A cosa serve questo pulsante? L'autobiografia di Bruce Dickinson
Bruce Dickinson, frontman e cantante storico degli Iron Maiden, scrive un'autobiografia frizzante, divertente e ricca di aneddoti.
Bruce Dickinson è il famoso, anzi famosissimo, cantante e frontman degli Iron Maiden. Ma Dickinson o Crube, come ama farsi chiamare con l'anagramma del suo nome, è anche uno scrittore, un abile schermidore, un pilota d'aereoplani che per salvare i dipendenti della compagnia per la quale volava ne ha acquisito la proprietà.
Quindi anche un grande filantropo, come potrebbe diventarlo soltanto chi proviene dalla classe operaia, chi ha vissuto con pochi mezzi e ha provato sulla propria pelle le difficoltà di chi deve fare i salti mortali per sbarcare il lunario e, nonostante la fama e i soldi, sia riuscito a tenere la testa sulle spalle. E che testa, per non parlare dell'ugola.
Gli Iron Maiden sono tra le band heavy metal più famose e influenti del pianeta riuscite ad arrivare nell'Olimpo mondiale del rock, al pari dei Metallica. Tra le fondatrici a fine anni '70 della New Wave of British Heavy Metal, abbreviato in NWOBHM, insieme a pochi altri come Judas Priest, Motörhead, Saxon e Def Leppard hanno trasformato l'hard rock legato al blues di pochi anni prima in qualcosa di più tagliente e veloce. Questo, però, gli appassionati di musica rock lo sanno.
Quello che molti non sanno e non immaginano neanche, è quanto possa essere difficile la vita della rockstar. Nel caso di Dickinson lo è stato prima di diventare famoso, per alcuni motivi contingenti e di sopravvivenza quotidiana. Dopo, nonostante le montagne di quattrini, per altre ragioni di resistenza fisica e psicologica. Non è tutto oro quello che luccica, anzi.
Dickinson, classe 1958 e una Laurea in Storia che ha trasferito nei famosi testi dei brani dei Maiden, nato a Worksop e cresciuto tra Great Yarmouth e Sheffield, nel centro dell'Inghilterra, ha vissuto sulla propria pelle le grandi difficoltà economiche della famiglia, il bullismo, la ribellione. La penna affilata e frizzante, senza peli sulla lingua, descrive in questa autobiografia tanto attesa la sua adolescenza per filo e per segno senza tralasciare nulla, sbronze, droghe e sesso compresi, senza per questo cadere nel volgare ma utilizzando comunque un linguaggio molto colorito.
Gli Iron Maiden arrivano molto tempo dopo le prime avventure musicali sui banchi di scuola, come di solito avviene per la maggior parte dei musicisti rock, e dopo i primi concerti nei pub. La perfetta descrizione delle ambientazioni in cui Dickinson ha vissuto la gioventù, il famigerato East End londinese, sono descritte con dovizia di particolari tanto da farle balzare fuori dalle pagine.
Per tre anni cantante dei Samson, già con tre album all'attivo, e alcune buone conoscenze negli ambienti hard rock della capitale britannica, come John McCoy, bassista della seconda incarnazione solistica di Ian Gillan, lo storico cantante dei Deep Purple, al Festival di Reading del 1981 viene avvicinato da Rod Smallwood, l'allora manager dei Maiden. La band stava per cacciare il primo cantante Paul Di'Anno e il resto è storia.
A cosa serve questo pulsante? è l'inevitabile storia della vita da rockstar di Crube, degli eccessi, dei litigi interni (soprattutto con Steve Harris, leader indiscusso), degli incontri conditi da opportunismo o meno, dell'ambiente musicale non certo lastricato d'oro ma che va vissuto con tanto di pelo sullo stomaco. È anche la storia degli innumerevoli problemi fisici che comporta il cantare una musica estrema come l'heavy metal. Problemi alle corde vocali, al collo per il continuo scuotimento della testa, collassi da stress e lo stancante ciclo composizione-registrazione-tourneè, roba da stare lontani da casa per più di due anni ad album.
Ma la vita di Bruce Dickinson, negli ultimi anni, non è solo musica. La sua passione per il volo lo ha portato ad acquisire il brevetto di pilota e a lavorare per una compagnia aerea di linea. Scrive anche di questo, nel libro. Scrive anche della sua personalissima lotta al cancro alla lingua, vinta dopo pochi mesi. Dickinson, oltre a essere tra i più grandi cantanti della storia del rock, è un grand'uomo. La sua autobiografia lo avvicina di più al lettore e lo fa scendere da quell'inconsapevole piedistallo sul quale ogni fan lo ha fatto salire, per renderlo un semplice amico che con la sua voce ha accompagnato momenti indimenticabili. Un libro consigliato per conoscere l'uomo Dickinson e non la star.
L'autobiografia di Bruce Dickinson è il racconto di un uomo comune con una voce straordinaria che riesce a raggiungere il rock stardom. Con tutte le conseguenze del caso.