Lovecraft Country: la recensione del romanzo horror di Matt Ruff

di Simone Alvaro Segatori

Il razzismo e la paranoia di Lovecraft diventano il simbolo di un'America intollerante molto più mostruosa delle viscide creature ideate dallo scrittore.

Amanti del terrore e dell'occulto, di mostri alieni e di gigantesche divinità anziane benvenuti e arrivederci: questo non è il libro che fa per voi. Lovecraft Country è una storia di famiglia, una famiglia di colore in un'America apertamente razzista. È una storia fatta da tanti racconti e altrettanti protagonisti, dove ognuno aggiunge un pezzo importante ad una narrazione esplosiva che resuscita quello che è il cuore pulsante di Lovecraft: un freddo tentacolo che pagina dopo pagina soffoca i protagonisti in una spira di segreti.

Lovecraft Country è infatti uno di quei libri che remixano o reinventano le opere di HP Lovecraft, una fonte di orrore e stranezze tanto sconfinata quanto difficile da adattare in una nuova storia. Eppure Matt Ruff ci riesce e nel farlo, parte proprio dal controverso tema del razzismo che permea la vita e le opere dell'autore di Providence. Una delle prime cose che attrae in Lovecraft Country, infatti, è proprio il ritratto brutale che emerge dell'America, una nazione che vive con il terrore del diverso e con un principio contorto di purezza.

In questo paesaggio intollerante si muovo gli eroi del libro, tutti afroamericani, che oltre ad essere stigmatizzati per il colore della pelle portano il peso di un oscuro passato mentre intorno a loro si dipanano storie di altri mondi, di poteri sopiti, di sacrifici rituali o di forze arcane.

Atticus Turner è quello che è possibile definire il protagonista principale, un giovane appassionato di fantascienza che già nelle prime pagine viene fermato dalla polizia e perquisito. Nel cofano della sua auto vengono trovati tantissimi libri e tra questi la prima edizione di La principessa di Marte di Burroughs (pubblicato anche come Sotto le Lune di Marte). Il giovane viene costretto ad assistere ad una sevizia psicologica che nessun nerd dovrebbe mai sopportare. Una sciocchezza, rispetto agli altri orrori presenti nel libro ma che avverte il lettore del tipo di torture che si troverà di fronte pagina dopo pagina.

L'America descritta da Ruff non è per i deboli di stomaco. È distorta, annacquata di stereotipi e disumanità, un continente spaccato da ideologie che spingono Atticus e suo zio a pubblicare un libro intitolato "The Safe Negro Travel Guide". Il libro è una sorta di guida turistica dei locali e delle strutture in cui le persone di colore possono ricevere assistenza o semplicemente entrare senza essere maltrattate. È proprio questo prodigarsi per gli altri però che attira l'attenzione di un culto antico come l'odio sulla famiglia Turner.

A questo punto, probabilmente starete pensando che Lovecraft Country sia l'ennesimo libro che punta tutto sul costruire una pesantissima morale sull'uguaglianza. Ebbene non avete tutti i torti a pensarlo ma il bello sta in come lo fa, ovvero attraverso una narrazione divertente, ed emozionante, piena di dinamiche intelligenti e capace di lasciare costantemente sorpresi. I personaggi non sono infatti vittime indifese di un mondo di mostri, anzi non sono affatto vittime. Ed e proprio la loro furbizia il motore portante della storia senza risultare mai scontata o pesante da digerire.

Le storie sono come le persone, Atticus. Amarle non le rende perfette. Cerchi di amare le loro virtù e di trascurare i loro difetti. Ma i difetti sono ancora lì.

Quanto descritto è solo un'incipit di quello che potete trovare in Lovecraft Country, per non parlare poi degli strani poteri legati alla famiglia di Atticus o di come li ha ottenuti, della zia Ippolita sparita in un altro mondo, del mostro di sangue o dei misteri dietro la "casa stregata". Ogni membro della famiglia Turner ha qualcosa da raccontare, ogni verità che si scopre ne nasconde sempre un'altra.

Lovecraft Country è un ritratto incredibilmente potente del razzismo americano ma allo stesso tempo è una storia di eroi, di famiglia e di orrori dall'irresistibile retrogusto weird. Se tutti questi motivi ancora non vi bastano per mettervi in viaggio con Atticus, dovete sapere che è in arrivo anche una serie TV omonima realizzata da HBO e dal regista Jordan Peele (si, proprio quello di Scappa - Get Out e Noi).