The Passage: la recensione del romanzo Il passaggio di Justin Cronin
di Chiara PoliIl passaggio è un grande romanzo. Anche Stephen King l'ha divorato, nonostante le quasi 900 pagine. Ecco la nostra recensione dell'opera di Justin Cronin da cui è tratta The Passage.
Trama
Un team di ricercatori ordina ad alcuni agenti federali di proporre a dei condannati a morte di entrare a far parte del loro esperimento, chiamato Progetto Noah. Quando gli ordini indicano di portare al laboratorio in Colorado una bambina di 6 anni di nome Amy, l’agente Brad Wolgast rifiuta di obbedire. Per salvare la piccola, manda all'aria la sua carriera e la sua vita, fuggendo con Amy per portarla al sicuro.
Trovato rifugio in una vecchia baita in montagna, i due vengono a sapere che un’epidemia sta trasformando gli esseri umani in mostri assestati di sangue.
Brad e Amy restano nascosti, al sicuro finché un’esplosione devastante porta le fiamme vicino alla loro casa.
Un secolo dopo, una Colonia di discendenti dai sopravvissuti all’epidemia ha dato vita a una nuova idea di società e cerca di difendersi dagli attacchi notturni dei contagiati, che alla colonia vengono chiamati “virali”…
Recensione
Ho lettoIl passaggio nel giugno del 2012. Spinta dalla curiosità, l’ho acquistato e ho iniziato subito a leggerlo, senza sapere che fosse il primo capitolo di una trilogia letteraria.
Dopo averlo divorato - nonostante fosse lungo quasi 900 pagine - ho aspettato il seguito. E oggi sono ancora in attesa di The City of Mirrors, l’ultimo e conclusivo capitolo della saga, ancora inedito in Italia.
Speriamo che l’arrivo della serie TV spinga l’editore a pubblicarlo presto anche da noi. Non solo per concludere un viaggio iniziato molti anni fa, ma soprattutto per la qualità della storia di The Passage.
Il passaggio, infatti, è ungrande romanzo. Non sono io a dirlo, lo dice Stephen King in persona, che ha più volte dichiarato di aver amato molto la trilogia scritta da Justin Cronin, ed è entusiasta dell’arrivo della serie TV.
Non posso che condividere le sue parole, perché ne Il passaggio c’è tutto: sentimento, avventura, paura, orrore, speranza, fede.
Spazia dal Tempo di Prima, il nostro tempo come viene chiamato dalle generazioni future, ovvero all’epoca della colonia.
Il passaggio è costruito attorno a un gruppo di ragazzi coraggiosi, che intraprendono un viaggio senza precedenti. Detto così non rende l’idea: bisognerebbe conoscere il loro mondo.
Un mondo dominato dai virali - o zompi, fumidi, drac: sono molti i modi in ci vengono chiamati.
Un mondo in cui l’unica imprecazione adottata da tutti è: “Porco vampiro!”
Un mondo in cui i mostri una volta erano persone, ma il virus che li ha trasformati ha cambiato le cose.
C’è una forte componente soprannaturale ne Il passaggio, ma è talmente ben inserita nella trama, così armonica e verosimile rispetto agli eventi e all’ambientazione, che sembra far parte del mondo naturale. Un mondo che Justin Cronin ha immaginato, reso vivo e vitale.
Il passaggio ti cattura, in tutte le sue parti.
Cambia l’epoca, cambiano le ambientazioni, cambiano anche molti dei personaggi. Eppure, tutto funziona. Tanto che, superata la metà del romanzo, è impossibile fermarsi.
Tutto torna, dicevo, alla fine in un dedalo di rivelazioni che riscrivono la nostra prospettiva su quell’universo in cui ci eravamo immersi.
E al centro di quell’universo, c’è sempre e solo una persona.
Amy. La Bambina Venuta dal Nulla. La Pellegrina.
La protagonista di una storia terrificante, straordinaria, piena di morte e di paura. Ma anche di ingegno, di ingiustizie, di uomini e donne giuste e di codardi.
I virali non sono al centro della narrazione. Come in tutti racconti post-apocalittici, al centro ci sono le persone: la loro umanità, o ciò che ne resta. Il modo in cui scelgono, giorno dopo giorno, di sopravvivere. Prendendo decisioni inimmaginabili.
Eppure, i virali non sono un pretesto: hanno un valore preciso.
Sono il simbolo del fallimento stesso dell’umanità, di come spingersi oltre i limiti imposti damadre natura rappresenti una scelta che porta con sé un prezzo da pagare. Il prezzo più alto.
Inoltre, i mostri de Il passaggio non sono creature spinte dal solo istinto. Hanno un piano, una struttura gerarchica, uno scopo. E dei leader.
Non voglio rovinare la sorpresa a chi volesse recuperare il romanzo, ora che la serie TV - e sarà davvero interessante scoprire quanto si discosterà dalla trama del libro - è in arrivo.
Mi limito a consigliarvi di leggere questo primo capitolo di una trilogia che certamente non deluderà i fan di avventura, fantasy e horror.
Il secondo capitolo, I Dodici, approfondisce la mitologia del mondo straordinario creato da Cronin. Ne parleremo più avanti.
Con la speranza di poter presto concludere una storia complessa, ben congegnata, ricca di elementi originali e al tempo stesso intrisa degli elementi classici di tutti i generi che mescola… Consentendo al lettore d'immergersi in un mondo impossibile da dimenticare. Anche a distanza di molti anni.
Il passaggio ti cattura, in tutte le sue parti. Cambia l’epoca, cambiano le ambientazioni, cambiano anche molti dei personaggi. Eppure, è impossibile smettere di leggere...