Capricciosa Orange Road, la vera storia di Johnny
di Giulia GrecoUno dei più acclamati autori del fumetto giapponese degli anni Ottanta è Izumi Matsumoto, che con il suo Kimagure Orange Road ha firmato un vero e proprio cult dei manga shonen.
Una delle più acclamate commedie adolescenziali del Sol Levante nasce nel 1984 dalla penna di Izumi Matsumoto e si chiama Kimagure Orange Road, un titolo che potremmo tradurre come La capricciosa via delle arance e che, mescolando inglese e giapponese, riesce a rievocare la poesia di cui tutta l'opera è intrisa.
Se il nome originale non vi risulta poi tanto familiare è perché in Italia lo abbiamo conosciuto come È quasi magia Johnny. Forse, però, sarebbe meglio dire che siamo entrati in contatto con una storia completamente diversa da quella che il suo autore ha raccontato, perché Capricciosa Orange Road, abbreviato semplicemente in Orange Road, ha un sapore del tutto differente.
Una storia d'amore e magia
È una commedia sentimentale, Orange Road, la più classica di sempre, dall'anima romantica e malinconica, colorata di toni e sfumature a volte leggeri e scanzonati, altre più intimi e misteriosi.
L'adolescenza di un ragazzo timido e impacciato, le prima palpitazioni d'amore, l'inevitabile e temutissimo ingresso nell'età adulta, l'amicizia si mescolano a trovate surreali e scene goliardiche in un'opera che, nei primi anni Ottanta, ha rivoluzionato il concetto di commedia romantica e forse, proprio per questo, è oggi considerata un evergreen.
Il cardine attorno al quale si snoda la vicenda è il più classico dei triangoli amorosi: perennemente indeciso, Kyosuke Kasuga, il goffo e schivo protagonista della storia, si trova quotidianamente coinvolto in una serie di equivoci e fraintendimenti. Tutta colpa dei suoi tentennamenti in materia d'amore e dei poteri extrasensoriali che condivide con le sorelle Kurumi e Manami!
Immoratosi in un lampo della bella e ribelle Madoka Ayukawa, Kyosuke non riesce a dir di no a Hikaru Hiyama e rifiutare le continue avances di quest'ultima. Così, cerca di dividersi tra le due, cercando di non scontentare nessuna, convincendosi di non poter compiere una scelta. E come potrebbe? Madoka e Hikaru sono due ragazze molto diverse tra loro, laddove una è ammaliante e sensuale, algida e all'apparenza distaccata, l'altra e un'esplosione di gioia e allegria. Eppure al lettore non può certo sfuggire la predilezione di Kyosuke per la prima, punta di diamante di Orange Road. Bellissima e femminile, intelligente e sensibile, temuta dai suoi coetanei che la giudicano senza neanche provare a conoscerla, solitaria e incompresa, introversa e, come spesso si definisce, un po' capricciosa, Madoka è un'artista enigmatica, ma dal cuore gentile, il genere di amica che sceglie di farsi da parte pur di non vedere soffrire le persone a cui tiene.
Basta poco a far capitolare Kasuga: una scalinata di cento gradini (o forse novantanove?), un cappello di paglia rosso trascinato via dal vento e un ragazzo che lo coglie con un balzo ed ecco che la vita prende una direzione che sembra del tutto inaspettata. Eppure, un viaggio indietro nel tempo ci suggerisce che nulla è frutto del caso e l'incontro con Madoka è scritto dal destino di Kyosuke.
Se potessi sfogliare le pagine del tempo, vorrei tornare a quel giorno in cui mi sono innamorata.
È proprio in questo che consiste la magia del manga di Matsumoto, non nei poteri paranormali di Kasuga, ma nella circolarità della storia e nella sua poesia che trova la sua massima espressione nell'interrogativo finale: affetto o amore?
Affetto. Tuttavia, è infinitamente vicino ad amore, sai?
È quasi magia Johnny e la versione animata Dynit
Nonostante la prima pubblicazione giapponese del manga risalga al 1984, Orange Road è arrivato in Italia molto più tardi, nel 1992 grazie al successo ottenuto dall'anime.
Nel nostro paese, infatti, non abbiamo avuto modo di conoscere fin da subito la storia di Kyosuke nella sua versione cartacea, ma in una veste animata trasmessa e fortemente censurata da Mediaset.
È quasi magia Johnny è una delle espressioni più emblematiche della differenza culturale tra Giappone e Italia nel modo di concepire il fumetto e l'animazione. Se in Giappone sono considerati forme d'arte al pari della letteratura e del cinema, in Italia vengono semplicemente associati al mondo dell'infanzia.
Data questa premessa, era naturale che Orange Road, come tantissime altre opere d'animazione giapponese, subisse una pesante censura, in modo da adattare gli argomenti trattati e le situazioni a sfondo sessuale, originariamente pensate per un pubblico di adolescenti, alla fascia desiderata.
Così, Orange Road ha completamente perso i caratteri che lo definivano, a partire dal nome della serie, che poneva l'accento sulla componente magica e i poteri esp di Kyosuke piuttosto che sulla storia d'amore tra Kyosuke, Madoka e Hikaru (ribattezzati in italiano Johnny, Sabrina e Tinetta).
Al di là dei nomi, divenuti un mix di italiano, inglese e russo, gli sforzi della censura si sono concentrati in particolar modo sulle scene ritenute inadatte al pubblico che Mediaset voleva si interessasse alla serie. A causa di queste scelte, due interi episodi (il 35 e il 37) sono stati eliminati del tutto dal palinsesto Mediaset così come il personaggio di Akane, cugina combinaguai del protagonista, molte scene hanno perso di significato mentre quelle che sono state bruscamente tagliate hanno fatto sì che le puntate avessero durata variabile.
Lo stesso è accaduto per gli otto OAV e i due film ispirati al manga di Matsumoto e trasmessi da Mediaset.
Dell'anime di Orange Road esiste però una seconda versione, quella che ci ha regalato Dynit e che ci ha permesso di scoprire la storia così com'era nelle intenzioni del suo autore.
Integrale e senza censure, la versione Home Video curata da Dynit è stata trasmessa in esclusiva su Man-Ga nel 2011 mentre, più recentemente, è approdata su Italia 2.
Tuttavia, neppure la versione Dynit del manga copre tutte le vicende del manga. La ragione è molto semplice: è andata in onda in Giappone quando l'opera non era ancora terminata.
L'ultimo episodio non corrisponde al capitolo conclusivo del fumetto di Matsumoto. Il viaggio del protagonista nel passato e il ritorno nel proprio tempo conduce immediatamente alla scelta che simboleggia il passaggio dall'adolescenza all'età adulta. L'esito delle vicende resta comunque lo stesso e l'anime in versione integrale riesce a rendere giustizia a un'opera che ha segnata un'intera generazione.