Ramarro, il ritorno del supereroe masochista

Comicon pubblica un volume essenziale per chi vuole scoprire il mito del primo supereroe maso-ardimentoso della storia del fumetto, ideato da Giuseppe Palumbo.

A tutti quelli che amano i vari Capitan America e Spider-Man, dico: scoprite il vero supereroe, tutto italiano, Ramarro. Chi lo conosce già mi darà ragione e chi invece non ha mai avuto la fortuna di sfogliare le pagine che raccolgono le sue avventure, dovrà recuperare al più presto.

L’occasione perfetta è quella offerta dalla casa editrice Comicon, che pubblica Ramarro. Guerre fredde, il volume dedicato alla verde creatura ideata da Giuseppe Palumbo.

Il libro è una splendida raccolta di tutte le sue avventure dal 1986 a oggi, dalle prime pubblicazioni sulla rivista culturale Frigidaire, dove il bizzarro supereroe impazzerà per diversi anni.

Ramarro ritratto da Tanino LiberatoreCOMICON Edizioni

Ramarro è il primo e unico eroe masochista della storia del fumetto: come l’omonimo rettile ha la possibilità di far ricrescere le parti del corpo che gli vengono amputate - nel suo caso durante delle vulcaniche imprese - e, a differenza del tranquillo animale, gode nel farsi male il più possibile.

Esilaranti gli episodi in cui Ramarro incita i suoi nemici nel provocargli dolore, tanto, tantissimo dolore, per vederlo poi godere mostrando un arto mutilato e sanguinante.

A voler essere precisi, più che masochista Ramarro è un maso-ardimentoso (come lo descrive il suo stesso creatore), perché ha bisogno che il suo dolore trovi un senso nelle sue pazze avventure.

Ramarro e Superman, scontro tra supereroiCOMICON Edizioni

Palumbo spiega che Ramarro è

il figlio punk di una famiglia normale di falsi supereroi moralisti, contro cui si ribella credendo che l’unica decisione sensata, scoperti i suoi superpoteri, sia quella di usarli contro di sé.

Ramarro è il frutto di una profonda riflessione fatta da Palumbo sui tanti cambiamenti sociali e politici della fine degli anni ’80 e l’inizio del ’90.

La caduta del muro di Berlino, Chernobyl, la corruzione del governo italiano, sono tutti eventi che lo hanno ispirato nella creazione di un personaggio la cui esistenza affonda totalmente nella follia e nel masochismo.

Oltre a queste fonti, Palumbo è stato ispirato anche dai suoi riferimenti culturali, come i supereroi della Marvel, l’ironia di Stan Lee e Jack Kirbye lo spessore di artisti come Tondelli e Céline.

Palumbo cita la cultura pop che lo circonda e crea la cornice perfetta per le ambientazioni dell’eroe perverso e decadente, ironico e grottesco, dolorante e sempre alla ricerca di una lucida e straziante autodistruzione.

Ramarro è questo tantissimo altro, un eroe sui generis e indimenticabile.