Profezie. Che cosa ci riserva il futuro: il libro che profetizzò il coronavirus

di Laura De Rosa

"Profezie. Che cosa ci riserva il futuro" della sensitiva Sylvia Browne è tornato alla ribalta per aver profetizzato il coronavirus, ma la previsione troppo generica non convince.

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Sylvia Browne era una famosa sensitiva americana spesso al centro del dibattito pubblico. Se una fetta di persone l'ha sempre supportata credendo fermamente nelle sue capacità medianiche, c'è anche chi nel corso del tempo l'ha accusata di essere una ciarlatana. Ciò nonostante, Sylvia è riuscita a conquistarsi una credibilità internazionale pubblicando numerosi best seller, e tra i suoi libri più famosi si annovera "Profezie. Che cosa ci riserva il futuro", libro pubblicato in Italia nel 2012 che è tornato a far parlare di sé negli ultimi mesi per via di una profezia riguardante la triste attualità.

Nel libro Sylvia scrisse che entro il 2020 l'umanità sarebbe stata costretta a girare con mascherine e guanti a causa di un'epidemia di polmonite. Epidemia che a suo parere sarebbe scomparsa, dopo un inverno di panico assoluto, in maniera del tutto improvvisa e rapida, tornando all'attacco dopo 10 anni, per poi scomparire definitivamente.

La trama

Profezie Sylvia Browne è focalizzato sulle predizioni di celebri veggenti della storia che vengono rilette e spiegate dall'autrice. Tra i veggenti compaiono Nostradamus, profeti biblici, Madame Helena Blavatsky, Edgar Cayce, ma anche scienziati della Nasa.

La Brown nel testo illustra in che modo queste figure sono riuscite a vedere nel futuro e risponde a tante diverse domande riguardanti l'umanità in genere, dallo sviluppo tecnologico al futuro dell'ambiente, della società, della politica.

Inoltre spiega come riconoscere i veggenti ciarlatani. Il libro in se stesso è scorrevole e non particolarmente interessante, a meno che non si sia appassionati del genere o fan della Browne, ma ad averlo portato alla ribalta è stato più che altro la tanto discussa previsione dell'attuale pandemia

La profezia sul coronavirus: vera o falsa?

La Browne nel libro parla della diffusione di un virus intorno al 2020, come si legge nella versione originale, "End of days", dove scrive "in around 2020", tradotto nella versione italiana con "entro il 2020". In merito alla patologia, l'autrice parla di una malattia simile alla polmonite che avrebbe colpito bronchi e polmoni.

In Profezie Sylvia Browne Che cosa ci riserva il futuro si legge che la malattia sarebbe scomparsa rapidamente tornando solo a distanza di 10 anni.

Secondo i detrattori, la previsione è però troppo generica per poter essere presa in reale considerazione, senza contare che ci sarebbero delle incongruenze. Per esempio la Browne nel libro sostiene che la patologia sarebbe stata refrattaria a ogni tipologia di cura: in realtà si guarisce dal coronavirus, sebbene al momento non ci siano effettivamente cure specifiche in grado di sconfiggerlo.

Inoltre, i detrattori fanno riferimento a un'altra profezia contenuta nel libro totalmente sbagliata, secondo la quale nel 2010 l'umanità sarebbe stata colpita da un'infezione batterica trasmessa dagli acari di uccelli esotici, che non si è verificata.

Inoltre, sempre a parere dei più critici, prima della pubblicazione del libro si era diffusa l'epidemia di SARS, che potrebbe aver ispirato la Browne nella sua previsione di un focolaio internazionale di malattia respiratoria.

Che si creda o meno alla previsione, un certo effetto lo fa sicuramente visto quanto accaduto. Ed è anche il motivo che ha spinto moltissime persone all'acquisto del libro, sia nella versione italiana che in quella originale.

Sylvia Browne: chi è la scrittrice sensitiva

Sylvia Browne nasceva nel 1936 a Kansas City sperimentando fin da piccola esperienze medianiche, dote probabilmente trasmessa dalla nonna Ada. Con il passare degli anni Sylvia iniziò a fare la medium pubblicamente attirandosi numerosi fan ma anche tanti detrattori che la accusavano di farsi pagare troppo per i suoi servizi e di essere una ciarlatana.

Ciò nonostante i suoi libri, tra cui numerosi best seller, conquistarono il mondo, tradotti in numerose lingue, e la medium divenne presto popolare anche in tv. Affermò di aver collaborato spesso con la polizia e con l'FBI per risolvere dei casi ma a quanto pare fornì, la maggior parte delle volte, informazioni troppo vaghe per poter essere considerate convincenti, perlomeno questo fu quanto affermò il Committee for Skeptical Inquiry (Csi).

Sylvia fondò la Society of Novus Spiritus, di orientamento cristiano gnostico, con sede a Campbell, in California, si dichiarava capace di entrare in contatto con gli spiriti dei defunti, di poter andare indietro nel tempo e di vedere nel futuro. Morì nel 2013 a 77 anni.

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Profezie. Che cosa ci riserva il futuro di Sylvia Browne
VOTO7 / 10

Dopo anni di silenzio, "Profezie. Che cosa ci riserva il futuro" di Sylvia Browne è tornato a far parlare di sé per la profezia riguardante il coronavirus, che però non convince tutti.