Death or Glory, un viaggio nel profondo West americano tra inseguimenti e sparatorie
di Lorenzo BianchiIl primo volume di Death or Glory di Remender e Bengal mischia inseguimenti su quattro ruote a un intrigo internazionale. Il tutto per salvare la vita di un padre malato.
Cinquemila miglia, quattro colpi, tre giorni, due psicopatici e una donna che ne ha abbastanza.
È questa la tagline che campeggia sulla quarta di copertina del primo tomo di Death or Glory, nuova serie Image scritta da Rick Remender e illustrata dal talento francese Bengal, edita in Italia da BAO Publishing.
Una descrizione piuttosto accurata di quello che capita alla giovane pilota protagonista della storia nei cinque capitoli raccolti nel volume: un concentrato di incontri-scontri con personaggi grotteschi, inseguimenti, sparatorie e voglia di ribellione verso uno stile di vita che le ha dato tanto ma che adesso le sta togliendo tutto.
Figlia di una coppia che ha deciso di vivere in modo nomade, su un camion, lontano dai confort e dalle agevolazioni delle grandi metropoli, da un giorno all'altro Glory è infatti costretta a fare i conti con la malattia di suo padre Red. Parliamo di un cancro al fegato, una patologia che, senza l'assicurazione sanitaria che l'uomo si è sempre rifiutato di sottoscrivere, è praticamente impossibile da curare.
Da qui l'idea di una grossa rapina ai danni di due poliziotti corrotti al soldo del suo ex marito, un colpo che la porterà a scoprire un traffico di esseri umani in cui quest'ultimo gioca un ruolo di primissimo piano.
Inizia così la corsa contro il tempo di Glory, un lungo viaggio nel profondo West americano che la porterà a scontrarsi con criminali di ogni tipo e specie ma anche a diventare un simbolo e un modello da seguire per molti personaggi che incontrerà durante il cammino.
Remender, tra i più prolifici sceneggiatori del panorama attuale dei comics americani, mette in piedi una storia che prende le distanze dai suoi terrirori di riferimento - il supereroistico e la fantascienza - per addentrarsi in situazioni marcatamente pulp e tipiche del racconto on the road.
Anche se certi momenti sembrano essere usciti da un film di Tarantino o dei fratelli Coen, quest'ultimi omaggiati piuttosto esplicitamente attraverso un personaggio che ricorda tanto quello di Javier Bardem in Non è un paese per vecchi, Death or Glory racchiude tutti gli elementi tipici della poetica dello scrittore di Black Science e Deadly Class, dalla passione per il gore e l'action all'inserimento di sottotesti politici e sociali.
La scia di sangue e violenza che accresce con l'evolversi delle vicende, frenetiche e ricche di colpi di scena, è resa magnificamente dai disegni di Bengal, talento francese con una grande attenzione per il dettaglio e un gusto tipicamente cinematografico per la costruzione delle tavole. Il suo tratto, chiaro e pulito, funziona bene sia quando si tratta di delineare volti ed espressioni dei personaggi che nell'illustrare le tante sequenze d'azione che alimentano la storia di Glory.
Tirando le somme, Death or Glory è una serie adrenalinica, brutale, ricca di colpi di scena e personaggi bizzarri. Come un film di Tarantino o dei fratelli Coen, ma a fumetti.
Il primo volume di Death or Glory scorre veloce come un auto da corsa, ponendo le basi per una grande serie d'azione che non mi stupirei di vedere presto adattata per il cinema o la TV.