Libri da leggere: 5 romanzi divertenti e di qualità tutti da scoprire

di Chiara Poli

Cinque romanzi tutti da scoprire, di autori, generi ed epoche diverse accomunati da una sola caratteristica: l'umorismo. Storie divertenti narrate con intelligenza e piene di avventure che non dimenticherete. Da Una banda di idioti a La sovrana lettrice.

Indice

Li ho scelti volutamente di generi, scrittori ed epoche diverse.

Per dimostrare che unire intelligenza e ironia si può fare accostandosi a qualsiasi genere letterario, perfino ai più ambiziosi. E al libro più letto nella storia dell'umanità.

Sono 5 romanzi divertenti, mai banali né volgari perché costruiti su un umorismo intelligente, sottile, accompagnato a storie che vogliono anche far riflettere.

Storie incentrate sulle nostre contraddizioni, sulle nostre fissazioni, sulle fantasie alle quali abbiamo creduto e su quelle alle quali ci piacerebbe credere.

Grandi autori - inclusi due fra i miei scrittori preferiti in assoluto - che, spero, v’invoglieranno a scoprire anche altre loro opere.

Una banda di idioti di John Kennedy Toole

A volte capita la fortuna d'imbattersi per caso in un romanzo che poi non dimenticherai più. A me è successo con quest'opera ambientata a New Orleans negli anni '60 e premiata con il Premio Pulitzer postumo all'autore, nel 1981.

Il laureato in filosofia medievale Ignatius O'Reilly trascorre le giornate a criticare il resto del mondo, accusandolo di gettare al vento la propria vita... Proprio come fa lui, autoproclamato genio (incompreso) ancora attaccato alle gonne della madre. La sua vita cambia quando, malvolentieri, Ignatius si trova costretto a cercare lavoro ed entra in contatto con una serie di personaggio bizzarri ed eccentrici almeno quanto lui.

Ho riso, leggendo questo capolavoro umoristico, e tanto. Ma ho anche riflettuto. Ignatius è uno dei personaggi letterari più riusciti di sempre, un personaggio così complesso da risultare impossibile da classificare.

Un uomo che ami odiare, e che odi amare, perché ti suscita sentimenti contrastanti a ogni nuova parola che proferisce, ma soprattutto perché ti rendi presto conto della realtà: non puoi fare a meno di lui. In qualche modo, tutte le personalità con le quali entra in contatto hanno una sola ragione di esistere, ovvero offrirgli l'occasione di pontificare su un nuovo argomento.

L'uomo dalle mille soluzioni per tutti non trova uno straccio di soluzione per se stesso, nonostante la sua sterminata cultura. Ignatius è uno, nessuno e centomila: è il pirandelliano esempio di come si possano assumere mille identità differenti a seconda del contesto, dell'umore, dell'interlocutore o del tempo.

Ignatius è un sognatore, un ipercritico, un indolente, un aspirante saggio e un ingenuo al tempo stesso: vi conquisterà per non lasciarvi più. Mai più. Dovete solo dargliene l'occasione.

L’assassino ipocondriaco di Juan Jacinto Munoz Rengel

I suoi detrattori sostengono che sia banale, in realtà la forza della storia sta proprio qui: nella semplicità della trama, nelle coincidenze, nella sfacciata sfortuna che perseguita il protagonista.

Il signor Y., killer professionista, viene incaricato di portare a compimento la sua ultima missione, il suo ultimo omicidio a pagamento. Purtroppo, però, il tempo è suo nemico: al signor Y. rimane solamente un giorno da vivere e, di consequenza, per svolgere il suo lavoro. Si tratterebbe di un'avvincente lotta contro il tempo, o meglio contro la morte e per la morte, se non fosse che il signor Y. è ipocondriaco ed è convinto, ormai da anni, di essere prossimo al trapasso...

Siamo di fronte a una delle innumerevoli parodie del thriller, fra i generi prediletti dai lettori. Perché, vi chiederete, dovrei scegliere questa e non un'altra? Per me la risposta è una sola: per l'intelligenza del personaggio, che si riflette naturalmente anche nella scrittura.

Juan Jacinto Munoz Rengel ha dato vita a un uomo colto, appassionato di letteratura e di filosofia, attento a osservare la meraviglia del mondo che lo circonda... Per trasformarla in un'occasione di terrore.

La sua mania di vedere malattie potenzialmente letali ovunque è perfetta in questo nostro momento storico: aiuta a rimettere tutto in prospettiva. E ve lo dice una che vive da quasi 15 anni sotto immunosoppressori e con delle malattie tutt'altro che immaginarie.

Il signor Y. si descrive come una sorta di miracolo vivente: stando alle sue affermazioni e alle patologie che sostiene lo affliggano, dovrebbe essere morto da un pezzo. Invece, guarda un po', preferisce guadagnarsi da vivere, convinto di morire a minuti, uccidendo.

