La classifica dei 20 libri gialli da leggere assolutamente nella vita

Detective, omicidi e intricatissimi enigmi: ecco 20 titoli davvero imperdibili se non sapete da dove cominciare oppure siete grandi esploratori del genere giallo in libreria.

Indice

Da Caino e Abele in poi, la storia dell’umanità è stata un raccontodi crimini, omicidi e violenze. Se la natura umana non ha ancora saputo affrancarsi dalla sua componente più letale, la letteratura è riuscita ad esorcizzarne i misfatti con un intero genere letterario, il crime. Che siano detective stories, thriller, noir o altri generi raggruppati nell’italianissima etichetta di “giallo”, la sete dei lettori in questo senso non sembra mai esaurirsi. L’omicidio, sia per amor di rompicapo sia per scandagliare le profondità dell’animo umano, non passa davvero mai di moda.

Il risultato è che questo genere è così prolifico ed esteso che anche per gli esperti è molto, molto difficile orientarsi: per questo ho pensato di stillare per voi questo speciale lista in ordine cronologico, una classifica dei libri gialli da leggere assolutamente, siate neofiti o appassionati del genere.

Se la sete di crimini non sarà ancora esaurita, c’è sempre la controparte cinematografica e quella dedicata nello specifico al genere thriller!

I Delitti della Rue Morgue (1841)

Due donne vengono barbaramente uccise nel loro appartamento, ma le versioni dei testimoni sono così discordanti da rendere difficile la ricostruzione di quanto successo: sono questi i presupposti di uno dei più celebri racconti diEdgar Allan Poe, una manciata di pagine che hanno cambiato la storia della letteratura e posto lebasi della crime fiction.

Auguste Dupin, il razionale e geniale investigatore che risolverà il caso, è considerato il primo detective letterario della storia, che ebbe enorme influenza nella creazione di suoi celeberrimi successori quali Sherlock Holmes ed Hercule Poirot. Non si può insomma davvero prescindere dall’antesignano dell’intero genere per definirsi appassionati di detective stories: Rue Morgue è una tappa irrinunciabile della topografia del giallo letterario.

Il Segno dei Quattro (1890)

Quando hai escluso l'impossibile, ciò che rimane, per quanto improbabile, deve essere la verità: è in questo secondo caso che Sherlock Holmes pronuncia il memorabile enunciato, entrato poi dell’aura mitologica del personaggio. Non c’è classifica che parli di gialli e detective che possa essere credibile senza la creatura più celebre di Arthur Conan Doyle, antesignana della foltissima schiera di epigoni che verranno.

Se tutti i romanzi del canone o quasi valgono la lettura (in versione originale o, perché no, n formato manga), Il Segno dei Quattro ha ancora la freschezza dell’esordio, ma vede già Doyle raggiungere la suamaturità stilistica. Pur meno celebre di classici come il Mastino dei Baskerville e Uno Studio in Rosso, Il Segno dei Quattro è un ottimo e meno noto punto di partenza per (ri)scoprire il canone originale da cui ebbe inizio la leggenda di Sherlock e Watson.

Se invece amate le atmosfere vagamente horror, il titolo alternativo da provare è già una dichiarazione d’intenti: La Valle della Paura!

Il Porto delle Nebbie (1932)

Tra tanti illustri investigatori inglesi non poteva mancare il re del poliziesco francese, il prolifico e acuto George Simenon, ovviamente rappresentato dalla sua controparte più celebre e iconica, il Commissario Maigret.

Massiccio nel fisico e burbero di carattere, accanito fumatore di pipa e amante della buona cucina, Maigret non lascia intuire la profondità della sua malinconia e della sua intelligenza a un primo sguardo, ma tanto il lettore imparerà a conoscerle entrambe grazie a una lunghissima serie di crimini risolti dal commissario. Dato che è davvero impegnativo leggere l’intero canone a lui dedicato, consiglio di partire da Il Porto della Nebbie, uno dei romanzi più noti e amati, dai neofiti come dai veri esperti in materia.

Assassinio sull’Orient Express (1934)

Agatha Christie è la ignora del giallo classico all’inglese. Se una posizione a lei tutta dedicata è assolutamente imprescindibile in una classifica come questa, è davvero difficile sintetizzare una grandissima carriera di investigatori celebri come Miss Marple e immortali gialli stand alone come Dieci Piccoli Indiani, scegliendo un solo titolo per rappresentarne l'intera opera.

Ho deciso di proporvi uno dei casi più complessi e intriganti di sempre del grande investigatore belga Hercule Poirot, Assassinio sull’Orient Express, diventato un cult anche a livello cinematografico ( il remake è in arrivo). Il classico enigma dell’omicidio a porta chiusa si combina con un crimine così ricco di indizi da disorientare anche le celluline grigie del celebre investigatore belga, che in un disvelamento finale davvero memorabile arriverà a una soluzione irripetibile e sorprendente.

