Consigli libri: 20 classici della letteratura assolutamente da leggere
di Chiara PoliSiete alla ricerca di libri classici da leggere? Qui ne trovate 20, selezionati fra le più grandi opere di tutti i tempi. Romanzi imperdibili, da gustare almeno una volta nella vita, da Orgoglio e pregiudizio a Delitto e castigo.
Ci sono tanti libri da leggere almeno una volta nella vita. Migliaia.
Non è mai facile selezionarli, così ho pensato di dare almeno qualche consiglio sulle letture classiche da non perdere.
Romanzi che hanno ispirato generazioni di lettori, scrivendo la storia della cultura mondiale ed esercitando la magia alla quale solo i grandi racconti riescono a dare vita: trasportare il lettore in un mondo a parte, rendendolo parte stessa della narrazione.
I grandi classici della letteratura hanno sempre qualcosa da insegnarci, anche a secoli di distanza.
Ora e per sempre.
I promessi sposi di Alessandro Manzoni
Non potevo che iniziare dall'opera che tutti noi studenti italiani, chi prima chi dopo, dobbiamo affrontare. Il segreto è avere fortuna ed essere avvicinati a questa grande opera immortale nel modo giusto e all'età giusta. Il matrimonio che non s'ha da fare fra Renzo e Lucia, gli impagabili sproloqui di Don Abbondio, il mistero che avvolge la figura dell'Innominato, la vicenda della Monaca di Monza: tutto, in questo classico, è in qualche modo entrato a far parte del nostro DNA di lettori.
E chi non ha avuto la fortuna di poterlo apprezzare a scuola dovrebbe assolutamente recuperarlo.
I promessi sposi va letto. Senza eccezioni... E con grande soddisfazione.
La Divina Commedia di Dante Alighieri
Insieme all'opera manzoniana - anzi: di più - anche La Divina Commedia è in qualche modo parte integrante del nostro codice genetico.
Ci sono moltissime edizioni con il testo a fronte che spiega, traduce, analizza, arricchendo la lettura per chi non ha studiato il testo con cura durante il proprio percorso scolastico.
Il libro più letto nella storia dell'umanità è La Sacra Bibbia. Il secondo dovrebbe essere questo...
Il ritratto di Dorian Gray di Oscar Wilde
Una suggestiva storia senza tempo, in cui l'ossessione per il mito dell'eterna giovinezza e dell'aspetto esteriore diventa lo spunto per riflettere su quanto i nostri sforzi per apparire, anziché essere, si traducano in immancabili errori.
La ricerca della bellezza va di pari passo con la corruzione morale di quel ritratto che il giovane Dorian nasconde in soffitta, dopo averlo incaricato di caricare su di sé tutte le brutture dell'anima, del pensiero, del mondo intero.
Appassionante e istruttivo, come tutti i grandi classici.
Delitto e castigo di Fëdor Dostoevskij
L'intero romanzo ruota attorno a un dubbio: il dubbio di chi, dopo aver ideato il delitto perfetto, scopre che il rimorso era l'unico elemento che non poteva prevedere.
Una rovente estate a Pietroburgo si trasforma nel tormento interiore di un uomo che incarna la dura realtà: un delitto senza il conseguente castigo resta in qualche modo un atto incompiuto.
Da leggere con attenzione, per apprezzare le riflessioni dell'autore sul senso della vita, sulla religione, sulla moralità e la corruzione dell'animo umano.
Senza tempo, senza difetti.
Orgoglio e pregiudizio di Jane Austen
Fra tutte le opere della Austen - che ho letto e che mi sento di consigliare senza eccezioni - questa è certamente la più celebrata.
Un elemento comune fra i classici nella storia della letteratura mondiale è il contrasto fra le aspirazioni del singolo e le contraddizioni della società del tempo in cui l'autore prova a raccontarci come dovrebbe essere la vita.
La protagonista di Orgoglio e pregiudizio, Elizabeth Bennet, rappresenta l'ideale femminile secondo la Austen, determinata a ribellarsi al concetto di matrimonio prestigioso come unica possibilità di realizzazione.
