Madri a tinte horror: qualche considerazione su Tracce di sangue, il nuovo manga di Shūzō Oshimi

di Elisa Giudici

Shūzō Oshimi torna a raccontare le sottili inquietudini adolescenziali attraverso un rapporto tra una madre possessiva e un figlio paralizzato dalla fascinazione e dal terrore verso la stessa. La recensione di Tracce di sangue.

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Di mamma ce n'è una sola...e per fortuna, verrebbe da dire, sfogliando i primi volumi della nuova opera di Shūzō Oshimi. L'ex assistente di Yuu Muraoka ne ha fatta di strada nel mondo dei manga. Da quel lontano 2003, quando esordì con il volume unico Avant-garde Yumeko, l'autore si è imposto come uno dei nomi di riferimento nel comparto seinen (manga per un pubblico di lettori adulti di sesso maschile), grazie alle sue storie che raccontano "stupore e tremori" dell'adolescenza maschile in Giappone.

Dopo il successo dei manga I fiori del male - Aku no Hana (in corso di ristampa da parte del suo storico editore Planet Manga) e Happiness e dopo la trasposizione di alcune sue opere in drama e lungometraggi di successo, Shūzō Oshimi torna in Italia con Tracce di sangue. L'opera, in corso di pubblicazione sulla rivista seinen Big Comic Superior (Shogakukan) dal 2017, ha già all'attivo 8 volumi. Al momento in Italia sono disponibili in traduzione i primi 6, pubblicati dal suo editore italiano di riferimento Planet Manga e tradotti da Simona Stanzani.

In patria questo titolo è stato salutato come l'opera della maturità dell'autore, che partendo dalle tematiche a lui più familiari si spinge fino all'estremo, delineando un rapporto tra un figlio adolescente e una madre amorevole dai contorni più che morbosi. Sarà davvero ben riposto l'hype che circonda questo titolo?

Di cosa parla Tracce di sangue di Shūzō Oshimi

A prima vista Seiichi è un ragazzino giapponese come tanti, appena più minuto della media, molto diligente a scuola ma refrattario verso le lezioni di educazione fisica. Ogni tanto i compagni lo irridono per la sua eccessiva riservatezza: il ragazzo infatti trascorre quasi tutto il suo tempo libero a casa con la madre e anche nei fine settimana rimane con i genitori, in attesa della visita della zia e del cugino.

La madre di Seiichi, Seiko, sembra il ritratto della perfezione genitoriale: sempre gentile, bella, sorridente e pacata, è una mamma sollecita e piena di attenzioni per il figlio unico. Anche a uno sguardo superficiale però l'onnipresenza della madre nella vita del figlio appare asfissiante, quando non maniacale. Il fatto curioso è che ogni persona che abbia espresso ad alta voce qualche dubbio circa il rapporto tra Seiichi e la madre - dalla zia alla compagna di scuola da cui il ragazzino è attratto - finisce per pentirsi amaramente di essersi messa tra la madre e il ragazzo.

Seiichi e la ragazza da cui è attrattoPlanet Manga
Una tavola tratta dal manga Tracce di sangue

Tracce di sangue è come un album di fotografie di famiglia, riempito di scatti apparentemente banali, che se sfogliato con attenzione rivela realtà raggelanti.

Considerazioni sui primi 5 volumi del manga

Chi scrive comprende perfettamente perché in tanti abbiano salutato Tracce di sangue come un piccolo capolavoro d'introspezione familiare in una cornice di thriller psicologico che più nero non si può. La lettura del manga sembra quasi scorrere tranquilla, così come la vita di Seiichi. Tuttavia le stranezze e i non detti che intercorrono tra lui e la madre sin dall'ossessivo risveglio mattutino con il rituale "cosa vuoi per colazione?" alzano il voltaggio dell'opera, in vista della prima grande svolta narrativa "criminale" su cui è costruito l'arco narrativo d'apertura della storia.

Il mangaka sa bene come giocare le sue carte, facendo in modo che il lettore rimanga paralizzato nel punto di vista quasi inerme di Seiichi, portandolo a tifare per una sua liberazione dallo sguardo ossessivo della madre, di cui al contempo si percepisce la fascinazione. Lo stile pulito e quasi minimale dell'autore - che concede solo a Seiko grandi primi piani di disturbante bellezza - fa il resto, lasciando al lettore l'impressione di intuire qualcosa da solo, mentre ogni tavola lo guida passo a passo, centellinando le informazioni. Inoltre l'autore fa in modo che, nonostante la situazione precipiti sempre più, si mantenga un equilibrio tra apparente normalità e violenza dietro le quinte.

Se fosse il mio primo rodeo nel settore sorprendentemente prolifico della letteratura e del fumetto giapponese che tratteggiano psicologie borderline probabilmente anche io ne sarei rimasta impressionata. Avendo invece letto negli ultimi decenni parecchi manga sulla falsariga di Tracce di sangue, lo trovo splendidamente eseguito ma anche molto prevedibile. La chiave del suo successo e il suo principale limite è la possessiva e diabolica Seiko. Cinque volumi non sono pochi per testare un manga, eppure per ora il personaggio funziona per le scene scioccanti che danno improvvise accelerate alla storia, mancando di una qualità caratteriale propria. Non c'è nulla di distintivo in Seiko, non c'è un particolare che la separi da tante altre madri possessive e disturbanti che abbiano conosciuto nella letteratura, nel cinema e purtroppo talvolta nella cronaca nera.

Seiko abbraccia SeiichiPlanet Manga
Lo stile dell'autore, scarno ed essenziale, regala grandi primi piani alla protagonista Seiko

In cinque volumi abbiamo esplorato solo la sua ossessione, la sua reazione a ogni tentativo di distacco del figlio, ma non ci è stato regalato alcuno spiraglio della sua psiche. Lontano dall'indagare le cause di questo rapporto malato, Seiko inizia e finisce laddove incarna l'amorevole aguzzina di Seiichi, che a sua volta sembra aver poco da dire oltre a subire con terrore e fascinazione la dispotica madre. Se penso a figure simili disseminate nella cultura contemporanea giapponese da autori quali per esempio Kirino Natsuo (scrittrice vera maestra di storie nerissime) mi accorgo che dietro a ogni suo personaggio femminile dalla psicologia estrema c'è una storia complessa, affascinante, difficile da sintetizzare. Dietro Seiko e Seiichi invece non si percepisce che lo spazio bianco della pagina.

Insomma, se in qualità di thriller funziona come meccanismo ad orologeria, alla lunga l'accurata costruzione di Tracce di sangue risulta un po' artificiale, specie per chi ama il genere e ha già letto manga dai presupposti simili negli scorsi decenni. Invece per gli estimatori dell'autore che amano il suo stile e le sue narrazioni è un'opera caldamente consigliata.

Tracce di sangue, il nuovo manga di Shūzō OshimiFrasiX
VOTO6.5 / 10

Dedicato a un pubblico adulto e consapevole, Tracce di sangue indaga la parte più oscura di un rapporto genitoriale profondamente disturbato, ma spesso finisce per limitarsi a sconvolgere il lettore.