Cosa vogliono (davvero) le donne: lo racconta Tomoko Yamashita in Her

di Elisa Giudici

Piacere agli uomini o non restare da sole, sentirsi normali in mezzo agli altri o rivendicare la propria indipendenza: Her raccoglie sei casi, sei ritratti in cui riconoscere i propri desideri e le proprie debolezze.

Indice

Bocciare o promuovere le scelte di vita di una donna in base alle scarpe che indossa. Non contraddire un cliente detestabile sul lavoro perché si ha paura per il proprio futuro già alle soglie dei 30 anni. Sorprendere la vicina di casa anziana mentre bacia una bellissima sconosciuta e rimanerne sorpresi, perché suvvia, "a quell'età". I casi di studio di Tomoko Yamashita sono sei donne che dimostrano quanto questa singola parola racchiuda in sé mondi lontanissimi tra loro eppure comunicanti. Her infatti è una via di mezzo tra un'antologia di storie brevi e una manga corposo ed auto-conclusivo. La protagonista di un capitolo scivola inaspettatamente nella storia del successivo, diventando l'antagonista, la confidente o una semplice comparsa.

Per un lettore o una lettrice che abbiano superato i 25 anni d'età e si confrontino quotidianamente con l'angoscia di non avere ancora inquadrato il proprio futuro sentimentale Her è una lettura che non può che risuonare dentro, tanto quanto fanno i manga scolastici quando ancora la vita viene vissuta tra i banchi di scuola. L'autrice infatti è particolarmente brava a tratteggiare un'ansia esistenziale ai margini, che convive con una quotidianità che poi non è mai veramente e solo normale.

Ogni storia è un colpo al concetto di normalità, ogni protagonista rivendica la specificità dei propri desideri, delle proprie aspirazioni. Eppure queste donne vivono una al fianco dell'altra, a volte aiutandosi, spesso giudicandosi frettolosamente o fraintendendosi. Quello di Her è un mondo al femminile dove il peso dello sguardo maschile non viene mai minimizzato o trascurato, tanto che uno dei protagonisti delle 6 storie è proprio un lui che fatica a decifrare i sentimenti della sua partner.

La trama di Her

Her è un manga josei dal respiro contemporaneo, che focalizza la sua attenzione su storie urbane di personaggi che condividono una quotidianità fatta di lavoro d'ufficio, scuola, serate alcoliche e repliche notturne in TV. Non c'è un vero centro focale della storia, quando un fluire da un personaggio all'altro, riflettendo sui medesimi argomenti da punti di vista molto differenti.

Uno di questi è il futuro sentimentale in età adulta. Le protagoniste di Her hanno quasi sempre superato i 20 anni d'età e s'interrogano in modi differenti sulla vita amorosa ed affettiva. In molte vogliono piacere agli uomini, ma spesso per motivi differenti. C'è chi vuole essere protetta e rassicurata, c'è invece chi viene percepita come aggressiva e vorrebbe semplicemente essere amata per come è, senza scendere a compromessi con quello che gli altri si aspettano da lei. C'è anche chi a 30 anni d'età sente di non aver più il lusso di scartare le carte disponibili nel proprio mazzo, temendo di morire sola, inghiottita dal proprio lavoro.

Una tavola del manga di HerShowcase
La protagonista più anziana di Her fotografa le delusioni che attendono la più giovane

La solitudine è un altro dei temi ricorrenti del volume. In questo caso l'autrice è più netta e si sbilancia di più, rendendo questo sentimento un tratto comune alla totalità dei protagonisti. In adolescenza viene combattuta conformandosi ossessivamente a ciò che viene percepito come normale, in età adulta può diventare un sentimento d'abbandono di fronte alle mancanze dei propri genitori o ancora un compromesso a cui bisogna abituarsi, anche se si è impegnati in una relazione stabile. Tomoko Yamashita fa dire alla sua protagonista più saggia e più anticonformista che la solitudine è eterna, è una legge universale. Non si è soli e comunque non si può vivere isolati.

Considerazioni su Her

Eppure Her non è una lettura triste o depressiva. Tomoko Yamashita dice di adorare "le ragazze che inciampano e cadono di faccia [...] e si rialzano da sole piangendo, per iniziare a correre". Senza glissare sulle difficoltà o ridurle a semplici incidenti di percorso, la mangaka riesce a rendere ogni sua protagonista fiera e combattiva, anche quando sbaglia, si ubriaca, aggredisce la persona sbagliata o viene ferita. Il punto è la reazione, non arrendersi mai nella ricerca di sé.

Una tavola di HerShowcase
Ide è una donna percepita come aggressiva che non vuole cambiare sé stessa per piacere

Lo stile di disegno di Tomoko Yamashita è un perfetto esempio di josei contemporaneo: pulito e molto arioso, non manca di espressività nei volti e nelle interazioni tra personaggi. Talvolta alcune anatomie non sono pienamente convincenti, ma l'autrice ha il dono di rendere accattivante ogni dettaglio relativo al modo di fare, vestire e muoversi anche delle sue protagoniste meno glamour, rendendole sempre "dei tipi". Il tutto con una grande leggerezza che facilita la scorrevolezza di lettura, anche quando i toni si fanno più drammatici.

I manga di Tomoko Yamashita

Classe 1981, originaria di Tokyo, Tomoko Yamashita fa il suo esordio nel mondo dei manga nel 2007 con Illumination, un volume unico di stampo yaoi. Si rivela da subito una discreta disegnatrice e una sceneggiatrice poliedrica, tanto da collaborare a molte riviste con manga appartenenti a filoni differenti. La sua carriera prosegue con lo shoujo scolastico Don't Cry, Girl, ma uno dei suoi generi d'elezione rimane il boy's love insieme allo josei.

In Occidente sono disponibili pochissimi suoi lavori, che solitamente vengono raccolti in volumi unici dato che sembra prediligere le storie autoconclusive. Sul mercato statunitense è apparso Dining Bar Akira (Kuimonodoro Akira), uno yaoi autoconclusivo su un 32enne che riceve all'improvviso una confessione d'amore da un suo collega di lavoro più giovane, con cui condivide i turni nel bar in cui lavora. In Italia il primo volume ad essere tradotto è proprio Her.

VOTO7.5 / 10

Un volume per gli ama lo josei: è facile rivedersi in queste donne alle prese con le relazioni sentimentali e la solitudine proprie della vita lavorativa e affettiva nel contesto adulto e urbano.