Fare qualcosa di diverso: recensione di Per dieci minuti

di Emanuela Brumana

Dieci minuti al giorno per fare qualcosa di nuovo e un diario che fotografa come Chiara riesca a rialzarsi e a trasformarsi in una donna nuova.

Indice

Quando ho iniziato a leggere questo libro, mi sono sentita che un po' anche io stavo facendo come Chiara, la protagonista del libro: anche io stavo facendo qualcosa di nuovo, inesplorato, che non avevo e forse non avrei mai fatto. Stavo leggendo un libro di Chiara Gamberale. Perché sono sempre stata un po' snob, coi libri. O classici, o romanzi comunque mediamente intellettuali, mediamente impegnati, mediamente riconosciuti come alti. Poi però succede che ogni tanto nel mio muro imbronciato si crea qualche crepa, e un po' per lavoro un po' perché sento una strana forza che mi attira, inizio a leggere cose diverse.

Mi sono accorta che ci sono una serie di cose che guardo sempre con una "diffidenza a priori" e che i romanzi di Chiara Gamberale rientrano tra quei libri oggetto del mio rifiuto senza motivo.

Così ho preso il mio e-reader (altra cosa che giuravo che io mai avrei fatto e che ora amo alla follia), ho buttato qualsiasi forma di pregiudizio e ho iniziato a leggere Per dieci minuti. Perché questo, tra i tanti che ha scritto? Perché già quando era uscito mi aveva incuriosita l'idea di provare qualcosa di nuovo, ogni giorno, per appunto dieci minuti. E perché leggendo un suo libro, anche io ho fatto una cosa nuova, anche se è durata ben più di dieci minuti.

E devo dire che qua e là mi sono ritrovata a pensare che se io e Chiara ci fossimo incontrate, ciascuna nel pieno dei suoi strani esperimenti socio-psicologici o anche no, avremmo scoperto di avere qualcosa in comune. Perché guarda un po', mi cita gli Afterhours e Lo Stato Sociale, per dirne una (sì, così come per i libri, anche i gusti musicali di una persona incidono sul mio giudizio su di lei).

Per dieci minuti: la trama

Un po' autobiografia, un po' diario, un po' romanzo: questo libro si apre come una confessione lunga un mese, in cui Chiara decide di fare un "gioco" che le propone la sua analista, ossia dedicare dieci minuti al giorno a qualcosa di nuovo. Perché il Marito di Chiara l'ha lasciata via telefono, ora è tornato ma non sa quel che vuole. Perché la Sua Rubrica è stata cancellata. E perché lei si sente persa. Sì, ma perché fare questo gioco? All'inizio potrebbe essere solo uno stimolo semplicemente a fare qualcosa, ma poi, come sempre accade quando si esce dalla propria comfort zone, Chiara scopre, facendo cose nuove, qualcosa in più di sé, e l'immagine di chi pensa di essere comincia a scollarsi dal nuovo ritratto che si sta formando.

Chiara infatti cucina, pianta semi, canta vestita da Babbo Natale, lancia lanterne, legge Harry Potter, impara a guidare, sta in silenzio...

Recensione di Per dieci minuti di Chiara Gamberale

E ora tocca a me, parlare di come sono andati i miei (ben più di) dieci minuti. E lo faccio iniziando col dire che il libro mi è piaciuto: nonostante alcune piccolezze che qua e là mi hanno convinta poco, ho letto Per dieci minuti in pochissimo tempo, commuovendomi nel racconto della folle idea di girare per Roma vestita da Babbo Natale e cantare pure Jingle Bells, mi sono riconosciuta nella descrizione del piacere primordiale di mettere le mani nella terra, è venuta voglia anche a me di osare uno smalto di un colore diverso (io che, come Chiara, sono fedele al mio smalto nero).

Insomma, la scrittura di Chiara Gamberale, a volte fondata su frasi un po' contorte, ma che pensi la rispecchino, riesce a trasmettere gli alti e bassi dell'animo umano, comunica in modo onesto il suo dolore, ma anche la forza e lo stupore con cui comincia a uscire, da questo baratro.

Le cose che non mi hanno convinta appieno, sono appunto piccolezze: essendo un diario, ci sta che ci siano dei punti in cui si esternano i propri sentimenti, soprattutto quando sono negativi (è a questo che servono i diari, no?); solo che Per dieci minuti è anche un libro, e forse ci sono un po' troppi "Mi manca Mio Marito", "Da quando Mio Marito mi ha lasciata, non so chi sono". Secondariamente, avrei preferito un preambolo forse un po' più lungo prima dell'introduzione del gioco dei dieci minuti, un "corteggiamento" più strutturato col lettore, prima di catapultarlo nel turbinio del gioco. Insomma, più disperazione all'inizio, meno qua e là del libro.

Infine, e qui la me snob si stupisce, avrei voluto che il libro fosse più lungo. Perché nella nuova vita che Chiara stava costruendo mi trovavo bene, mi piacevano la nuova lei un po' più cazzuta (si può dire "cazzuta?"), Ato, Zia Piera e tutto il suo mondo.

Quindi, se vi rendete conto che non avete mai letto un autore solo perché "pensiate non faccia per voi", correte in libreria, comprate il suo libro e concedetevi la possibilità di cambiare idea!

Per dieci minuti di Chiara GamberaleFrasiX
Per dieci minuti di Chiara Gamberale
VOTO7 / 10

Una fotografia nitida e coinvolgente del cambiamento che, volenti o nolenti, dobbiamo affrontare per sopravvivere al mondo e a noi stessi. Una lettura piacevole.