Le schermaglie amorose, le ambizioni segrete, le ipocrisie sociali: in questo spaccato sulla società inglese all'inizio dell'800 c'è tutto. C'è la voce di una donna intelligente che il mondo cercava di soffocare.
La modernità di Jane Austen è un passaggio obbligato nelle letture della vita, soprattutto per una donna. A cominciare da questa.
La montagna incantata di Thomas Mann
Prima della Grande Guerra - che costrinse Mann a interrompere la scrittura - aveva già preso forma la storia di Hans Castorn, ingegnere navale scopre di avere un'infezione ai bronchi e si sottopone ad alcuni accertamenti.
Finirà in sanatorio per un lunghissimo tempo, osservando la vita scorrere al di fuori di quell'ambiente in cui il protagonista cambierà per sempre la propria prospettiva sulla vita e incontrerà molti personaggi destinati a influenzarlo profondamente.
Angoscia, paura, speranza e insofferenza s'intrecciano in un dramma umano universale, che abbraccia il mondo intero e la guerra che sta per cambiarlo una volta per tutte.
Immancabile nella libreria degli appassionati di classici.
Il processo di Frank Kafka
Arrestato senza preavviso, ma soprattutto senza avere idea del motivo: la storia di Josef K., impiegato in banca, è la storia della lotta contro un muro impenetrabile di ottusità, macchinazioni burocratiche e ingiustizie che affliggono il sistema.
Pubblicato postumo nel 1925, venne scritto da Kafka a partire dal 1914 e mai completato. L'autore aveva però lasciato sufficienti appunti per lasciare intuire il drammatico finale della vicenda.
Nonostante la popolarità di questo romanzo, nonostante la sua imponente influenza nella storia della letteratura, purtroppo il cambiamento nel sistema che Kafka si auspicava non è mai avvenuto. E ancora oggi ne abbiamo tragici esempi, ogni giorno, e in ogni parte del mondo.
Guerra e pace di Lev Nikolaevic Tolstoj
In rari casi il mondo viene descritto nella sua complessità come accade fra le pagine dei grandi autori russi.
Questo imponente romanzo, che spaventa molti per le sue 1500 e oltre pagine, è in realtà una sorta di trattato sulla vita, sul suo senso e soprattutto sugli eventi politici che sembrano cancellarlo in favore di conflitti incapaci di trovare una vera risoluzione.
Tolstoj lancia un messaggio inequivocabile: a fare la storia son gli uomini, non coloro che - magari immeritatamente - li governano.
Sullo sfondo degli eventi politici che sconvolgono la Russa all'inizio dell'800, la saga di due famiglie diventa l'emblema di come l'intero popolo russo visse eventi più grandi di lui.
Lungo, sì, ma così affascinante da meritare il tempo e l'attenzione che richiede.
La vita e le strane sorprendenti avventure di Robinson Crusoe di Daniel Defoe
Un naufragio, un'isola deserta, la storia che ha ispirato centinaia di imitazioni.
L'avventura di Robinson Crusoe, pubblicata per la prima volta nel 1719, a distanza di secoli è ancora un'occasione di scoperta.
La (ri)scoperta del rapporto con la natura, la lezione che ci insegna a rispettarla se vogliamo che ci offra riparo, nutrimento e vita.
Le contraddizioni del mondo dell'epoca sono ancora le stesse: passa il tempo, ma l'uomo sembra continuare a commettere gli stessi errori.
Forse, leggere la storia di un'incredibile viaggio di sopravvivenza potrà aiutarci a capirli e a porvi rimedio.
Il conte di Montecristo di Alexandre Dumas
L'opera di Alexandre Dumas datata 1844 è nota per essere l'opera per eccellenza sulla vendetta.
In realtà, la storia della vita e delle disavventure di Edmond Dantès, che si vede strappare la felicità e il futuro dalla gelosia del perfido Danglars, è una storia di resilienza.
Dantès resiste per anni, fra carceri e disgrazie, con il solo obiettivo di farla pagare a Danglars. L'odio per il nemico e il desiderio di farsi giustizia - in un mondo in cui la giustizia, è evidente, non può esistere - alimentano la fiamma della vita che gli permette di sopportare tutto.
