Fantascienza e anni '80 si fondono in Paper Girls, il nuovo grande fumetto americano
Horror, fantascienza e anni '80 si fondono in Paper Girls, nuova serie a fumetti firmata da Brian K. Vaughan e Cliff Chiang, da oggi in Italia per Bao Publishing. La nostra recensione del primo volume.
Sempre attenta a pubblicare nel nostro paese le migliori opere a fumetti internazionali, Bao Publishing porta oggi in libreria e fumetteria il primo volume di Paper Girls, ultima fatica dello sceneggiatore statunitense Brian K. Vaughan, qui in coppia con il disegnatore di Wonder Woman Cliff Chiang.
In questa nuova creazione dell'autore di Saga, il lettore viene catapultato nelle ore successive all'Halloween del 1988, una notte in cui quattro ragazzine che consegnano giornali porta a porta (le "paper girls" del titolo) si ritrovano faccia a faccia con qualcosa di assolutamente inaspettato.
Per non rovinarvi la sorpresa evitiamo di svelarvi di cosa si tratta, ma possiamo anticiparvi che ognuno dei cinque capitoli contenuti in questo primo volume è un crescendo di situazioni che, dalla normalità del primo giorno di novembre, sfociano nell'horror e nella fantascienza.
Se spulciate qua e là sul web, Paper Girls viene infatti spesso etichettata come "Stand By Me incontra La Guerra dei Mondi", una definizione azzeccata ma incapace di descrivere a pieno le potenzialità di questa serie.
L'horror e la fantascienza, così come i numerosi riferimenti filmici e non agli anni '80, sono solo elementi di superficie, un mezzo tramite il quale parlare di altro, dall'importanza del linguaggio fino al rapporto tra quattro dodicenni interessate più alla loro indipendenza che a cotte adolescenziali con l'altro sesso.
Le protagoniste ricordano tanto i ragazzini dei Goonies quanto i vari membri del Breakfast Club, ognuna con una personalità ben definitiva pronta a mutare con il lento progredire degli eventi.
Perché sì, Paper Girls (o almeno questo volume) dilata la narrazione come fosse una serie TV, prendendosi il suo tempo per raccontare la storia di Erin e delle sue amiche e giocando sapientemente con l'uso dei cliffangher per non far mai diminuire l'attenzione del lettore.
Merito dell'ottima scrittura di Brian K. Vaughan, un autore che si è fatto le ossa in Marvel e DC Comics per poi esplodere con le sue creazioni personali, dal già citato Saga al celebre Y: L’Ultimo Uomo, con le quali ha vinto ben quattro premi Eisner (gli Oscar del fumetto americano).
Oltre al lavoro di Vaughan, da menzionare è anche l'operato di Cliff Chiang e del colorista Matt Wilson, capaci di trasportarci negli anni '80 di Ronald Reagan e delle luci al neon con un tratto sintetico e una colorazione satura.
Che abbiate amato o letto Saga, che siate fan di tutto ciò che è stato prodotto negli anni '80 o di ciò che ne vuole far rivivere la magia (sì, ci riferiamo a Stranger Things), il primo volume di Paper Girls è una lettura che vi catturerà dalla prima all'ultima pagina.