La malasorte, come la definisce egli stesso, perseguita il nostro signor Y. al punto di far passare in secondo piano la sua tendenza a temere per la propria incolumità. Senza mai, per altro, passare dal fastidioso vittimismo.

Dategli un'occasione: vi strapperà ben più di un sorriso.

La sovrana lettrice di Alan Bennett

Alan Bennett è uno dei miei scrittori preferiti, da sempre. E fra le molte sue opere geniali ho pensato di consigliarvi questa perché è particolarmente gradevole nell'ambientazione: la regina Elisabetta, avida lettrice, nasconde la sua passione per la letteratura ritagliandosi improbabili spazi di tempo per leggere e condividendo le sue impressioni sulla lettura con i membri più umili del suo staff.

L'aspetto umano, un po' birbantello e anticonformista della sovrana che emerge da questa storia di Bennett è il vero punto di forza di un romanzo breve, che leggerete tutto d'un fiato fra i sorrisi. Perché al grido di "Betty, una di noi" chiunque conosca il piacere e la magia di vivere mille avventure grazie ai libri non faticherà a condividere il divertimento degli escamotage che la Regina d'Inghilterra elabora per dedicarsi al suo hobby preferito. Rigorosamente in ambiente reale.

Breve, intenso, geniale. E pieno di quella curiosità intellettuale che stimola costantemente i lettori di Bennett.

Intrattenimento allo stato puro, in particolare per gli appassionati della lettura come strumento d'evasione.

La spartizione di Piero Chiara

Molti conoscono le opere di Andrea Vitali. Pochi sanno che il suo stile richiama l'illustre precedente di Piero Chiara, scrittore nato nella provincia di Varese nel 1913 e mancato nel 1986 dopo averci regalato una copiosa e validissima produzione letteraria.

Questo piccolo gioiello della letteratura comica italiana è stato pubblicato per la prima volta nel 1964 ed è ambientato fra la fine degli anni '20 e l'inizio degli anni '30, in piena epoca fascista.

A interessare il lettore, però, sullo sfondo di un Paese inconsapevolmente spinto verso i cambiamenti che lo porteranno in guerra, non è tanto l'aspetto storico, quanto quello sociale.

Piero Chiara ci racconta come tutto il mondo sia paese, e l'Italia in particolare, prendendo in giro la fissazione dell'italiano medio: l'apparenza. Più la società diventa repressiva e le regole rigide, più la reputazione diventa importante, più la voglia di trasgressione resta e dev'essere in qualche modo mascherata. Ecco quindi la perfetta commedia degli equivoci con la storia di una famiglia di sorelle zitelle la cui unione sfocerebbe nella donna perfetta. Ma le sorelle Tettamanzi sono tre e il marito è uno solo: Emerenziano Paronzini, impiegato del Ministero delle Finanze, cacciatore di dote e aspirante mantenuto, protagonista di un quadrangolo amoroso che fa parlare tutto il paese e fa disperare l'unica testimone degli eventi, la povera Teresa, serva presso Villa Tettamanzi, la quale non ha che un rimedio: pregare, pregare e pregare ancora più forte.

L'Italia con tutti i suoi pregiudizi, le sue ipocrisie, le sue finte osservanze e il suo amore per il pettegolezzo è protagonista tanto quanto ciascuno dei personaggi. Tutti da scoprire.

Il vangelo secondo Biff di Christopher Moore

Sono ormai trascorsi molti anni da quella scoperta, ma è come se avessi letto ieri questo romanzo. Il romanzo che mi ha fatto scoprire il genio di Christopher Moore, fra i miei scrittori preferiti in assoluto.

E la sua opera più famosa, quella che l'ha fatto conoscere al grande pubblico, è la parodia dell'opera più letta nella storia dell'umanità: la Bibbia. O meglio il vangelo, con una buona parte di citazioni bibliche irriverenti ma mai tanto da risultare fastidiose.

Basata su una profonda e accurata conoscenza del Vangelo originale da parte dell'autore, questa è la storia di Biff, il migliore amico di un tale Gesù, un ragazzo con una vita piuttosto strana e complicata.

Il nostro Biff, raccontandoci le sue vicende personali, i propri interessi amorosi e le personalissime questioni famigliari, finisce per ripercorrere passo dopo passo la vita del suo amico Gesù, con una prospettiva inedita su eventi che lasciano di stucco Biff per primo. Figuriamoci tutti gli altri, lettori inclusi.

Un aggettivo per definire questo romanzo? Dissacrante. Un motivo per leggerlo, dando a Moore la chance di conquistarvi? Geniale. Totalmente, ironicamente, originalmente geniale.