Amore, distopia e visioni oniriche: recensione de I cieli
di Emanuela BrumanaUn amore intenso che si sgretola sotto il peso di un dono così speciale da sembrare follia, un continuo saltare attraverso i secoli seguendo le avventure di Kate ed Emilia, che poi sono la stessa donna. Questo e altro è I cieli.
Quando cerco un nuovo libro da leggere, ogni tanto faccio così: entro in libreria, vago tra i volumi, spulcio le nuove uscite e me ne porto a casa una, attratta principalmente da una sinossi ben costruita.
Ecco come I cieli di Sandra Newman è entrato nella mia lista di letture. La trama prometteva grandi amori attraverso i tempi, responsabilità immense, poesia e fragilità. E le promesse, devo dire, sono state mantenute.
Ho appena chiuso questo primo romanzo della Newman tradotto in italiano e ho sensazioni contrastanti in merito a come mi ha fatta sentire leggerlo.
I cieli: la trama
Il romanzo si apre il quella New York che la me adolescente ha imparato a conoscere attraverso una serie TV come Friends: la Grande Mela di inizio 2000. Feste in appartamenti favolosi, nottate in cima ai grattacieli, giovani che cercano la loro strada di lavoro in lavoro, ma poi si ritrovano sempre con gli amici a tessere le fila di amori e amicizie.
In questa cornice che tanto amo e che fa sembrare tutto possibile, Kate incontra Ben. Tra i due è colpo di fulmine, ma quella particolarità che contraddistingue la ragazza e affascina il mondo è destinata a nascondere molto di più.
Kate, infatti, di notte è Emilia, una donna che nel 1593 incontra Will il triste, un attore e autore teatrale in cerca della fama. Tra i due sono subito scintille, ma tutto ciò che Kate-Emilia fa durante i sogni sembra avere ripercussioni sul presente.
Verità o follia? L'amore di Ben sarà abbastanza forte da resistere ai ragionamenti spesso sconclusionati di Kate, alle sue domande, ai suoi sguardi sgomenti di fronte a verità che dovrebbe conoscere da sempre?
I punti di forza de I cieli
Comincio col tessere le lodi della penna della Newman: soprattutto le prime pagine scorrono leggere, intrise di frasi ben costruite, raffinate... Cosa che a un certo punto mi sembra si perda, soprattutto per via di qualche parola volgare buttata lì forse con l'intento di far emergere quel sostrato triviale di alcune fasce sociali del passato (attenzione, non sono una puritana, trovo che in diversi casi la parolaccia o la volgarità ci stia, ma qui proprio no, l'impressione è stata più di fastidio perché appunto rovinavano l'atmosfera che altrove la Newman è così brava a costruire).
Un'altra cosa che mi è piaciuta è che, nonostante l'espediente dei viaggi nel tempo, quello che viene davvero comunicato è la drammaticità dei rapporti umani: il crescente dolore di Ben nello stare accanto a Kate e gli ancora più laceranti tentativi di lei nel fingere di sapere cose scontate per gli altri, ma non per lei. Certi passaggi sono densi di emozione, fanno male mentre li si legge.
Trovo che un altro punto di forza del libro sia quel costante senso di scollamento tra ciò che si ricorda di aver letto e ciò che si sta leggendo. Più volte ho dovuto tornare indietro per confermare a me stessa che ricordavo bene: una cosa che era stata detta viene smentita, oppure viene dato per scontato un fatto di cui non si è mai parlato. Questo "trucchetto" è la conseguenza delle incursioni oniriche di Kate nel passato, dove basta una carezza in più o in meno per sconvolgere l'oggi, introducendo nuove dinamiche tra i protagonisti.
Infine, mentre lo leggevo, non smettevo di chiedermi: "Sì, ok, ma dove va a parare?" e "Come mi giustifica questa cosa nei viaggi del tempo?". Ecco, senza spoiler, posso dire che ho trovato la spiegazione convincente e originale, quindi un merito all'autrice, perché il rischio, quando si imbastiscono scenari così onirici e fantastici, è "portarli a casa" in modo banale o insoddisfacente.
I punti deboli de I cieli
Veniamo a ciò che mi è piaciuto di meno di questo libro, oltre al già citato scivolare nell'uso di volgarità in modo a mio parere stonato rispetto alla quasi totalità della narrazione.
La prima cosa, forse più tecnica, è il davvero alto numero di refusi presenti nel testo. Faccio una premessa: lavoro nel settore editoriale, quindi so quanto sia difficile ma anche importante scovare ogni errore, e so che tutti noi scrivendo (e non solo, eh) sbagliamo, ma qui ci sono davvero scivoloni grossi che stridono rispetto alla cura che è stata riservata ad altri aspetti del libro, non da ultimo quello grafico (la copertina è davvero ben riuscita).
Infine, cosa che forse interesserà di più della mia pedante nota qui sopra, quel che mi ha lasciata un po' perplessa è la scelta di mettere in campo la caduta delle Torri Gemelle. Non che non ci stia, anzi. Ai fini del libro è un evento esemplificativo della drammaticità dell'oggi. Solo che ogni libro o film ambientato nel 2001 (qui si comincia nel 2000, ma si scollina presto verso l'anno successivo) va a toccare la tragedia dell'11 settembre. Quindi, da lettore, appena vedi quella data sai già che cosa troverai nelle pagine successive.
Tolti questi due aspetti, considero I cieli un libro con una storia particolare e accattivante, più riuscito in alcuni passaggi che in altri, ma comunque da leggere se si amano le storie d'amore tormentate e con un pizzico di magia (e follia).
Un romanzo interessante e originale, che scorre leggero nonostante qualche piccola pecca qua e là.