Prima che questo classico torni in sala, vi consiglio caldamente di recuperare anche l’adattamento filmico del 1974, no dei migliori film gialli di sempre, con un parterre di grandi star hollywoodiane quasi insuperabile.

Rebecca, La Prima Moglie (1938)

È un destino crudele quello di Daphne Du Maurier, la geniale scrittrice inglese di romanzi e racconti che spaziano dal thriller all’horror, capaci di ispirare grandi geni del cinema come Hitchcock, che adattò per il grande schermo capolavori quali Gli Uccelli e Rebecca.

Impossibile non scegliere questo romanzo tra la sua vasta e meritevole produzione (a cui ho già dedicato no speciale), anche considerando il successo travolgente e planetario che ottenne all’uscita. La critica non le perdonò mai il successo commerciale e ancor oggi il fantasma di Rebecca tormenta la fama di Daphne, grandissima della letteratura inglese del Novecento che non ha ancora ottenuto appieno il riconoscimento del proprio valore letterario.

Chissà se ’adattamento filmico in dirittura d’arrivo del suo altro capolavoro, Mia Cugina Rachele, riuscirà finalmente a riportare la luce su questo nome troppo spesso dimenticato.

Il Grande Sonno (1939)

Forse non è il il romanzo hardboiled migliore di sempre in senso lato, ma l'atmosfera densa delle notti di Los Angeles si attacca addosso al lettore così come la malinconia del detectivePhilip Marlowe. L’approccio migliore al libro è non chiedersi troppo che cosa stia succedendo e lasciarsi trasportare dalla complessità ambigua di un caso destinato a non trovare mai soluzione.

Forse non il miglior romanzo hardboiled di sempre, dicevo, eppure secondo Le Monde e Time, è uno dei 100 migliori romanzi del secolo: ecco il potere di un’atmosfera pregnante e di un grande detective.

Sconosciuti In Treno (1950)

Il re del giallo cinematografico Hitchcock ha portato alla gloria un’altra autrice oggi famosissima inclusa in questa lista, ma allora quasi sconosciuta. L’Altro Uomo (sceneggiato da Raymond Chandler) ai tempi dell’uscita cinematografica era il romanzo giallo d’esordio di una giovane quasi sconosciuta di nome Patricia Highsmith.

Tornata alla ribalta (e al cinema) di recente per l’adattamento di uno dei suoi pochi romanzi non a tinte gialle, lo struggente e parzialmente biografico Carol, Patricia Highsmith è considerata una delle più grandi autrici di detective stories classica di sempre. Il suo esordio fulminante rimane ancor oggi un ottimo punto di partenza per conoscerla meglio.

Quer Pasticciaccio Brutto de via Merulana (1957)

Pubblicato per la prima volta a puntate su Letteratura 11 anni prima e consacrato dal film di Pietro Germi, il giallo di Carlo Emilio Gadda ruota attorno a un furto di gioielli e un omicidio il cui colpevole rimane sfuggente e ambiguo, mentre si fa sempre più forte il potere del fascismo, nella Roma di fine anni ’20.

Scritto di getto sull’onda euforica della fine della Seconda guerra mondiale, Il pasticciaccio brutto donò fama a Gadda, fino ad allora noto solo per il suo lavoro in RAI. Fu un immediato successo che, sotto l’apparente assenza di un vero protagonista e un’atmosfera caotica, ritraeva con spietata onestà il lato oscuro del ceto borghese della capitale italiana.

La Talpa (1974)

In caso di guerra fredda, è sempre meglio citofonare John Le Carré, il maestro inglese dello spionaggio classico e contemporaneo. Noto soprattutto per il personaggio meditabondo ma a suo modo passionale di George Smiley, Le Carré ha cominciato il ciclo a lui dedicato con alcuni romanzi che sembrano più detective che spy story e che non sfigurerebbero in questa classifica.

Se La Spia che Venne dal Freddo rimane il suo capolavoro, La Talpa saprà ancor di più intrigare gli amanti dei delitti, in un’atmosfera da guerra fredda più gelida che mai e con una caccia alla talpa che si spinge fino ai vertici dei servizi segreti inglesi. È imperdibile e sottovalutassimo anche l’adattamento cineamatografico con Gary Oldman nei panni di Smiley e attori del calibro di John Hurt, Benedict Cumberbatch e Tom Hardy.

