Kobane Calling Oggi: un'edizione espansa per il miglior fumetto di Zerocalcare
di Lorenzo BianchiL'appassionato resoconto del viaggio di Zerocalcare tra Turchia, Siria e Iraq torna sugli scaffali in edizione aggiornata, pronto a far nuovamente conoscere una vicenda importante e ancora attualissima.
Era l'aprile del 2016 quando, sugli scaffali delle librerie di tutta Italia, esordiva Kobane Calling, attesissimo nuovo fumetto di Zerocalcare, reduce dal secondo posto al Premio Strega con Dimentica il mio nome e adesso sulla bocca di tutti, appassionati della Nona Arte e non.
Più corposo rispetto al resto della sua precedente produzione, la nuova opera di Michele Rech si discostava dal racconto ironico e pop degli scazzi e dei piccoli problemi della vita quotidiana per narrare una tra le più importanti e silenziose battaglie per la libertà degli ultimi decenni: quella del popolo curdo, impegnato nella promozione di un autogoverno basato sulla democrazia e l’uguaglianza nella regione del Rojava. Un tema, questo, molto sentito dall'autore, che già un anno prima lo aveva trattato in Kobane Calling e Ferro e Piume, due brevi storie apparse su Internazionale che sono servite da base per la realizzazione del volume.
Il fumetto sanciva dunque l'unione, per la prima volta, delle due anime di Zerocalcare. Da un lato quella più goliardica delle strisce pubblicate sul web, di cui questo nuovo lavoro manteneva alcuni elementi; dall'altro quella più politica delle locandine, riflesso del suo noto impegno sociale. Il volume è stato subito accolto in maniera entusiasta da pubblico e critica, ed è ancora oggi riconosciuto quasi all'unanimità comeil punto più alto raggiunto dell'autore de La profezia dell'Armadillo, sia per quanto concerne la narrazione che lo stile stile grafico.
A distanza di quattro anni dalla sua pubblicazione, anni in cui Kobane Calling è sbarcato anche a teatro con uno spettacolo scritto e diretto da Nicola Zavagli, la situazione in Rojava è cambiata drasticamente, con la regione che sta probabilmente passando il suo periodo più buio. Zerocalcare e l'editore Bao Publishing hanno quindi sentito la necessità di optare, invece che per l'ennesima ristampa, per un'edizione ampliata dell'opera, approdata nelle librerie il 14 maggio 2020.
Introdotta da una lunga prefazione dello stesso Zerocalcare, in cui vengono contestualizzati gli eventi narrati e si cerca di fare una panoramica di quello che è successo al popolo curdo nell'ultimo quinquennio, Kobane Calling Oggi vede anche l'aggiunta, in appendice, di Macelli, storia di 30 pagine uscita lo scorso luglio per Internazionale.
Dove Kobane Calling mira a portare alla luce e a far conoscere la situazione siriana, questo nuovo racconto a fumetti sposta lo sguardo su un altro elemento chiave – e spesso poco considerato - di questa guerra, concentrandosi su coloro che si recano in quei luoghi per supportare chi lotta contro l'ISIS. Per farlo, Zerocalcare si focalizza sulla persona di Lorenzo Orsetti, volontario fiorentino scomparso in Siria nel marzo 2019 mentre militava a fianco delle milizie curde, la cui vita e la cui missione vengono ripercorse dall'autore attraverso alcune chiacchierate con gli amici di quest'ultimo e con altri che, come “Orso”, hanno scelto di partire per perseguire il suo stesso obiettivo.
La nuova edizione del fumetto mostra dunque due differenti lati di questa guerra, e li mostra utilizzando due approcci diversi, in qualche modo antitetici: il primo, diretto, quasi un diario di viaggio, viene vissuto in prima persona da Zerocalcare; il secondo, indiretto, viene da lui ricostruito attraverso interviste e testimonianze.
Quello che a prima vista potrebbe essere scambiato per un fulgido e riuscito esempio di graphic journalism, però, non lo è affatto. Oltre a essere romanzata, la narrazione di Michele Rech è infatti, come sempre, assolutamente di parte. Lo sguardo non è quello oggettivo di un reporter ma quello dell'uomo comune, di un ragazzo con i propri ideali e la propria visione del mondo impegnato nel racconto di un tema a cui si sente molto vicino. E questa scelta, anche grazie allo stile narrativo di Zerocalcare, sempre in bilico tra la risata fragorosa e il pugno allo stomaco, riesce nell'impresa di farlo sentire vicino a chiunque legga il fumetto.
Forse è anche per questo - o forse è soprattutto per questo - che Kobane Calling può essere considerata la sua opera più riuscita e matura, capace di far appassionare a un tema complesso e importante come quello della situazione del popolo curdo e della sua lotta all'ISIS anche a persone che, un attimo prima, di quello stesso tema sapevano poco e niente. Un'abilità rara che Zerocalcare sta dimostrando di saper gestire come pochi altri autori; un modo di raccontare la Storia, quella con la S maiuscola, di cui ci auguriamo di poter presto leggerne ancora.
L'edizione definitiva di uno dei fumetti più importanti degli ultimi anni. Una pagina di storia che tutti dovrebbero conoscere, raccontata da Zerocalcare con taglio ironico ma anche commovente.