire che tutto puoi fare tranne vivere quel punto.
Cesare PaveseLa difficoltà di commettere suicidio sta in questo: è un atto di ambizione che si può commettere solo quando si sia superata ogni ambizione.
Cesare PaveseNon ci si uccide per amore di una donna. Ci si uccide perché un amore, qualunque amore, ci rivela nella nostra nudità, miseria, inermità, nulla.
La nostra raccolta di citazioni di Cesare Pavese è terminata. Ora dovete solo scegliere le vostre frasi preferite e condividerle con gli amici.