La fidanzata di Minami, il manga di Uchida Shungiku sulla vita di una ragazza tascabile
Il manga cult in Giappone arriva finalmente in Italia. Uchida Shungiku narra la stravagante storia di Chiyomi, liceale misteriosamente rimpicciolita.
Fantasy, commedia e dramma: ci sono tutti gli elementi giusti per appassionarsi a La fidanzata di Minami (uscito nella nuova collana Doku di Coconino), uno dei più interessanti fumetti giapponesi contemporanei. Uchida Shungiku, popolare scrittrice e disegnatrice, è l’autrice del manga che in brevissimo tempo è riuscito ad assurgere al rango di classico, e che negli anni ha ispirato ben quattro diverse serie televisive.
La fidanzata di Minami racconta la storia di Chiyomi Hariiri, una studentessa liceale, che scompare all’improvviso. Tutti credono che sia scappata di casa, ma Chiyomi è invece misteriosamente rimpicciolita.
Ritrovatasi in un corpo minuscolo, simile a una bambola di 16 centimetri, Chiyomi decide di andare a vivere a casa del suo fidanzato Minami, che la tiene nascosta nella sua cameretta. Il ragazzo si prende cura di lei: le cuce i vestiti, le fa il bagno, le prepara da mangiare, le taglia i capelli, le costruisce una casetta, insomma si ingegna quotidianamente per farla stare bene e al sicuro.
I due ragazzi si amano, ma non possono fare ciò che le coppie della loro età fanno di solito, non riescono neanche a scambiarsi un bacio, o camminare mano nella mano.
A lungo andare Minami fatica a reggere la situazione, le difficoltà quotidiane lo portano a percepire Chiyomi più come una figlia da accudire che un’amante da desiderare. Chiyomi di contro si sente inutile, quasi d’ingombro alla vita del ragazzo. Vorrebbe avere una sua autonomia, impossibile da raggiungere data la sua fragile statura.
La fidanzata di Minami è apparso sulle pagine della storica rivista Garo tra il 1986 e il 1987, ed è diventata subito un manga di grande successo in Giappone.
I temi affrontati sono solo apparentemente leggeri, in realtà si tratta del rapporto genitori-figli (Chiyomi non si rifugia a casa dei genitori ma del fidanzato), dell’abbandono, della percezione del corpo femminile (più volte la ragazza sente di essere considerata come una bambola, un giocattolo, un oggetto) e della sessualità degli adolescenti.
Il manga è ricco di allusioni alla vita della stessa autrice, che ha scelto la nona arte per raccontare al suo pubblico le difficoltà che ha dovuto sostenere durante il periodo adolescenziale.
Uchida è stata vittima di abusi da parte del patrigno e per questo motivo è fuggita di casa a sedici anni. Decide di scrivere il manga a ventisette anni, dopo aver rotto completamente con la sua famiglia d’origine (nel manga le figure genitoriali sono assenti), pronta a dar voce a tutte le sue paure.
La fidanzata di Minami è un racconto magico di una esistenza drammatica e delicata, nascosta dietro lo stile leggero e sincero dell’autrice.
Amore, incomprensioni e crisi, La fidanzata di Minami è il racconto di una storia normale vissuta da una coppia eccezionale.