Le ragazze del fumetto: fumettiste da tenere d'occhio

Sono originali, vulcaniche e piene di talento: sono alcune tra le migliori fumettiste in circolazione.

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La scorsa settimana si è svolta la quinta edizione di Bande de Femmes, il festival di fumetti e illustrazioni organizzato da Tuba, Libreria delle Donne di Roma. Per tre giorni, nel vivissimo quartiere del Pigneto, si è parlato di donne e dei loro diritti, di arte e di fumetti.

L’entusiasmo delle giovani illustratrici e autrici mentre raccontano del loro lavoro e delle loro esperienze è stato coinvolgente. Partecipare a eventi come questo, porta a fare una riflessione su chi sono le ragazze del fumetto, quali opere stanno producendo e quali case editrici, siti web o blog danno loro spazio e voce.

Lorenza Natarella, Nova, Giulia Argnani, Cristina Portolano, Veronica Veci Carratello, Eleonora Antonioni, Silvia Rocchi e Barbara Baldi sono alcune delle ragazze che nell’ultimo anno hanno realizzato magnifici fumetti e opere prime folgoranti.

Di seguito i fumetti realizzati da queste fantastiche ragazze:

Lorenza Natarella. Sempre Libera

Nata in Abruzzo nel 1988, Lorenza Natarella è una illustratrice, grafica, autrice, disegnatrice che, dopo aver raccontato la sua infanzia nel fumetto La Cìtila (Topipittori), ha disegnato la vita inedita del soprano Maria Callas.

Le pagine di Sempre Libera (BAO Publishing) narrano l’infanzia della Callas, bambina prodigio sotto le grinfie di una mamma cattiva e opportunista; tracciano i suoi viaggi alla ricerca del successo trovato sui palchi italiani e americani, fra tripudi per la sua voce e fischi per il suo caratteraccio; intrecciano le tragedie interpretate sulla scena con quelle personali, dal difficile rapporto con la stampa all’amore passionale e travagliato per il miliardario armatore greco Aristotele Onassis.

Lorenza Natarella riesce in un progetto difficile, grazie al tono tragicomico che caratterizza la storia e ci racconta la Callas meno conosciuta con ironia. I disegni pieni di dettagli e di linee cinetiche sono ben equilibrati dalla bicromia rosa e nero nella colorazione, e il fantastico lettering fatto a mano è un segno distintivo dell’autrice.

Nova. Stelle o sparo

Quello di Nova è stato uno degli esordi più attesi di quest’anno. Per Bao Publidhing pubblica un graphic novel pieno di cultura pop anni ’90e citazioni al contemporaneo vissuto da una 34enne dell'Italia di oggi.

La storia ha una forte componente autobiografica: racconta del viaggio di una ragazza, Stella, che insieme all’amica Ed trascorre una vacanza in una piccola isola greca. Qui conoscono Cosmo, un ragazzino solo, che vive in un faro dove, lontano dal buio, costruisce lampade.

Stelle o sparo è un libro sulle speranze dei giovani, sulla paura di fare delle scelte perché tanto, oggi, di progetti se ne possono realizzare pochissimi; sul cinismo che germoglia dalle aspettative stroncate dal futuro; sull’importanza dell’empatia, del contatto con gli altri, con gli amici che ti tirano fuori da casa e dalle “cose normali” e ti mettono di fronte al rischio; sul disagio cosmico, sulla voglia di prendersi quello che ci spetta senza dover chiedere il permesso.

Forte l’influenza di Zerocalcare, autore che ha ormai un peso notevole sulla nuova leva fumettistica e sul loro linguaggio. Con Zerocalcare (che per lei ha disegnato una cover variant del fumetto) Nova condivide l’estetica e un mondo culturale pop anche se, come lei stessa afferma, “lui è Max Pezzali e io Mauro Repetto”.

Giulia Argnani. Up all night

Up all night, fumetto dell’autrice e disegnatrice faentina Giulia Argnani, ha oggi unanuova edizione targata Edizioni BD.

Rispetto alla prima versione del 2016, oggi il fumetto presenta due piccole novità, ovvero una nuova parte in apertura e una in chiusura. Il resto della storia è rimasta intatta.

La storia è quella dellarelazione d’amore tradue giovani donne, Chiara e Greta, che vivono intensamente il loro rapporto, così tanto da stravolgere le loro vite. Chiara, una fotografa che vive costretta in una routine che la soffoca, respirerà una boccata d’aria nuova grazie all’incontro con Greta, che per lei rappresenterà l’apertura alla vita, alle nuove esperienze e alle scelte coraggiose.

Greta (disegnata, volutamente, con caratteristiche molto simili alla cantante Janis Joplin alla quale la Argnani ha dedicato un fumetto lo scorso anno) è una musicista dallo spirito indipendente e libero. Con Chiara stabilisce un forte legame che la convince a dare più spazio alla persona amata. La storia tra le due ragazze è un fulmine intenso, una luce che appare, le avvolge e poi scompare all’improvviso.

Nel fumetto largo spazio viene data alla musica, protagonista di molte pagine, che scandisce gli stati emozionali di Chiara e Greta. Il tratto delicato della matita dell’autrice è perfetto per i momenti più malinconici di questa bellissima storia d’amore.

Cristina Portolano. Non so chi sei

Nata a Napoli nel 1986, Cristina Portolano è un’illustratrice e fumettista. Nel 2016 ha pubblicato Quasi signorina (Topipittori) e ha collaborato a Storie della buonanotte per bambine ribelli (Mondadori).

