Le Bizzarre Avventure di Jojo: l'incontro con Araki a Lucca Comics & Games

di Silvio Mazzitelli

Hirohiko Araki, creatore de Le Bizzarre Avventure di Jojo è stato a Lucca Comics & Games 2019. Ecco il resoconto degli incontri a cui il maestro ha partecipato.

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Uno degli ospiti più importanti di quest’edizione del Lucca Comics & Games è stato Hirohiko Araki, famoso mangaka creatore della lunga saga de Le Bizzarre Avventure di Jojo, pubblicata da oltre trent’anni dalla casa editrice Shueisha. La serie ha ottenuto sin da subito un successo mondiale grazie all’originalità della narrazione, fatta di personaggi sopra le righe e poteri mai visti in nessun altro shonen manga.

Araki non era mai uscito dal Giappone in qualità di ospite per un festival o qualsiasi altra manifestazione, dunque il Lucca Comics & Games 2019 è stata la prima occasione per i fan fuori dal Giappone di vederlo dal vivo; durante i vari incontri che il maestro ha tenuto erano infatti presenti anche parecchi fan stranieri venuti apposta in Italia solo per vederlo. Il mangaka è stato presente durante il 30 e il 31 ottobre, i primi due giorni della manifestazione, dove ha tenuto diversi panel a cui ho partecipato per poter carpire ulteriori segreti su Jojo dal suo creatore.

Lo stile e le idee di Hirohiko Araki

Araki Lucca ComicsFoto di Silvio Mazzitelli

Durante il panel riservato alla stampa il maestro Araki ha risposto a diverse domande legate alla sua opera principale e alle sue ispirazioni. Come ben sappiamo,l’autore è innamorato da sempre dell’Italia, cosa che ha sempre dimostrato nelle sue opere, e il suo stile di disegno, così diverso rispetto i canoni dei manga, è dovuto anche allo stile che ha appreso dall’arte e dalla pittura italiana, assorbito proprio durante i suoi viaggi nel belpaese quando era giovane.

Essendo naturale per lui esprimersi in quel modo nel disegno, è stato accettato anche dai lettori giapponesi facilmente proprio perché non ha mai forzato nulla nel suo stile. Per quanto riguarda la creazione dei personaggi invece si ispira alle persone che incontra ogni giorno, prendendo spunto da quelle più particolari e stravaganti. Spesso gli capita anche di fotografarle in posa per poi riadattarle al suo manga.

Non poteva poi mancare una domanda sui progetti futuri, esisterà una nona serie di Jojo dopo la conclusione di Jojolion? Il maestro non lo sa ancora, non ci ha pensato; attualmente è preso nel continuare a disegnare l’ottava serie. Mentre per quanto riguarda l’origine di Jojo, nata con il primo protagonista Jonathan Joestar, il sensei ha rivelato che il nome deriva da una famosa catena di ristoranti per famiglie chiamata proprio come il personaggio principale della prima serie, mentre l’aspetto deriva dal tipico macho italiano. Questa rivelazione ha scatenando l’ilarità dei presenti.

Parlando dei suoi gusti personali Araki ha detto che ama molto i film horror e tra le sue serie preferite c’è anche The Walking Dead. I supereroi non lo affascinano particolarmente, anche se Spider-Man gli è sempre piaciuto, ma pensa siano personaggi che si piangono troppo addosso.

I segreti de Le Bizzarre Avventure di Jojo

Lucca Comics Jojo a LuccaShueisha/Hirohiko Araki

Si è poi passati a parlare di Jojo più nel dettaglio, dove il sensei ha riferito chela sua serie preferita è la quarta perché Morio-cho, la città dove si svolge la storia, è ispirata alla sua città natale. Il cattivo principale di questa saga, Yoshikage Kira, un serial killer che uccide principalmente le donne perché ossessionato dalle loro mani, è nato dall’idea dell’autore che si è domandato cosa succederebbe se il suo vicino di casa fosse un assassino. Quindi ha creato un personaggio con hobby, routine e comportamenti presenti in qualsiasi cittadino, ma posseduto dal suo forte istinto omicida. Kira non si sente in colpa o ha conflitti morali per le sue azioni, ma vive la sua necessità di uccidere tranquillamente, avendo accettato ogni parte di sé stesso.

