Archie Volume 5, la recensione: il cuore di Riverdale continua a pulsare
A ogni scelta, la sua conseguenza: con il quinto volume di Archie, Mark Waid ed Audrey Mok ci raccontano una storia complessa e matura, dal sapore dolce e amaro insieme.
Conseguenze. È questa la parola chiave che lega tra loro gli eventi del quinto volume di Archie, arrivato sugli scaffali italiani a novembre 2018.
Quando li avevamo lasciati, al termine di Oltre il Limite, i nostri protagonisti (e l'intera cittadina di Riverdale) erano rimasti sconvolti da uno shock improvviso: un incidente - stupido ed evitabile - aveva fatto cadere in un breve coma Betty Cooper, che al risveglio non era più in grado di muovere le gambe.
È così cheMark Waid, affiancato dai disegni di un'eccellente Audrey Mok, ci trascina in una spirale di sensi di colpa, dolore e frustrazione che farà da culmine al nuovo arco narrativo del fumetto. La metafora è presto fatta, e ha le forme della Mach 1 Cobra Jet del 1969 a cui gli inseparabili Archie e Betty avevano lavorato per anni a quattro mani (anzi, a due, visto che è lei quella che s'intende di motori) per riportarla al suo antico splendore.
Ma poi Archie si fa convincere dal rivale Reggie Mantle a partecipare a una corsa clandestina per salvare la faccia di fronte alla bella Veronica Lodge. Così facendo, il ragazzo infrange una promessa fatta all'amica d'infanzia e, sebbene non se ne renda conto, questo è solo l'inizio di una serie di difficili scelte che coinvolgeranno lui e i suoi amici. Il suo prezioso rapporto con Betty sarà messo a dura prova, in un modo che lo costringerà a crescere ed aprire gli occhi su verità per lui non subito apparenti.
Un'umanità dai molti volti
Se i precedenti volumi di Archie - e in particolare il quarto - erano serviti a dipingere il nuovo, grandioso affresco di Riverdale dopo il suo rilancio nell'universo fumettistico, con Il cuore di Riverdale la storia cambia marcia.
La struttura narrativa rimane più o meno la stessa: brevi capitoli nei capitoli, con episodi dedicati di volta in volta a diversi personaggi. Ma è il focus a variare, con tutti gli occhi che seguonoBetty Cooper senza lasciarla mai, nemmeno quando lei non è in fisicamente scena.
Mark Waid è abile come sempre nel tirare le fila della sua storia, raccontandoci più di quello che le semplici parole esprimono. Riverdale elabora lo shock dell'incidente in modi diversi: chi con rabbia, chi con dolore, e chi decidendo di farsi carico di tutte le attività con cui Betty Cooper si prendeva cura della sua città, dalle lezioni di calcio a quelle di nuoto. E mentre Archie è impegnato a riscoprire la sua amica attraverso l'amore degli altri, anche noi siamo invasi da uno strano senso di familiarità.
Prima di iniziare la lettura di questo volume non eravamo a conoscenza di molti dettagli su Betty. Ma anche noi, come Archie, non ci sorprendiamo affatto di quello che scopriamo (o per meglio dire: capiamo) su di lei. Ed è così che entriamo ancor più in sintonia coi personaggi.
In questo volume, Betty aiuta Mark Waid ad espandere i temi della sua storia. Se fino ad ora lo scrittore si era divertito a raccontarci in primis di un triangolo amoroso (anche se Archie non è mai stato solo questo), ora l'autore fa un passo più in là, continuando a costruire relazioni sempre più complesse tra i suoi personaggi.
Il tema delle relazioni tra genitori e figli, già affrontato in precedenza in maniera più o meno esplicita, qui torna in modo particolare grazie ai padri di Archie e Betty, che vivono l'incidente del quarto volume da prospettive estremamente differenti. Ed è in modo estremamente differente che i due cercano una soluzione (o un cammino di espiazione) alle pene dei loro figli. Ma anche le madri, figure più silenziose ma non per questo meno importanti, fanno la loro parte, ennesimariprova dell'incisività della narrazione nei fumetti di Archie, dove poche tavole bastano a comunicare tantissimo.
È la forza d'animo di Betty che qui tiene unito il racconto, deciso ad affrontare un tema non facile con una semplicità che non scade mai nel banale. Ciò che emerge da Il cuore di Riverdale è proprio l'umanità dei suoi protagonisti: se a un lettore distratto questi potrebbero sembrare stereotipati, in realtà fanno parte di un quadro vivido e ragionato, sempre coerente con sé stesso e - soprattutto - con le regole dell'universo in cui è inserito.
