La luna e i falò: la recensione del romanzo di Cesare Pavese

di Laura De Rosa

La recensione dell'ultimo romanzo scritto da Cesare Pavese, La luna e i falò, dove si intrecciano tante tematiche a lui care, dal paesaggio rurale alla ricerca delle origini.

Indice

Cesare Pavese lo dedicò all'ultima donna della sua vita, Constance Dowling, il romanzo "La luna e i falò", pubblicato nel 1950.

Un libro che racconta la storia di Anguilla e altri personaggi di un paese della valle del Belbo, dove passato e presente si intrecciano, e i ricordi di un'infanzia mitica si mescolano a un presente non altrettanto poetico.

Ultimo suo romanzo, riassume tutte le varie tematiche care all'autore, il paesaggio rurale da lui tanto amato, la ricerca delle origini, il mito, la guerra che tutto distrugge, inclusa la memoria.

E così, tra nostalgia, malinconia e delusione, Anguilla torna nelle sue terre natie alla ricerca di un mondo che non c'è più.

Trama

Anguilla è tornato dall'America dov'era emigrato e il suo pensiero torna ai tempi dell'infanzia, quando ancora neonato venne abbandonato davanti al Duomo di Alba e condotto all'ospedale di Alessandria. Dopo aver perso i genitori adottivi, Anguilla si trasferì alla fattoria della Mora iniziando a lavorare per la prima volta nella sua vita e venendo a conoscenza di Silvia, Irene e Santina, figlie del padrone, con cui strinse amicizia.

Ricordi che, come altri, si succedono nella sua testa, e tra le righe, memorie tristi che gli ricordano l'importanza di una famiglia e di un luogo a cui appartenere. Anguilla sente infatti una forte nostalgia per la terra di origine ma quando ci ritorna, dopo tanti anni, scopre che il mondo dei suoi ricordi è drasticamente cambiato.

Nella casa del Padrino, suo padre adottivo, fa la conoscenza del nuovo proprietario, il Valino, un uomo rude e violento, e di suo figlio Cinto, a cui si lega profondamente. Un'altra amicizia importante è quella con Nuto, ex partigiano e falegname che a suo tempo era stato una figura di riferimento importante.

Mentre Anguilla riscopre le sue terre in compagnia di questi amici nuovi o ritrovati, Valino impazzisce uccidendo tutta la famiglia e incendiando la Gaminella, per poi impiccarsi. Unico superstite è il suo amico Cinto, che fugge da lui, chiedendo aiuto. Nel frattempo Anguilla scopre che Santina, una delle sorelle di cui da giovane era diventato amico, e di cui era segretamente innamorato, è stata uccisa dopo essere stata amante di vari fascisti e aver fatto la spia. Anguilla è pronto a questo punto ad abbandonare per sempre il suo paese natio ma prima affida Cinto all'amico Nuto.

Recensione

La luna e i falò è strutturato su due piani narrativi, da un lato quello dell'infanzia di Anguilla, dall'altro quello della sua età adulta decisamente più deludente. I falò a cui fa riferimento il titolo sono a loro volta di due tipologie: quelli che il protagonista ricorda pensando al sé bambino, accesi nel corso delle feste contadine, e i falò-incendi corrispondenti alla perdita delle illusioni.

Le vicende sono raccontate in prima persona proprio da Anguilla, il protagonista, nel corso dei 32 capitoli focalizzati, ognuno, su un ricordo o su una scena narrativa. Nel rievocare la sua infanzia Anguilla fa ricorso a simboli, d'altronde l'aspetto evocativo è chiaro fin dal titolo.

L'opera nel complesso è una sorta di riassunto dell'esperienza di vita di Pavese dove si riscontra un'attrazione quasi fatale per il mondo rurale ancestrale. I ricordi di Anguilla si sono però persi, cancellati dalla guerra, e così quello che un tempo era mitico e propiziatorio, come il falò, ora è distruttivo e pericoloso, come l'incendio.

La ricerca delle origini, della terra natia, di un luogo in cui tornare e riconoscersi è però fonte di delusione perché di fatto, l'orfano Anguilla non riesce a sentirsi davvero a casa, spaesato, deluso, nostalgico di una dimensione mitica perduta.

La luna e i falò di Cesare PaveseFrasiX
La luna e i falò di Cesare Pavese
VOTO8 / 10

L'ultimo romanzo di Cesare Pavese pubblicato nel 1950 incentrato sul protagonista, Anguilla, alla ricerca delle sue origini e alla riscoperta del suo paese natio, tra nostalgia e malinconia.