Il sentiero dei nidi di ragno: recensione del capolavoro di Calvino

di Chiara Poli

Un bambino. La Seconda Guerra Mondiale. L’esordio di uno dei più grandi scrittori della nostra tradizione. Ecco la recensione de Il sentiero dei nidi di ragno di Italo Calvino.

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La guerra raccontata da un bambino. Il sentiero dei nidi di ragno, dato alle stampe nel 1947, è il romanzo d’esordio di Italo Calvino. Ed è uno straordinario spaccato sull’Italia, la Resistenza, la resilienza.

Forse domani morirò, magari prima di quel tedesco, ma tutte le cose che farò prima di morire e la mia morte stessa saranno pezzetti di storia. - Italo Calvino

Con l’immancabile deriva fantastica che caratterizza tutte le sue opere, Calvino trasforma il piccolo Pin nel portavoce di una nazione: una nazione che vuole tornare a vivere, che vuole dimostrare di sapersi rialzare, che vuole gridare tutta la sua disperazione insieme alla volontà di resistere. Sempre.

Il sentiero dei nidi di ragno: la trama

Sanremo, 1943. Pin ha dieci anni, ha perso la madre e il padre - di professione marinaio - è introvabile. La sorella maggiore è una prostituta frequentata dai soldati tedeschi.

Abbandonato a se stesso, il bambino è in cerca di approvazione da parte degli adulti e accetta una sfida: rubare la pistola a uno dei soldati che hanno rapporti con la sorella.

I grandi sono una razza ambigua e traditrice, non hanno quella serietà terribile nei giochi propria dei ragazzi. - Italo Calvino

Pin riesce nell’intento e nasconde quella pistola in campagna, vicino al luogo in cui i ragni fanno il loro nido, in un posto che pensa di conoscere solo lui. Ma non basta: Pin finirà in prigione e scoprirà coi proprio occhi gli orrori che gli uomini sono capaci di perpetrare ai danni dei loro simili. Fino all’incontro col partigiano noto come Lupo Rosso, che lo aiuterà a salvarsi, prima dell’incontro con l’altro partigiano destinato a cambiargli la vita, Cugino.

Pin imparerà a proprie spese che anche i partigiani hanno un difetto insormontabile: sono uomini. Come gli altri. E determineranno il corso della sua vita.

Un capolavoro immortale

Ambientato nei luoghi della sua infanzia, fra le colline di Sanremo, Il sentiero dei nidi di ragno è un capolavoro immortale che non ci parla solo della guerra, dell’odio, della speranza e della paura: ci ricorda come ciascuno di noi sia legato all’altro dalla propria innegabile umanità. E che solo scegliere consapevolmente come usare quella stessa umanità determina il corso della storia.

Il significato della lotta, il significato vero, totale, al di là dei vari significati ufficiali, è una spinta di riscatto umano, elementare, anonimo, da tutte le nostre umiliazioni. - Italo Calvino

Pin ci prende per mano e ci porta attraverso una storia drammatica raccontata come una favola, in puro stile Calvino.

Pin è un ragazzino costretto a crescere in un mondo impazzito. Un bambino circondato da una follia che non può che travolgere anche lui.

Pin non ha un futuro: non sa cosa lo aspetta, ma sa che deve scegliere. E lo fa. Sceglie da che parte stare come se fosse la cosa più naturale del mondo, e con la stessa naturalezza accetta di correre tutti i rischi che le sue decisioni comportano, in un modo molto più maturo rispetto a tanti degli adulti che lo circondano.

Il coraggio e la paura, il furore e il terrore, l’ingenuità e la voglia di capire, corredati dall’incapacità di comprendere davvero la guerra: negli occhi di Pin, la nostra guida nel mondo del sentiero dei nidi di ragno, c’è tutto questo. Insieme all’unica, incrollabile certezza: la guerra non ha senso. Non può averne uno. Non ce l’avrà mai…

Eppure bisogna affrontarla, con tutte le sue conseguenze. Anche se sei solo un bambino. Anche se il tuo rifugio è il sentiero dove i ragni fanno il nido. Anche se non hai nessuno a proteggerti, nessuno che tenga davvero a te.

Pin deve diventare il migliore amico di se stesso, quell’adulto le cui attenzioni e la cui protezione insegue senza sosta. La verità è dentro di noi… E ci viene raccontata da uno dei più grandi narratori di tutti i tempi.

Il sentiero dei nidi di ragnodi Italo CalvinoFrasiX
VOTO10 / 10

La guerra vista attraverso gli occhi di un bambino. Pin, abbandonato a se stesso, cerca disperatamente una protezione che in realtà solo egli stesso può garantirsi. Lo imparerà sulla sua pelle.