Il Nome della Rosa (1980)

Gli donò fama internazionale sconosciuta ai grandi pensatori umanisti suoi pari, eppure anche Umberto Eco negli anni successivi alla pubblicazione del suo titolo più celebre ebbe parecchi ripensamenti e rinnegò quello splendido giallo medioevale che fece innamorare il mondo intero della sua scrittura e della sua enorme erudizione.

Divertito e raffinato omaggio a Sherlock Holmes, Guglielmo Da Baskerville è uno dei detective più memorabili di sempre, pur essendo un francescano invischiato sì in una serie di delitti che paiono davvero diabolici, ma anche in affari politici riguardanti il suo ordine e le inaspettate avventure amorose del suo discepolo Adso, che racconta uno dei enigmi delittuosi più meravigliosi che la letteratura possa offrire. Un autentico gioiello, molto più fruibile e appassionante di quanto non voglia la sua nomea, che saprà scaldare il cuore di ogni amante della lettura, dato che parla proprio del potere terribile e salvifico che hanno i libri sulla nostra vita.

Il Mio Nome era Dora Suarez (1990)

Il capitolo più bello della entalogia tutta sangue, sacrificio e sofferenza di Derek Raymond è quello dedicato al macabro e violentissimo omicidio di una prostituta, Dora Suarez. Di recente ristampata integralmente da Fanucci, uno dei cicli della crime story moderna più celebri e criticamente acclamati è finalmente tornato disponibile anche per il pubblico italiano, dopo anni di vicissitudini editoriali che Raymond davvero non meritava.

Ve ne abbiamo ià parlato ampiamente, ma repetita iuvant: se amate il giallo violento e senza compromessi, questo titolo è assolutamente imprescindibile.

L.A. Confidential (1990)

Che lista di consigli di lettura “in giallo” sarebbe senza un po’ di noir firmato da James Ellroy? Sarà anche banale come scelta, ma alle volte la fama di un titolo riflette la sua qualità e questo è il caso dello splendido L.A. Confindential, il neo noir di Ellroy che è forse il titolo più chandleriano mai scritto da qualcuno che non sia Raymond stesso.

Come molti crime celeberrimi, vanta anche un adattamento cinematografico assolutamente strepitoso, simbolo degli anni ’90 tanto quanto la sua controparte cartacea.

L’Uomo della Pioggia (1995)

Autore tipico delle rastrelliere da aeroporto, genio del thriller e fonte inesauribile di successi hollywoodiani, John Grisham negli anni ’90 ha sfornato una serie di titoli così iconici che ci si stupisce che possano venire tutti dalla stessa penna: Il Rapporto Pellican, Il Socio, Il Cliente, La Giuria e ovviamenteL’Uomo della Pioggia.

Come suggeriscono i suoi titoli più celebri, Grisham è particolarmente versato per il giallo giudiziario, dove l’investigazione del detective si tramuta in una battaglia legale in cui a farla da protagonisti sono avvocati più o meno senza scrupoli. Rudy Baylor è un giovane di belle speranze che si scontrerà con un caso da manuale per la giurisdizione statunitense: un’assicurazione sanitaria che non vuole pagare le spese mediche al suo assistito. Sotto però c’è molto, molto di più, per uno dei di quei grandi racconti legali che hanno fatto la storia del genere.

Morbide Guance (1999)

Prima che il giallo diventasse sinonimo del freddissimo nord Europa, c’è stato un periodo a fine anni ’90 in cui il monopolio del crimine era detenuto dal paese del Sol Levante, anche grazie all’incredibile successo di OUT (noto in Italia con il titolo Le Quattro Casalinghe di Tokyo). A questa moda è sopravvissuta proprio l’autrice che l’ha scatenata, una penna senza compromessi e senza mezze misure, degna di una tradizione crime che in Giappone parte da Edogawa Ranpo e arriva ai giorni nostri senza interruzioni.

Certo Out è il suo titolo più celebre e discusso e ottima summa della violenza che scorre sotto pelle all’apparentemente quieta e ordinata società giapponese, ma mi sento di consigliarvi un romanzo di Kirino Natsuo più intimo e raccolto, ma non per questo meno potente: Morbide Guance.

Gita a Tindari (2000)

È il commissario più celebre d’Italia ed è il detective fittizio nato da una penna italiana più celebre al mondo, dato che sia la lunga serie di gialli sia l’omonima serie TV della RAI è sbarcata in mezzo mondo. Stiamo ovviamente parlando di Montalbano e dell’universo fittizio ma davvero siciliano di Vigata e dintorni, dove si muove la creatura di Andrea Camilleri; un romanziere che ha sfondato davvero quando di anni ne aveva già 70.