Un romanzo appassionante, ricchissimo di riflessioni preziose su quelle che dovrebbero diventare le vere priorità nella vita di ciascuno.
L’arte della guerra di Sun Tzu
Per qualche strano motivo non viene mai inserito nelle liste dei classici letterari. Eppure, L'arte della guerra viene affrontato da molti lettori, nel momento della vita che ritengono più adatto per cimentarsi con le massime universali che ci insegnano ad affrontare il vero nemico: le difficoltà della vita.
Pieno di frasi memorabili, questo breve volume è il primo trattato di strategia militare di cui si abbia notizia e tratta ogni aspetto della battaglia. In un modo così preciso... Da risultare applicabile alla vita di ciascuno di noi.
Da leggere, da sottolineare, da imparare a memoria in alcune sue parti.
I miserabili di Victor Hugo
Non potete non averlo mai sentito nominare: Jean Valjean, l'ex galeotto inseguito dal poliziotto Javert, è uno dei personaggi più famosi nella storia della letteratura.
La sua avventura, impostata come un giallo moderno - e qui sta la grandezza di Hugo - venne data alle stampe nel 1862 ed era ambientata nella Parigi di trent'anni prima.
I miserabili sono gli abitanti della periferia povera della città, inclusa Cosetta, la piccola che Valjean ha adottato, salvandola.
L'eterno inseguimento fra guardie e ladri diventa occasione per mettere in luce tutto ciò che non funziona in una società prossima a battaglie che sarebbero rimaste scolpite nella pietra.
Da leggere, gustando ogni colpo di scena narrativo e ogni sfumatura filosofica su una comunità esasperata dall'ingiustizia.
Jane Eyre di Charlotte Brontë
Nella storia dell'orfana Jane Eyre c'è tutto: la solitudine, il dolore, l'ingiustizia, la paura, la follia... E quell'occasione, un posto come istitutrice nella casa di un signore, Edward Rochester, che la mette in contatto per la prima volta con una realtà che non credeva di poter gestire. Invece, la vita solitaria e infelice condotta da Jane in orfanotrofio finisce per diventare la migliore preparazione alla bizzarra quotidianità domestica di casa Rochester.
Per quanto mi riguarda, questo eccezionale romanzo di Charlotte Brontë è nettamente superiore all'opera più famosa della sorella Emily, Cime tempestose.
Non a caso, ho scelto di consigliarvi questo...
Se ancora non lo conoscete e amate i classici, vi piacerà da impazzire!
Il tamburo di latta di Günter Grass
Nella Germania d'inizio '900 Oskar Matzerath, affetto da una deformità fisica che lo fa finire in manicomio nonostante la sua brillante intelligenza, percuote senza sosta un tamburo di latta mentre ci racconta la sua drammatica esistenza.
I limiti fisici diventano il pretesto per imprigionare le menti, ma il capolavoro di Grass dimostra come non tutti siano disposti ad accettarli senza lottare.
Ma questa non è una storia di riscatto: è solo il resoconto di come l'odio e la cattiveria non abbiano altro effetto se non scatenare odio e cattiveria.
Una grande lezione morale, da un grande scrittore.
Frankenstein di Mary Shelley
Tutti conosciamo la storia della notte che ispirò la nascita di Frankenstein: una sfida fra Mary Shelley, Percy Shelley e Lord Byron a scrivere una storia spaventosa.
Mary Shelley esce indiscutibilmente vincitrice da quella sfida, perché la sua storia - Frankenstein o il moderno Prometeo - non è solo terrificante.
Metafora dei rischi che corre l'uomo quando vuole sostituirsi a Dio, il mostro del dottor Frankenstein è una creatura che incute terrore ma prova paura, solitudine e senso di abbandono. Mettendo al mondo qualcuno - o qualcosa - ce ne assumiamo la responsabilità.
Mary Shelley ce lo ricorda fin dal 1818... Non abbiamo ancora compreso bene il messaggio: ottima idea, quindi, rileggerlo.
Il fu Mattia Pascal di Luigi Pirandello
Fra le molte opere celebri di Pirandello questa è certamente la più conosciuta.
