Le citazioni più belle tratte dal romanzo Follia di Patrick McGrath
di Emanuela BrumanaUna serie di frasi intense e profonde disseminate in un libro oscuro e, si avverte da subito, senza speranza.
Atmosfere claustrofobiche, tradimenti e violenza: Follia di Patrick McGrath è un romanzo psicologico che tiene incollato al lettore alle pagine, grazie a una storia morbosa e mai banale. Narrata in prima persona dallo psichiatra che ha avuto in cura la protagonista da un certo punto della sua vita in avanti, alterna relazioni totalizzanti, personaggi oscuri e, come il titolo suggerisce, una follia sempre più dilagante.
E sebbene appaia da subito evidente che non c’è nessun lieto fine ad attendere il lettore, nelle pagine sono disseminate frasi intense, splendide, profonde. Eccone alcune.
Per la prima volta Stella sentiva che era valsa la pena di saltare nel vuoto, perché alla fine avrebbero trovato il posto sicuro dove amarsi senza paura. E fu in quello spirito che fecero l'amore: senza paura, liberamente, mentre i treni rombavano sul viadotto nella notte. E Stella lo fece ridendo, gridando, urlando al magazzino intero tutta la vita che aveva dentro.
Le donne romantiche, riflettei. Non pensano mai al male che fanno in quella loro forsennata ricerca di esperienze forti. In quella loro infatuazione per la libertà.
Non si dà creazione senza sofferenza, e la grande arte nasce solo da grandi sofferenze, non è così?
In ogni artista si annida un bambino sperduto e indifeso.
Come me, come tutti noi era stato folgorato dalla sua bellezza, ma lui era andato più a fondo di noi, l'aveva idealizzata e poi aveva dovuto lottare contro il caos delle sue stesse passioni quando si era ritrovato nell'impossibilità di nutrire l'immagine che aveva creato.
Di solito vogliono che tu tenga la bocca chiusa, a volte pretendono che gridi, e si aspettano che tu sappia la differenza. Era questo che trovava buffo.
È impossibile elevarsi al di sopra dell'ambiente in cui si vive; non molto a lungo almeno.
Raggiunto solo a prezzo di sforzi enormi, l'equilibrio psichico di un artista è così delicato che ogni distrazione, ogni interferenza della cruda realtà esterna possono distruggerlo in un attimo: per fare arte bisogna voltare le spalle alla vita.
Per lui la relazione tra arte e salute mentale era tanto precisa quanto delicata: se la prima veniva disturbata, la seconda ne avrebbe risentito, finendo per andare in pezzi.
Aveva imparato ad assorbire le immagini come boccate di sigaretta.
Aveva perso il controllo. Non si controlla un innamoramento, mi disse, non è possibile. E la divertiva che fosse potuto accadere in questo modo, con quest'uomo. Un paziente. Un paziente che lavorava nell'orto. Stella, le dissi, non potevi fare una scelta più scriteriata. La verità, mi rispose, è che non ho scelto affatto.
Era come se l'avessero rubata, quella felicità, anzi come se l'avessero trovata per caso e se la fossero portata via di corsa, perché in realtà apparteneva a qualcun altro e loro non ne avevano alcun diritto.
La vita era uno squallido baratto, soldi contro tempo. Coi soldi potevano comprarsi un po' di tempo, va bene, ma col tempo che cosa si sarebbero comprati? La possibilità di vedere il loro amore trasformarsi in cenere? Sentire che tutto si svuotava di significato era spaventoso.
Ma scusa, provai a dirle, in cosa credi consista il tradimento? Nell’andare a letto con qualcuno, o nella possibilità di distruggere, andandoci, la felicità di qualcun altro?
Queste sono solo alcune delle frasi più belle del romanzo. Voi lo avete letto? Quale passaggio vi ha colpito maggiormente?