Diario di una striker, il buon esempio di Federica Gasbarro: la recensione
di Cristina MigliaccioFederica, il volto delle piazze italiane: "Come ci si sente alla nostra età a essere gli organizzatori e i responsabili di eventi capaci di portare centomila persone in piazza?"
Le nostre azioni, seppur piccole, contano. Contano tantissimo. Federica Gasbarro è una ragazza che, come tanti alla sua età, ha deciso di assumersi le proprie responsabilità ed è scesa in piazza per difendere il proprio pianeta.
La storia che racconta Federica è quella di una ragazza che, come tanti suoi coetanei, inizia a diventare consapevole di quello che le accade intorno ma, a differenza di tanti altri, si mobilita per far sì che alcuni errori non accadano più.
Il suo interesse per il clima l’ha portata al cospetto dell’ONU, di Greta Thunberg, persino di Nicolò Buongiorno (figlio del caro e compianto Mike), ma il bisogno di coinvolgere quante più persone possibili l’ha spinta a interagire dapprima sui social e poi scrivendo un libro, una sorta di guida dedicata a chi vuole stare “dalla parte giusta della storia”.
L’uomo è stato in grado di fare tanto male, ora è tempo di dimostrare di quanto bene è capace.
Diario di una striker. Io e Greta per il clima dalle piazze all'ONU. Il libro di Federica è un diario che raccoglie tutti i momenti più importanti dell'ultimo anno da quando, quasi per gioco, ha iniziato a interessarsi delle manifestazioni per il clima ed è poi diventata uno dei volti più importanti di Fridays for Future in Italia.
Era partita con un sogno nel cassetto, Federica: voleva diventare un medico. La vita, però, ha pensato d’indirizzarla verso una strada diversa, avvicinarla alla scienza e a tematiche delicate: c’è bisogno di coraggio per combattere contro il tempo.
Pensa al cristallo e all’acqua. Se il primo cade a terra, per quanto bello sia, si rompe in milioni di pezzi. Se invece a cadere è la seconda, regala spettacoli meravigliosi, come le cascate. L’acqua trova sempre nuove strade e, se non le trova, le costruisce. Pensa a quanta pazienza e determinazione ha nello scavarsi un nuovo percorso e quanto facilmente si plasmi o si adatti. Dobbiamo essere come l’acqua.
Avete presente lo sciopero scolastico per il clima? Il movimento in Italia è partito da Milano e lentamente ha coinvolto tutto il paese, mettendo in piedi il primo Global Strike di Fridays for Future: trecentosessantamila italiani hanno riempito le piazze quel 15 marzo 2019 e Federica c’era.
Lei, insieme a tanti altri ragazzi, si è ritrovata a combattere una battaglia più grande di quello che sembra, una lotta per la quale servono soldati che credano fermamente nel perché si combatte e non soltanto perché è stato chiesto loro di farlo.
Come ci si sente alla nostra età a essere gli organizzatori e i responsabili di eventi capaci di portare centomila persone in piazza?
Il cambiamento climatico è un tema delicato, di primaria importanza, finito nell’occhio del ciclone di recente grazie a una giovane attivista norvegese: il suo nome è Greta ed è a lei che fanno riferimento tutti gli attivisti contro il cambiamento climatico, come una sorta di paladina della giustizia ambientale.
E Federica l’ha incontrata. Due volte, a dire il vero, ma prima di Greta è arrivato l’incontro con il premier e il ministro dell’Ambiente. Ma la sua storia non si ferma a Greta: dopo di lei, è arrivato l’invito al Summit ONU sul clima, tenutosi a settembre 2019 a New York, e poi l’incontro con la Fondazione Mike Buongiorno.
La Fondazione Mike Buongiorno voleva consegnarmi una borsa di studio per aiutarmi a concretizzare il progetto del fotobioreattore.
Leggendo il suo diario, Federica si presenta come una ragazza con tanta voglia di fare, ma consapevole dei propri limiti: la sua vita talvolta sembra essere stata monopolizzata dal movimento Fridays for future (abbreviato FFF), un dovere che abbraccia con gratitudine ma che comporta grandi rinunce.
La sua, purtroppo, non è una vita total plastic free, ma ci sta provando in tutti i modi a dare il buon esempio. Nel libro, infatti, ha strutturato un intero capitolo per suggerire cosa acquistare come alternativa a tutto ciò che può nuocere all’ambiente: spazzolini, flaconi di shampoo, lampadine, persino la carta da regalo.
Il libro di Federica è un ottimo punto di partenza per chi ancora crede che il cambiamento climatico non sia affar proprio. Con parole semplici ed efficaci, una ragazza come Federica ha centrato i punti più importanti del nostro presente, senza trattenere la rabbia verso quelle persone che hanno causato danni che potrebbero presto o tardi diventare irreparabili.
Ma Federica sostituisce spesso la rabbia con l'euforia per essere tutti uniti per la giusta causa, il suo è un invito a essere più consapevoli e infonde un messaggio di speranza.
Sono convinta che il rispetto per l’ambiente sia prima di tutto il “rispetto per se stessi e per gli altri”, e, ovunque mi porterà la vita, perseguirà la mia battaglia per un mondo pulito in cui tutti possano godere dei propri diritti.
Dulcis in fundo, ho apprezzato anche l’esperimento green di Federica: all’interno del libro, edito Piemme, troverete una piccola cartolina che potrete piantare sotto 3 mm di terra: tenendola umida ed esposta al sole, ed annaffiandola, vedrete spuntare dei bellissimi fiori di campo. Provare per credere.
"Le nostre azioni, seppur piccole, contano. Contano tantissimo". E Federica ha deciso, seppur nel suo piccolo, di agire esattamente come Greta Thunberg: il suo coraggio parte dalle piazze.