Apologia della storia o mestiere di storico di Marc Bloch: la recensione
di Chiara PoliUn'opera incompleta, pubblicata postuma perché il suo autore, storico ed ex soldato, si unì alla Resistenza contro il nazismo. Gli costò la vita, ma l'Apologia della storia di Marc Bloch è arrivata a noi.
In questo momento, oggi, in cui il revisionismo storico è all’ordine del giorno, Apologia della storia o mestiere di storico di Marc Bloch rappresenta una vera sfida.
Una sfida doverosa, da affrontare oggi per comprendere il nostro passato, il nostro presente e il futuro che ci aspetta, a seconda di come scegliamo di approcciarlo.
Una sfida intelligente, questa. Perché, per comprendere il libro che ci parla della storia, bisogna mettersi nell’ottica del momento storico in cui è stato scritto.
Ossia: fare ciò che il revisionismo storico di questi giorni sembra essere incapace di fare.
Marc Bloch, ebreo nella Francia degli anni '40, storico, si unì alla Resistenza e diede la vita per fare la storia che raccontava.
Cos'altro serve, per leggere questo libro?
Apologia
Per comprendere l'encomiabile lavoro di Bloch, bisogna partire dal titolo.
L'enciclopedia Treccani, a proposito dell'apologia, riporta:
apologìa s. f. [dal lat. tardo apologĭa, gr. ἀπολογία «difesa», comp. di ἀπό (per indicare allontanamento) e -λογία «-logia»]. – 1. Propr., il discorso in propria difesa che, secondo la procedura attica, l’accusato pronunciava personalmente: A. di Socrate, titolo di un’opera di Platone, e di una di Senofonte, in cui si riferisce il discorso che Socrate avrebbe pronunciato a sua difesa nel processo terminato con la sua condanna. 2. Per estens., discorso pronunciato o scritto a difesa e spesso anche a esaltazione di sé e della propria opera, o di un’altra persona, di una fede, dottrina, ecc.: a. del cristianesimo; in partic., a. di reato, difesa o esaltazione di fatti o comportamenti illeciti o comunque contrarî alle leggi, prevista e punita dal codice penale. 3. Nome con cui si designavano nella liturgia antica alcune preghiere della messa, che il sacerdote recitava per implorare il perdono delle proprie colpe; di queste, nella liturgia moderna, è rimasto il Confiteor (oggi salmo penitenziale) al principio della messa.
La domanda è automatica: da quando in qua la storia ha bisogno di essere difesa?
La risposta, la mia - sia chiaro - è solo una: da sempre. Perché ciò che sta accadendo oggi, dalla distruzione delle statue alla censura di Via col vento (già ampiamente contestualizzato, da sempre, dal testo che scorre all'inizio del film per volontà del regista e della produzione fin dal 1939), è già accaduto in passato.
La strumentalizzazione della storia è tanto semplice quanto efficace: basta decontestualizzare e il gioco è fatto. Tutto diventa sbagliato, o giusto. A seconda di cosa fa comodo a chi strumentalizza.
Per quanto mi riguarda, la risposta alla sfida è una sola: la storia non dovrebbe mai avere bisogno di essere difesa. Dovrebbe semplicemente raccontare, insegnare, esistere.
Perché cancellare il passato può essere un errore di proporzioni inimmaginabili.
Il mestiere dello storico
In poco più di 320 pagine, Marc Bloch ci racconta cosa sia il mestiere dello storico.
Fra le righe, senza essere nemmeno nascosto molto in profondità, il messaggio è evidente: tutti noi siamo storici. Tutti noi abbiamo il compito di riportare la storia, difenderla, preservarla. Sempre. Senza compromessi, manipolazioni, strumentalizzazioni o personalizzazioni.
In un'epoca in cui basta che qualcuno racconti una storia su un social network affinché la gente la prenda per vera - a cominciare dai colleghi giornalisti, che si trovano poi spesso a dover raccontare una versione ben diversa dalla prima - la difesa della storia è un dovere morale.
Marc Bloch ci racconta la sua idea di storia e di storico, lasciando incompiuta un'opera perché la storia, quella vera, quella che si stava scrivendo allora, aveva bisogno di lui.
Bloch sta lavorando a quest'opera negli anni '40.
Quando sceglie di unirsi alla Resistenza, partecipando alla lotta contro il nazismo, dopo aver già combattuto in prima linea al fronte nella Prima Guerra Mondiale, Marc Bloch - di origini ebree - già da vent'anni insegnava storia.
Il suo modo di scrivere, di spiegare, di argomentare, è un modo tipico degli uomini della sua età. Marc Bloch era nato nel 1886.
Era ebreo nell'Europa in cui l'odio antisemita della Germania imperversava.
Gli avevano offerto asilo negli Stati Uniti, ma rinunciò perché il figlio maggiore non sarebbe potuto partire con lui.
Nel marzo del 1944 venne arrestato dalla Gestapo per le sue attività con la Resistenza.
Marc Bloch, storico, venne giustiziato il 16 giugno del 1944.
La sua Apologia della storia venne pubblicata postuma, nel 1949.
Incompiuta per nobili ragioni.
Come posso dare un voto a un volume prezioso, pubblicato postumo perché il suo autore diede la vita per fare la storia che raccontava per mestiere? Posso solo dirvi una cosa: leggete questo libro.