Pietra miliare della letteratura italiana del '900, narra la storia di Mattia Pascal. Creduto morto, mentre in realtà era solo fuggito da casa, Mattia valuta l'ipotesi di approfittarne: non esiste più, quindi potrebbe cambiare vita, reinventarsi da zero e vivere in libertà.
Ma la libertà, scoprirà, non dipende dal suo nome, bensì da tutto ciò che ci tiene incatenati alla realtà quotidiana.
Un romanzo che va letto, almeno una volta.
Cuore di tenebra di Joseph Conrad
Nel cuore dell'Africa, risalendo il fiume Congo. Ossessionato da Kurtz, commerciante d'avorio, il narratore Charles Marlow ci prende per mano e ci porta in viaggio fra la cosiddetta civilizzazione e l'ambiente selvaggio, con la vita che irrompe e si rifiuta di rispettare le regole.
Pubblicato nel 1899, Cuore di tenebra venne subito riconosciuto come un grido d'allarme sull'imperialismo, l'odio e lo sfruttamento del diverso.
Un grido d'allarme rimasto inascoltato da chi ha trasformato la natura in una fonte di reddito.
Ma noi, che amiamo i grandi classici e siamo pronti a imparare ciò che hanno da insegnarci, vogliamo ascoltare quel grido.
E ascoltarlo di nuovo...
Grandi speranze di Charles Dickens
Charles Dickens a mio parere rimane uno dei più maestosi narratori di tutti tempi.
Fra le sue molte opere di rilievo ho scelto questa, Grandi speranze, pubblicata a partire dal 1860 e raccontato in prima persona dalla viva voce del protagonista, dall'infanzia all'età adulta e matura.
L'orfano Philip Pirrip, che tutti chiamano Pip, fa di tutto per diventare un gentiluomo. Le sue umili origini sono in netto contrasto con le sue ambizioni, ma anche con la sorella maggiore e il cognato. La sorella non fa che picchiare e rimproverare il povero Pip, dalla sua infanzia nel 1812 a quando è diventato ormai un uomo maturo, meno di trent'anni dopo.
La durata media della vita all'inizio dell'800 non era molto elevata. Ciononostante, Pip riesce a sperimentare ogni genere d'ingiustizia possibile...
Amleto di William Shakespeare
Premesso che l'opera omnia di William Shakespeare a mio parere andrebbe letta e studiata, e che i suoi non sono romanzi bensì drammi, tragedie, commedie o sonetti, ecco il titolo che dopo una lunga riflessione ho scelto come rappresentativo.
Scritta all'inizio del 1600, la più celebre tragedia di Shakespeare narra la storia di Amleto, principe di Danimarca, che grazie alla visita del fantasma del padre defunto viene investito di una missione: vendicare la morte del padre, ucciso dal fratello Claudio che si è preso il suo trono e anche sua moglie, Gertrude.
In cerca di una prova della colpevolezza dello zio, Amleto finisce per commettere un grave errore...
Il tormento di Amleto è il simbolo del contrasto fra la mente e il fato, il pensiero e la vita.
Un tormento che si tramuta in estasi nella lettura di un grande, irrinunciabile classico.
Ultime lettere di Jacopo Ortis di Ugo Foscolo
Noto per essere il primo romanzo epistolare della tradizione letteraria italiana, vide la luce nell'arco di un lunghissimo periodo, fra la fine del 1798 e il 1817.
Ugo Foscolo scrive in prima persona per conto di Jacopo Ortis, che racconta all'amico Lorenzo Alderani il tormento che lo porterà a uccidersi per amore di una donna, Teresa, e della patria.
Studente, Jacopo Ortis finisce nelle liste di proscrizione per la sua fede repubblicana. Ritiratosi a vita solitaria, soffrirà per l'amore di Teresa che, a sua insaputa, sposa un altro.
A raccontare la conclusione della drammatica storia è Lorenzo, che chiude la narrazione dopo l'ultima lettera ricevuta da Jacopo.
Il grande pregio è il punto di vista su un momento storico fondamentale per l'Italia.
Un'opera altamente drammatica - non dimentichiamo che si tratta delle lettere d'addio di un suicida - che fa riflettere su ciò che dà veramente valore alla vita.