Cose di Cosa Nostra: il libro con le parole di Giovanni Falcone
di Chiara PoliLe parole di Giovanni Falcone sono il testamento di un uomo che ha dato la vita per lo Stato. Quello stesso Stato che lo ha tradito e abbandonato. Cose di Cosa Nostra è un manifesto sulla giustizia e il coraggio.
Il 23 maggio del 1992, a Capaci, Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e tre uomini della scorta - Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani - muoiono nella strage di Capaci. Una strage annunciata, per fermare il magistrato che aveva dichiarato guerra alla Mafia.
Insieme al collega e amico Paolo Borsellino, a 28 anni dalla sua morte Giovanni Falcone resta il simbolo della giustizia, dello spirito di sacrificio, della lotta a Cosa Nostra.
Le sue parole, raccolte nel libro in cui la giornalista francese Marcelle Padovani lo intervista, rimangono scolpite nella memoria collettiva.
Pubblicato l'anno prima della morte che lo attendeva in quel maledetto svincolo sull'autostrada per Palermo, Cose di Cosa Nostra resta il testamento di un uomo che ha dato la vita per lo Stato. Per la sua gente. Per tutti noi.
Giovanni Falcone è e resterà sempre un esempio per tutti. Ha ispirato le azioni, il coraggio e le carriere di molti altri uomini e donne. Ispira tutti noi, cittadini onesti convinti che la lotta alla criminalità organizzata sia un valore da tramandare. E ispira chiunque s'imbatta nella sua storia, nelle sue battaglie, nelle sue parole.
Cronaca di una morte annunciata
Giovanni Falcone sapeva che sarebbe stato ucciso. Lo sapeva. Eppure, non si è fermato. Molte volte ha ripetuto di essere consapevole di andare incontro alla morte, perché quello stesso Stato che serviva con tanta dedizione non aveva per lui lo stesso amore.
Cose di Cosa Nostra è uno spaccato senza abbellimenti della realtà mafiosa che Falcone conosceva meglio di chiunque altro, perché la studiava da tutta la vita per combatterla.
Le parole che ci rivolge in Cose di Cosa Nostra sono la drammatica consapevolezza di una morte annunciata, ma anche il prezioso testamento di un uomo la cui vita è diventata un simbolo. Sono riflessioni che fanno male, e che non perdono mai la loro attualità.
Giovanni Falcone ci racconta tutto: i riti d'iniziazione, la gerarchia, i metodi di comunicazione, il potere di un'organizzazione profondamente radicata nella cultura del territorio.
Ci parla da esperto e da combattente, da magistrato e da giudice, da uomo e da italiano.
E lo fa senza mai, mai tirarsi indietro.
Giovanni Falcone sapeva di essere scomodo, anche per le istituzioni. Ma non gli importava: andava dritto per la sua strada, facendo ciò che la sua coscienza gli diceva di fare.
Grazie a lui, molti aspetti di Cosa Nostra diventarono di dominio pubblico: quella mafia che "non esisteva" era finalmente sotto agli occhi di tutti, con il suo radicamente tentacolare e le sue spire mortali.
Un testo da imparare a memoria
Ho letto Cose di Cosa Nostra quand'ero una ragazzina, nell'anno della sua uscita. Mi colpì come uno schiaffo in pieno viso. Mi fece piangere. E Giovanni Falcone, quando io lessi per la prima volta le sue parole, era ancora in vita.
A partire dall'anno successivo, ho conservato con cura quel libro, rileggendolo di tanto in tanto. Allora, però, Giovanni Falcone non c'era più. E le sue parole risuonavano ancora più amare di quanto apparissero prima.
Cose di Cosa Nostra, come molte altre dichiarazioni di Falcone divenute celebri, andrebbe imparato a memoria.
Letto e riletto per imparare. Per capire. Per affidarci all'esperienza e alle verità di un uomo che rischiava la vita perché noi sapessimo ciò che sapeva lui.
Giovanni FalconeCi si dimentica che il successo delle mafie è dovuto al loro essere dei modelli vincenti per la gente. E che lo Stato non ce la farà fin quando non sarà diventato esso stesso un modello vincente.
Giovanni Falcone voleva solo la verità. Voleva che si sapesse tutto. Faceva nomi e cognomi, e non guardava in faccia a nessuno: guardava tutti dritti negli occhi, come solo un uomo giusto, e dalla parte della giustizia, poteva fare.
Ha combattuto la mafia a testa alta, diventando un simbolo ma mai una vittima.
Basta scoprire il modo in cui parlava del suo lavoro, per capire che era consapevolmente dedito a qualcosa che gli sarebbe costato caro.
Lo racconta nelle 190 pagine che si leggono d'un fiato e che spiegano il fenomeno stesso della peggiore fra le organizzazioni criminali.
Giovanni FalconeNei momenti di malinconia mi lascio andare a pensare al destino degli uomini d’onore: perché mai degli uomini come gli altri, alcuni dotati di autentiche qualità intellettuali, sono costretti a inventarsi un’attività criminale per sopravvivere con dignità?
Cose di Cosa Nostra è uno spaccato impressionante su una realtà con la quale l'Italia e gli italiani deve fare i conti da sempre.
Cose di Cosa Nostra è il racconto della battaglia di una vita, una vita blindata per scelta e per senso del dovere.
Cose di Cosa Nostra è la storia di come un uomo sia diventato il nemico numero 1 della mafia, portando a casa una vittoria dopo l'altra.
Fino a quel maledetto svincolo... Che ha fermato le battaglie di Giovanni Falcone, ma non ha fermato la guerra. Perché la strage di Capaci non può e non potrà mai cancellare le parole di un uomo tradito dallo Stato, oggi più che mai, ma supportato e amato dalla gente. Da noi. Che dovremmo imparare a memoria le sue parole per farci testimoni viventi, tutti, della sua eredità fatta di verità e giustizia.
Le parole di Giovanni Falcone andrebbero imparate a memoria. Cose di Cosa Nostra è il suo lascito: le sue conoscenze, le sue riflessioni, il suo sacrificio. Un testo dal valore inestimabile.