Il mondo visto da Annika Rose: trama e recensione del romanzo

di Emanuela Brumana

L’autrice de L’isola dell’amore proibito torna con un romanzo in cui la caratterizzazione psicologica della protagonista femminile la fa da padrona, insieme a una storia d’amore vissuta a cavallo tra passato e presente.

Indice

Ci sono storie d’amore difficili, in cui gli amanti devono lottare contro grandi avversità: parenti contrari alla loro unione, separazioni, guerre, tradimenti. E poi c’è la storia di Annika e Jonathan, dove il più grande nemico del loro amore è nella testa di Annika. La ragazza infatti ha grandi problemi relazionali, ma questa barriera non impedisce a Jonathan di amarla, anzi. È ciò che la rende speciale ai suoi occhi. Il ritorno editoriale di Tracey Garvis Graves, edito in Italia da Sperling&Kupfer, si intitola Il mondo visto da Annika Rose.

Il mondo visto da Annika Rose: trama

Il mondo per Annika Rose è come un gioco di cui non conosce le regole, un percorso pieno di insidie e trabocchetti, dove sbagliare è molto facile. Questo perché Annika ha difficoltà a socializzare e a interpretare i comportamenti altrui. Ecco perché, sin da piccola, ha imparato a preferire la compagnia di libri e animali a quella delle persone.

La storia comincia nel 2001, il presente, quando Annika incontra il suo ex Jonathan al supermercato. Da questa semplice coincidenza iniziale si scatena un gioco di flash back che alterna la voce di lui a quella di lei, il presente e il passato. Un passato datato 1991, durante gli anni dell’università, quando i due si sono incontrati, conosciuti e innamorati giocando a scacchi, che per Annika sono l’unico modo in cui riesce a entrare in relazione con i suoi coetanei. Jonathan è dapprima incuriosito, poi stregato dal modo insolito che ha Annika di relazionarsi ed esprimersi, ma qualcosa ha rotto la magia. Capiamo che cos’è andando avanti nella lettura, ascoltando la voce di lei che racconta gli errori, le fobie, le difficoltà e quella di lui che parla affascinato di un universo da scoprire: la mente di Annika.
I fantasmi del loro passato aleggiano sul loro nuovo incontro, ma non sono solo le difficoltà interne alla coppia che i due devono affrontare.

Recensione de Il mondo visto da Annika Rose

Di questo libro ho apprezzato – ovviamente – il personaggio di Annika. Per chi come me ha amato serie TV quali The Big Bang Theory o Sherlock, e soprattutto ha amato i loro protagonisti dal temperamento schietto e lievemente sociopatico, è impossibile non rivedere in lei la stessa, insolita personalità di Sheldon Cooper e, appunto, Sherlock.
E trovarla in veste femminile è interessante, perché si crea un personaggio inedito, un personaggio che non si cura del suo aspetto e non lo fa come scelta rivoluzionaria, ma semplicemente perché non sa che se ne deve preoccupare; un personaggio fragile e forte al tempo stesso.

Nonostante la storia scivoli spesso in dinamiche da romanzo rosa – quale è e non nega mai di essere, sia chiaro, è solo una nota a margine mia in quanto, personalmente, non amo queste derive -, ciò che ho apprezzato è che non si limita a ciò. Non è solo un romanzo d’amore, in cui i fatti e la storia e i personaggi sono fini a se stessi. L**’amore è un grande protagonista**, ma è affiancato dalla lotta quotidiana di Annika e Jonathan contro le barriere che la ragazza prima, la donna poi crea intorno a sé. Il bug comportamentale di Annika è il centro da cui si diramano una serie di possibilità che il romanzo sfrutta pienamente, arricchendosi: la lotta contro i propri limiti, l’autoanalisi, la forza di superare se stessi, l’empatia nei confronti del diverso, il bisogno di andare contro le apparenze, l’inclusività…

Il mondo visto da Annika Rose è una lettura piacevole, che grazie anche a un sapiente momento di rottura finale riesce a non essere banale e a farsi ricordare come un bel libro.