La profezia dell'Armadillo Artist Edition: Zerocalcare si merita tutto il suo successo

Sono passati già 5 anni ma la profezia dell'Armadillo resta un capolavoro. La nuova Artist Edition rende onore, ancora una volta, allo stile unico di Zerocalcare.

Zerocalcare senza armadillo non sarebbe Zerocalcare. Questa storia - graphic novel mi sembra riduttivo, come termine - è la prima, quella che ha fatto conoscere a tutti l'artista romano e ne ha decretato l'ascesa inarrestabile. Sia nelle classifiche di vendita, sia fra i gusti personali degli appassionati di fumetti delle persone.

Bao ha deciso di celebrare i primi 5 anni di La profezia dell'Armadillo con una pregevole Artist Edition, in recensione oggi qui su FrasiX: nel formato cartonato più grande troviamo una storia-prologo inedita e il ritorno al bianco e nero retinato della primissima versione autoprodotta. Insomma, un ritorno alle origini più profonde e mai dimenticate di Calcare, quelle del suo passato e della sua vita.

Chissà, forse è proprio per questo che piace così tanto ai lettori. Per quella sensazione di intima condivisione che Michele Rech riesce a suscitare con le sue storie e i suoi disegni, quel senso di immedesimazione con le (dis)avventure del giovane Calcare alle prese con la maturità - maturità che non viene mai abbracciata (e accettata) dall'autore.
Per fortuna.

Leggendo i suoi titoli, infatti, è impossibile non pensare a un diario. È tutto così intimo e personale e vero che il lettore cade subito preda dell'incantesimo. Da quel punto non si torna indietro.

Tavola del volume la Profezia dell'armadillo, Artist EditionBao

Solo lui ha questo strano potere - sarà che è italiano e un certo senso di cameratismo lo proviamo sempre, con chi ce la fa - di farti sprofondare nelle sue elucubrazioni esilaranti, nelle sue rappresentazioni che rispecchiano un po' la vita di tutti noi ultratrentenni cresciuti a pane e Cavalieri dello zodiaco.

Quando ho aperto il volume sapevo già a cosa stavo andando incontro e così è stato. Sono rientrato nel turbine che la scomparsa di Camille ha provocato - e provoca ancora - in Michele.
Perché resistere alla corrente, quando la corrente ti culla in modo così gradevole?

E quindi niente, ho passato ancora un volta un'ora abbondante in compagnia di Calcare, Secco, L'Armadillo, la madre-Lady Cocca (impagabile!), le esperienze (disastrose) col mondo del lavoro, i centri sociali, la cultura pop infusa in ogni tratto, in ogni battuta. Insomma, nelle esperienze di Michele.

Ancora una volta ne sono uscito un po' triste e malinconico, come quando pensi a qualcuno a cui hai voluto bene e che ora non c'è più. È una sensazione che tutti provano, prima o poi: la tristezza di fondo di aver perso qualcuno è sì in qualche modo alleviata, addolcita dai bei ricordi, ma resta presente e tagliente come un rasoio. Questo l'autore lo sa bene e non mancano mai le tavole dove l'orrore di cui l'esistenza è capace si mostra in tutta la sua mostruosità.

Come dichiara apertamente la storia inedita che apre il volume, Zerocalcare non dimentica di ricordare la sua amica Camille. Certo, i suoi disegni forse si sono sovrapposti coi suoi ricordi, però se la ricorda ancora, tutti i giorni.

Tavola di La Profezia dell'armadilloBao

Le dieci pagine in quadricromia che aprono il volume indicano che l'autore non è per nulla cambiato, che la storia che c'è dopo è ancora attuale e viva e merita di essere vissuta ancora una volta.

La profezia dell'Armadillo è una storia che va letta e posseduta, per una moltitudine di motivi impossibili da elencare tutti insieme: ogni pagina, ogni tavola, ogni situazione è così imbevuta di riferimenti e di vita vissuta che il lettore nota sempre qualcosa di nuovo a ogni rilettura. È un po' come quando si guarda un film innumerevoli volte, si riesce sempre a trovare qualche delizioso dettaglio che, prima, era passato inosservato.

È sospeso fra i ricordi e il presente, Zerocalcare, con un deciso sbilanciamento verso i primi. È talmente in controtendenza con il modo di vivere attuale - "sempre avanti, ad ogni costo!" - che riesce a far riflettere e, per un'ora abbondante, persino a far rallentare il tempo delle nostre vite frenetiche.

Vi pare poco?

So di non essere riuscito a fare onore alla profondità del titolo edito da Bao. Posso solo consigliarvi di rileggerlo, se lo possedete, o di comprare questa Artist Edition sullo shop online dell'editore: metterete così le mani su un prezioso cartonato da 160 pagine che, ne sono certo, farà diventare anche voi degli adepti di Zerocalcare.

VOTO9.5 / 10

La prima storia di Zerocalcare torna in un'edizione con un prologo inedito e la stessa, malinconica atmosfera di sempre: un classico da avere a tutti i costi.