Attica: il primo fumetto in stile manga edito da Bonelli Editore
Giacomo Bevilacqua, famoso autore di A Panda Piace, presenta Attica il suo fumetto realizzato in stile manga per Sergio Bonelli Editore.
La storica casa editrice Bonelli è da sempre associata al mondo del fumetto tipicamente italiano. Pietre miliari come Tex e Dylan Dog rappresentano l’essenza del panorama fumettistico made in Italy, quindi per i lettori storici potrà sembrare quasi una blasfemia il fatto che sia uscito un manga a marchio Bonelli. In realtà il mondo del fumetto negli ultimi anni si è espanso sempre di più e le nuove generazioni di lettori hanno subìto il fascino di tante altre culture e del loro modo di fare fumetto. La linea Audace di Bonelli è una collana di storie rivolta proprio a queste nuove generazioni, nata con la volontà di scardinare la visione ormai vetusta di una Bonelli arroccata sul modo di fare fumetti di 30 e passa anni fa.
Ad aggiungersi alla linea Audace, arriva in tutte le fumetterie dal 21 novembre Attica, di Giacomo Bevilacqua, famoso autore di A Panda Piace e Il Suono del Mondo a Memoria, che ha confezionato una serie a fumetti chiaramente di ispirazione nipponica; lo si vede benissimo già dal formato, che segue quello tipico dei manga con la sola differenza della lettura, giustamente, alla occidentale.
Come ha riferito l’autore stesso, Attica nasce durante un viaggio in Giappone, infatti è lì che nella mente di Bevilacqua ha pian piano preso vita l’idea che è poi diventata la base di questa nuova storia. L'autore ha già completato i disegni di tutta la storia, che sarà divisa in sei volumi in uscita a cadenza mensile. Anche la realizzazione del fumetto è stata fatta emulando il tipico modus operandi dei mangaka giapponesi, infatti troviamo anche Emilio Lecce e Davide Caporali come assistenti speciali nella creazione di quest’opera.
Avendolo recuperato a Lucca Comics & Games, ho potuto leggere in anteprima il primo volume di Attica, in una full immersion nel nuovo mondo nato dalla mente di Giacomo Bevilacqua.
Attica Libera
La città dei sogni dove la qualità della vita è altissima e in cui ogni persona vorrebbe risiedere esiste e si chiama Attica. Qui, in Grecia, culla del pensiero filosofico, esiste la città delle contraddizioni, dove delle spesse e alte mura dividono i ricchi dai poveri e dagli emarginati e dove pochi privilegiati sguazzano nel lusso a discapito dei tanti che vivono nelle baraccopoli al di fuori della cinta muraria. Attica, all'inizio della storia, è una città-stato, svincolata dall’Unione Europea da ormai quindici anni e, nonostante le critiche mosse al suo sistema di governo, il presidente in carica Ino, al potere sin dall’indipendenza della città, bada poco ai pareri degli esterni tacciandoli con l’epiteto di “rosiconi”.
La verità è molto più oscura di quel che sembra e ci viene ben presto mostrato come Attica sia in realtà vittima del governo tirannico di Ino, che mantiene l’ordine con il pugno di ferro e un pizzico di sadismo. Esiste però una profezia legata ad Attica, secondo cui cinque individui speciali, identificati ciascuno da un simbolo (l’occhio, il marchio, il dono, la guida e l’arma), torneranno per eliminare tutto il male che si annida nella città, distruggendo le mura e facendo risuonare il grido di Attica Libera.
Nel primo volume facciamo la conoscenza proprio di due dei cinque personaggi previsti dalla profezia. La prima è Kat (ossia l’occhio che tutto vede); orfana sin dalla nascita, è una hacker che vive a New York ma che prova un grande desiderio di andare a visitare Attica. La ragazza ha una capacità di analisi impressionante: osservando pochi dettagli è in grado di comprendere la maggior parte delle informazioni riguardanti persona o un oggetto. Aiden è un altro giovane orfano, ma esperto di arti marziali. Vive con sua nonna e gestisce un dojo che apparteneva al padre. Kat e Aiden si incontreranno in una situazione di pericolo, che metterà in luce le loro capacità uniche, ma non vi sveliamo oltre.