L'equilibrio instabile di Archie
Quando Archie Comics ha rilanciato l'universo di Riverdale ha messo subito in chiaro una cosa: la cittadina e tutti i suoi abitanti vivono in una specie di "nulla temporale", un mondo dove il tempo scorre ma non passa mai veramente e che rimane sempre uguale a sé stesso.
Questa è una regola che si lega a un principio molto caro a molti fumetti americani (Marvel e DC ne sono un esempio lampante) dove può succedere davvero di tutto purché poi tutto torni come prima. Riverdale rimane chiusa in una bolla sempre e mai pronta a scoppiare, al cui interno si agita una tempesta: deve continuamente succedere qualcosa - qualcosa di rilevante - per farci rimanere appassionati alla storia.
La scrittura di Mark Waid fa doppio centro. In primo luogo ci fa vivere l'illusione (cioè ci convince, e con facilità) che le conseguenze della sua storia saranno in qualche modo permanenti. E poi non permette mai alla trama di raggiungere uno stato di calma perpetua: si agita sempre qualcosa, sotto le acque apparentemente placide di Archie.
Sebbene in questo volume nulla distragga davvero l'attenzione da Betty, il prossimo arco narrativo è già più che impostato. Waid non smette mai di tessere sottotrame presto o tardi destinate ad assumere un ruolo primario nei successivi volumi di Archie.
Sullo sfondo de Il cuore di Riverdale i rapporti tra molti personaggi si sono fatti più complessi. Waid li ha delineati in modo da non distrarre dal tema centrale del volume, ma col fine di non farci percepire alcuno "scossone narrativo" per quando sarà il loro turno di finire sotto i riflettori. Un esempio su tutti è quello dei fratelli Cheryl e Jason Blossom, prima usati con sapienza in episodi sul trio Archie-Betty-Veronica e poi protagonisti dell'epilogo del volume (già prologo del prossimo in arrivo).
Sono queste tattiche che fanno sì che Riverdale rimangaun mondo sempre nuovo ma familiare, con colpi di scena capaci di sorprendere il lettore senza mai provocare in lui un vero smarrimento. Tutto è logico, a Riverdale: ma è anche imprevedibile.
Le emozioni dei disegni di Audrey Mok
Ormai è una tradizione per Archie: per ogni nuovo volume, c'è un nuovo artista (o più nuovi artisti) ad accompagnare i testi di Mark Waid. Stavolta è il turno di Audrey Mok, tratto "pieno e sostenuto" che si è avvicinato a questo universo grazie a un primo contributo alla serie Betty e Veronica di Adam Hughes.
http://temariart.tumblr.com/post/144178419090/its-been-announced-last-month-but-heres-my
La Mok si destreggia con abilità nel mondo di Archie, e il meglio di sé lo dà nelle scene mute, quelle dove Mark Waid lascia a lei l'onore di esprimere le emozioni e i conflitti interiori dei personaggi, difficili da catturare con le sole parole.
Tra le tavole più belle di questo volume ci sono quelle che raccontano dell'amicizia tra Jughead Jones e Betty (nei flashback la colorazione ha un impatto fenomenale), e quelle dove la ragazza sfoga finalmente il dolore e la frustrazione che l'incidente le ha provocato.
Nonostante la drammaticità di alcuni eventi, però, Riverdale rimane pur sempre un "mondo leggero" e a tratti surreale, dove quel precario equilibrio che ho menzionato in precedenza è perfettamente rappresentato nella goffaggine del suo protagonista principale, Archie Andrews.
La Mok è bravissima a destreggiarsi tra questi cambiamenti di tono, anche repentini, sfruttando in particolar modo la gestualità dei personaggi e l'espressività dei loro corpi e unendola ad ottime scelte registiche. Tanto è vero che le gag di Archie - utili a smorzare (anzi: riaccendere!) le atmosfere di alcune scene - a volte sembrano persino "uscire dalla pagina".
Anche le copertine che la disegnatrice ha creato per il fumetto sono piene di energia ed emozione: bellissima quella del quinto volume (già usata per il capitolo 25), dedicata al quartetto protagonista (il solito trio e Jughead). Fa piacere quindi vederne alcuni bozzetti raccolti nella gallery a fine volume, dove sono raccolte anche alcune variant cover dell'edizione americana.
Nella versione italiana a cura di Edizioni BD, Archie Volume 5 conta 128 pagine in totale, che riunisconoi capitoli dal 23 al 27 della storia in un brossurato in formato 17x25.
Com'è scritto sul volume stesso, a Rivedale "tra imprevisti, triangoli amorosi e misteri, annoiarsi è impossibile!".
Con Il cuore di Riverdale, Mark Waid affronta i temi più delicati e maturi da quando ha avviato il rilancio del fumetto. Il risultato fa innamorare ancora di più del nuovo mondo di Archie.