Non so chi sei (edito Rizzoli Lizard) è il fumetto che ha scandalizzato con la sua copertina Amazon e Facebook, e ha fatto molto parlare del fenomeno delle sex app.

Il fumetto della giovane autrice napoletana è una cronaca intima delle esperienze affettive e sessuali che una qualsiasi trentenne di oggi può sperimentare, grazie all’utilizzo di Tinder o Snapchat.

Il progetto di Cristina Portolano si avvicina a un piccolo e interessante esperimento sociologico, con serietà e un pizzico di umorismo racconta fatti reali e autobiografici contaminati da episodi di fiction. Affronta il tema della sessualità e del piacere dal punto di vista femminile e libera dalla confusione che regna attorno all’utilizzo delle sex app.

Veronica Veci Carratello

Nata a Novara nel 1988 Veronica Carratello è autrice di fumetti, libri per bambini e illustratrice freelance.

Conosciuta per il graphic novel David Bowie – L’uomo delle stelle (NPE) e Freezer (Bao Publishing), torna oggi in libreria con Maschi da evitare (Hop!), piccole storie divertenti sui ragazzi da tenere alla larga. Nel catalogo ben 29 tipi di maschio non proprio gradito al pubblico femminile.

Si comincia col Culturista, fanatico della palestra che passa il tempo a pompare tutti i muscoli (tranne quello sbagliato) e si continua con il Cinefilo che all’invito a vedere un film sul divano preferisce un Blu-ray al sesso.

La lista continua con il Ciclista che monta solo su sellini e pedali, il Chitarrista rock che a letto si porta solo la sua amata chitarra, il Forse gay che da Ikea impazzisce per le candele, il Mammone che “però mamma lo fa meglio”, il Social pirla che sul profilo “dimentica” di inserire lo status sposato.

Un libro divertente, che ironizza sulle manie degli uomini, sempre meno affascinanti e macho, e sempre più ossessionati dall’aspetto e dalle strane abitudini.

Eleonora Antonioni. Non bisogna dare attenzioni alle bambine che urlano

Eleonora Antonioni è nata nel 1983 ed è cresciuta a Roma. Si è diplomata alla Scuola Internazionale di comics e lavora come illustratrice e fumettista.

Non bisogna dare attenzioni alle bambine che urlano (Eris Edizioni) è il fumetto che Eleonora Antonioni e Francesca Ruggiero hanno realizzato viaggiando nel tempo (nello specifico gli anni '90), ripescando le storie di tre ragazzine che confidano le loro esperienze ai loro diari.

Le storie di Giulia, Anna e Clarice sono un modo per rivivere il periodo dell’adolescenza, con i suoi i tormenti, le paranoie, la rabbia, una occasione per capire che in fondo quel vissuto non era poi tanto sbagliato.

Tante le citazioni, gli oggetti nostalgici, le canzoni anni ’90 che il lettore potrà scovare tra le pagine. Due le chicche che faranno impazzire le trentenni di oggi: l’uso delle penne Muji, che danno un effetto-diario autentico che somiglia molto alle pagine fitte di frasi e disegni realizzati col famoso pennone quattro colori del tempo e la copertina ad adesivo attacca e stacca, identica alle cover di Cioè.

Silvia Rocchi. Brucia

Dopo le biografie a fumetti su Alda Merini, Tiziano Terzani ed Ettore Majorana, l’illustratrice pisana racconta una storia di fiction che ricorda, purtroppo, eventi realmente accaduti nel nostro Paese.

Brucia, uscito per Rizzoli Lizard, è la storia didue ragazze, Maria e Tamara, vicine di casa in una tranquilla provincia toscana degli anni '80. Maria è una trentenne, operaia insoddisfatta nell’azienda gestita dalla madre di Tamara, giovane liceale da poco trasferitasi con la famiglia in città.

Due vite diverse, quasi opposte, che un evento violento e doloroso avvicinerà per sempre.

Leggendo Brucia è impossibile restare indifferenti al racconto coinvolgente di Silvia Rocchi, si è completamente travolti da immagini forti come un pugno allo stomaco, fotogrammi in bianco e nero che il tratto dell’autrice rende ancora più intensi e duri.

Barbara Baldi. Lucenera

Quello di Barbara Baldi nel mondo del fumetto è stato un esordio che ha lasciato tutti a bocca aperta. Lucenera è un piccolo gioiello, un’opera d’arte inaspettata. Grazie all’occhio e alla saggezza di Igort, l’autrice è riuscita a realizzare per la casa editrice Oblomov un libro raffinato e magico.

Protagonista della storia è Clara, unica erede della tenuta di Flintham Hill e del patrimonio della Contessa. Decisa a risollevare le sorti della tenuta ormai in declino, Clara abbandona gli abiti signorili.

Ma a nulla valgono i suoi sacrifici: Clara è costretta a vendere la tenuta e il suo amato clavicembalo, e a diventare la serva di un importante famiglia nobile. La ragazza sogna ancora di poter tornare a Flintham Hall e ricominciare. Dopo tanto lavoro Clara torna e un’inattesa notizia sconvolge ancora una volta la sua vita.

Le tavole dell’autrice sono piccoli capolavori, simili a quadri impressionisti. Le citazioni alla pittura di artisti come Monet, Vermeer e Friedrich sono infatti volute dalla Baldi che a lavorato in digitale aggiungendo poi le matite e gli inserti ad acquerello.

Queste sono alcune delle ragazze che nel panorama del fumetto si stanno facendo strada e che consigliamo vivamente di tenere d’occhio.