Narra la leggenda che dentro la cassaforte del suo storico editore Sellerio siano custoditi alcuni romanzi inediti e soprattutto l’addio alle scene di Montalbano, che verrà pubblicato solo postumo, anche se Camilleri lo ha scritto da già da molto tempo. Per chi dovesse avvicinarsi solo ora al lungo ciclo di romanzi e racconti dedicati, consiglio di provare con Gita a Tindari: è un’ottima summa linguistica e narrativa di tutti i capisaldi della serie (il mare, la sicilianità linguistica e culturale, la passione per la cucina del protagonista, un caso intrigante e intrinsecamente italiano), ma la serie non ha raggiunto ancora le fasi avanzate, per cui le vicende personali di Montalbano sono ancora molto lontane e avrete tutto il tempo di assaporarle con calma meditabonda, come il suo creatore.

Romanzo Criminale (2002)

Crime sin dal titolo, per l’appassionato giallista italiano il romanzo più celebre diGiancarlo De Cataldo è assolutamente imprescindibile. L’aura di bellezza decadente e malaffare che Roma incarna da 15 anni a questa parte dentro e fuori i il mondo letterario sembra essere germogliata proprio da questa ricostruzione romanzata dei crimini dellabanda della Magliana, protagonista incontrastata della cronaca nera romana degli anni ’70.

La storia è così potente ed emblematica da aver riscosso un’incredibile successo sia in forma di film, diretto da Michele Placido, sia come serie TV, lanciando il nome di Stefano Sollima nel firmamento italiano.

Nel Bosco (2007)

Un adolescente viene ucciso in circostanze misteriose e il suo corpo viene ritrovato in un sito archeologico poco distante da Dublino. Sembra il classico incipit del thriller del momento da leggere in aeroporto, se non fosse che nello stesso luogo, anni prima, il detective protagonista Adam era stato ritrovato legato ad un albero mentre i due compagni di giochi che si allontanarono con lui nel bosco non fecero mai più ritorno.

Il legame tra il caso odierno e quello passato di Adam è evidente, ma quei particolari eventi sono stati rimossi dalla sua mente da una provvidenziale amnesia e dai verbali della polizia in un’inspiegabile fretta. Tana French la mette subito sul personale, regalando al lettore un’indagine in cui il detective protagonista è una volta tanto molto, molto più di un semplice spettatore.

Un Luogo Incerto (2008)

La creatura più celebre dell’archeologa e giallista francese Fred Vargas è Jean-Baptiste Adamsberg, il commissario del XIII arrondissement di Parigi. Sognatore e disordinato, affiancato dal razionale ma tormentato secondo Danglard, “lo spalatore di nuvole” ha tutto quello che serve a un vero detective fittizio per rapire il cuore del lettori: un ingegno acuto e un cuore malinconico, un amore impossibile da dimenticare e undici romanzi ricolmi di enigmi intricati e crimini violenti da risolvere.

Difficile dire quale sia il romanzo migliore della serie, ma di certo Un Luogo Incerto è quello capace di investigare su una serie di macabri omicidi e sul passato del suo protagonista, con rivelazioni e segreti che hanno fatto sospirare e struggere ogni fan del commissario francese.

Uomini che Odiano le Donne (2009)

Lisbeth Salander è forse l’ultimo aiuto detective ad essere entrato di prepotenza nell’immaginario collettivo mondiale. Il lascito migliore di Stieg Larsson è proprio la sua turbolenta e sfuggente hacker e geniale matematica, che al fianco di Mikael Blomkvist ha conquistato prima le librerie di mezzo mondo - rilanciando la moda del “thriller nordico” - e poi i cinema.

La fama del primo capitolo dellatrilogia Millennium è tale che spesso ci si dimentica dell’intricato caso poliziesco su cui è costruito, con al centro la scomparsa di una giovane ragazza di buona famiglia che tormenta ancora dopo decenni l’anziano capofamiglia. Bellissimo e incompreso è anche il tagliente rifacimento cinematografico di David Fincher (he presto avrà un seguito).

L’Amore Bugiardo. Gone Girl (2012)

Certo l’enorme successo dell’adattamento cinematografico di David Fincher ha aiutato a solidificare lo status già granitico di Gillian Flynn, facendo apprezzare la sua storia più oscura e dirompente anche a quanti non amano la lettura.

Ricercata nelle psicologie dei suoipersonaggi meno amabili che mai e chirurgica nel smontare tutte le aspettative e le certezze del lettore, Gillian Flynn ha saputo trasformare una riflessione letteraria sull’enorme peso sociale che una donna di successo deve affrontare dentro e fuori le mura domestiche in una storia di crimine e vendetta capace di gelare il sangue nelle vene a lettori e spettatori, diventando una delle autrici di crime più apprezzare del panorama odierno.