L’unione tra Oriente e Occidente
Il primo volume ha lo scopo fondamentale di introdurre la storia e i suoi personaggi principali, ma riesce indubbiamente a catturare l’attenzione grazie all’ottima costruzione caratteriale di comprimari e antagonisti e a delle dinamiche scene d’azione. Kat e Aiden si rifanno molto ai classici protagonisti da shonen: Aiden è un puro di cuore che nasconde un potere misterioso, mentre Kat è una giovane intraprendente che non ci pensa due volte a cacciarsi nei guai.
Sin dalle prime battute si capisce però che i due personaggi hanno ancora molto da raccontare, inoltre l’ottima scrittura dei dialoghi riesce a caratterizzarli discretamente, senza cadere nello stereotipo già visto e rivisto in altri fumetti di questo tipo.
Anche i cattivi già introdotti sono molto affascinanti, come l’inquietante Jimmy Jimmy e i suoi poteri manipolatori e soprattutto il presidente Ino, il nemico principale, dotato di un notevole carisma oscuro; bastano infatti poche frasi e una serie di fotografie per far comprendere al lettore la follia e la crudeltà di quest’uomo.
A proposito di Ino, questi incarna perfettamente alcune idee di disuguaglianza e prepotenza che troppo spesso si vedono ai nostri giorni. La situazione di Attica, seppur per il momento solo accennata, richiama problemi molto attuali, quali razzismo, immigrazione e la costante presenza di barriere, non solo reali ma anche immaginarie, tra gli uomini. Questo probabilmente è il punto che più distanzia Attica dai manga classici, dato che sono temi molto più cari alla situazione occidentale rispetto che a quella presente in Giappone.
Bevilacqua ha dichiarato di non riuscire a identificare in un unico genere questa sua nuova serie, che da un certo punto in poi, per tematiche, diventerà molto più seinen (termine per indicare manga con tematiche un po’ più mature rispetto a quelle più spensierate degli shonen). Ha però aggiunto che, fondamentalmente, all’interno dell'opera si trovano le diverse cose che a lui più piacciono; un invito quindi a non banalizzare questo fumetto con un’etichetta.
In questo primo volume non mancano comunque le scene d’azione, con combattimenti giustamente esagerati e senza mezzi termini, come la tradizione shonen vuole, e subito si entra nell’ambito del sovrumano con poteri unici che rendono gli scontri dinamici e avvincenti da seguire. Non mancano nemmeno i crateri alla Dragon Ball, che esaltano la potenza dei colpi inflitti. Ho un presentimento: che quanto visto sia solo l’inizio di una serie di battaglie sempre più esagerate.
Il tratto sfoggiato da Bevilacqua in Attica è allo stesso tempo simile e diverso da quello che di solito utilizza nelle sue altre opere. Qui è palpabile quanto l’autore abbia voluto omaggiare lo stile nipponico, non solo nel design dei personaggi, ma anche per quanto riguarda inquadrature e divisione dei capitoli. Molto riuscite le sequenze d’azione, dove ogni colpo è perfettamente incorniciato nelle vignette.
Da notare anche una bella iniziativa di Bevilacqua, che a fine volume inserisce i disegni di fan e altri disegnatori ispirati ai personaggi di Attica e ricevuti dall'autore sul suo profilo Instagram. In questo primo volume c’è anche un disegno del collega e amico Zerocalcare.
Attica dunque parte subito in grande stile, con un numero introduttivo avvincente e mai noioso. La storia è solo all’inizio, ma già lascia presagire sviluppi interessanti nei prossimi numeri. La curiosità più grande è quella di vedere riunito il gruppo dei cinque protagonisti principali e, soprattutto, di cosa saranno in grado di combinare una volta insieme. Non resta che attendere dicembre inoltrato per sapere come proseguirà la storia del primo manga edito da Bonelli.
Voi cosa ne pensate, avete letto il primo numero di Attica?