Un altro dei nemici principali della saga,Dio Brando, è diventato un simbolo per l’intero fumetto, dato che il personaggio è diventato ricorrente superando la morte e tornando in diverse incarnazioni. Araki ha spiegato che Dio rappresenta l’antitesi di tutti i protagonisti: è il loro destino combatterlo. La sua continua rinascita fa capire quanto è potente, e ciò lo rende spaventoso anche agli occhi del lettore. Il potere legato al tempo di Dio e di molti altri “boss finali” de Le Bizzarre Avventure di Jojo è collegato al fatto che per il maestroil potere di manipolare il tempo è assolutamente il più forte esistente, dunque il più adatto all’ultimo avversario di una saga.

Parlando invece della quinta serie, Vento Aureo, ambientata in Italia, Araki ha detto di aver dovuto abbandonare il personaggio di Pannacotta Fugo per motivi legati al target della rivista, ossia Shonen Jump, dedicata a un pubblico molto giovane. Per questo tipo di pubblico il tradimento è una delle peggiori cose che si possano fare, il gruppo di Bucciarati tradisce l’organizzazione per un motivo legato alla giustizia, mentre Fugo per egoismo, e l’autore non voleva rovinare la storia ai lettori rimarcando questo tema non adatto.

Ho potuto fare una domanda al maestro Araki, chiedendo le sue motivazioni riguardo alreset del suo universo narrativo alla fine di Stone Ocean, la sesta serie, cancellando di fatto tutti i personaggi più amati come Jotaro Kujo, Joseph Joestar e molti altri e dando spazio a un nuovo mondo. Il maestro Araki ha risposto dicendo che è stata una dura scelta quella di abbandonare tutti questi importanti personaggi, ma ha sentito che era necessario perché quella fase della storia aveva ormai detto tutto. Lui però non vede il cambiamento come una fine, ma più come una rinascita, infatti il nuovo universo creato è un nuovo inizio che ha ereditato lo spirito dei personaggi precedenti e va avanti per creare qualcosa di unico.

Infine, Araki ha detto che, nonostante negli anni la storia e i personaggi e il suo stile si siano evoluti, il filo conduttore che lega le diverse parti di Jojo è sempre lo stesso: la spiritualità, il cuore e l’idealismo che viene trasmetto da persona a persona. Tutti i protagonisti sono animati dalle stesse motivazioni che li spingono ad andare avanti per tramandare il loro spirito ai posteri. In questo senso, anche se è stato shoccante vedere la morte di Jonathan nella prima serie, è stata solo figurativa, perché il suo spirito è stato poi tramandato a tutti gli altri protagonisti venuti dopo di lui.

Araki e l'Italia

Rohan Lucca ComicsShueisha/Hirohiko Araki

Araki è intervenuto anche in un incontro con i fan contema principale l’Italia. Il maestro ha detto di aver visitato molto il nostro belpaese, dicendo anche che la sua città preferita è Napoli, luogo da dove è partito Vento Aureo. Ha confessato di essere stato molto colpito dalla figura dell’imperatore romano Tiberio, ritiratosi in solitudine nella sua villa a Capri per molti anni, cosa che lo ha ispirato nella creazione di Vento Aureo. Ha poi detto di aver preso ispirazione dalle statue del Bernini per le famose “Jojo Pose”, infatti durante la sua visita a Firenze rimase molto colpito dalla rappresentazione del movimento di torsione di queste sculture.

Araki ha poi scherzato con il pubblico chiedendo consigli suipiatti tipici italiani, ad esempio domandando come bisogna tagliare l’aglio nella pasta aglio, olio e peperoncino. Ha poi candidamente ammesso di usare anche il brodo e il burro nella preparazione del piatto, ma subito il moderatore è il pubblico hanno collaborato per spiegare bene la giusta ricetta tra le risate generali.

Il maestro ha anche rivelato alcuni dettagli inediti sul suo manga: ad esempio le bombole poste sul corpo delloStand The World di Dio Brando, servono a permettergli di respirare quando il tempo è fermo. È stato infine chiesto se in futuro pensa ancora di ambientare una serie di Jojo in Italia, dicendo che potrebbe farlo, anche se dovrebbe prima documentarsi molto. A questa risposta il pubblico si è scatenando, sperando dunque in futuro di rivedere una nuova serie di Jojo ambientato in Italia.

Il maestro Hirohiko Araki ha indubbiamente lasciato il segno a questa Lucca Comics & Games, non resta che sperare che possa tornare ancora una volta per poter discutere ancora una volta di Jojo e dell’Italia.