Redneck #2: giovani occhi assassini addosso

Continua l'epopea dei Bowman, famiglia di vampiri del profondo sud in fuga da un destino di sangue. Che immancabilmente si compie, con un colpo di scena finale.

Dopo il casino di Sulphur Springs i Bowman si sono rifugiati in una casa immersa nei boschi, in attesa che si calmino le acque. Perché dopo tutto i Vampiri redneck protagonisti della serie firmata Donny Cates e Lisandro Estherren non vogliono altro: vivere la loro non-vita in pace.

Il destino, però, ha in serbo ben altro per loro. Come se il passato fosse stato tenero nei confronti di JV, Bartlett e soci...

Capiamo che la faccenda sarà complicata solo leggendo l'incipit di Gli occhi addosso, secondo esplosivo volume di Redneck.

Superato agilmente ogni preconcetto sui vampiri del sud (che dal primo numero suonava come materiale da B-movie) la storia ti si pianta dentro quasi come un paletto (di frassino, ça va sans dire).
A colpire è soprattutto l'umanità - scusate il gioco di parole - dei Bowman, tormentati solo per la loro natura succhia sangue.

A poco servono tutte le loro precauzioni e i loro nascondigli: il male, quello vero, arriva sempre.

In questo numero due il male assume ancora le sembianze obese e ottuse dell'ex-nemico atavico Padre Landry, ora divenuto vampiro e accolto fra i Bowman con (troppa) pietà. Sarà proprio lui a gettare la famiglia nei guai, ancora una volta.

Bartlett e Landry parlano nel boscosaldaPress

Bartlett, infatti, si dimostrerà un po' troppo ciarliero con il nuovo arrivato, arrivando a raccontargli tutto su cosa significa essere vampiri. Landry userà le nuove conoscenze per "reclutare" nuovi adepti non-morti in una specie di culto malvagio.
Il motivo? La fame, prima, e il potere poi: il sangue umano è più gustoso di ogni altro tipo di plasma e Landry, da vero novellino, pasteggerà con i vicini di casa (bambini compresi), facendoli "tornare".

Questo ovviamente costringerà i Bowman a scatenare la loro rabbia e i loro poteri vampireschi, con JV a farne le spese anzitempo.

Il nuovo gregge di Landry incasinerà le cose per benino ma chi ne farà le spese sul serio è un personaggio che non ci aspettavamo. La piccola Perry.

Il plot twist finale è davvero inaspettato e sconvolgerà ancora una volta tutto, dimostrando allo stesso tempo la natura "buona" dei Bowman. Escluso il nonno, ovviamente, ma questo lo sapevamo già.

Un altro excursus molto interessante riguarda la storia dei due "faccendieri" dei vampiri, Phil e Evil. Il primo è legato a doppio filo ai protagonisti della vicenda, pur rimanendo umano, mentre il secondo è un interessantissimo soldato muto dalla pelle durissima e grandi abilità in combattimento.

Senza spoilerare, la fine di Redneck #2 vede i Bowman in fuga, costretti ancora una volta a scappare lasciandosi dietro sangue, dolore e morte. E, come sempre, senza volerlo.

Tavola di Redneck #2 con Bartlett preso a bottesaldaPress

La storia è un continuo aumentare di tensione, grazie alle sapienti "manovre" di Cates. Sono questi gli "uncini" che si aggrappano al lettore e non lo mollano più.

A livello di matite, il lavoro di Estherren è ancora una volta magistrale nella sua capacità di adattarsi agli eventi: è un tratto irregolare, poco definito, come se fossimo in un incubo. Lo stile di questa novella gotica è pesante, marcato e non disdegna momenti più crudi e gore.

Va segnalato ancora anche l'apporto di Dee Cunniffe ai colori, capace di dare il tono giusto alla storia. Particolarmente azzeccata la scelta del blu-verde durante le scene nella cantina dei Bowman e nel bosco. Le ombre sono oscure, come un pozzo buio senza fondo, e rispecchiano l'anima di chi le proietta.

Il cliffhanger finale apre a scenari ancor più apocalittici, che probabilmente scopriremo nei prossimi numeri della serie edita in Italia da saldaPress.
Ci sarà vendetta e scorrerà del sangue (non necessariamente umano).

Man mano che si dipana la storia, Redneck perde dunque la connotazione di "serie sui vampiri" e si trasforma più in uno scontro fra potenti famiglie del sud nordamericano, con sullo sfondo evidenti questioni morali ben più grandi della faida Bowman-Landry.

È una riflessione sulla natura di ognuno di noi: più universale di così...

VOTO7.5 / 10

Il secondo volume di Redneck è un'escalation di tensione che spinge la storia verso nuovi capitoli di violenza e morte. Sempre meno una serie sui vampiri e sempre più una storia di faide famigliari.