La magia del ritorno, la recensione del nuovo libro di Nicholas Sparks

di Cristina Migliaccio

Trevor e Natalie sanno di amarsi, ma a volte l'amore non è abbastanza: nel mezzo, piccole storie che si intrecciano e l'amarezza nei confronti di una vita che sembra giocare con burattini appesi a un filo invisibile.

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È possibile amare due persone contemporaneamente? Ed è possibile che, talvolta, l'amore - per quanto profondo e unico nel suo genere - non sia abbastanza? Nicholas Sparks ci tormenta con nuovi quesiti esistenziali nell'ultimissimo romanzo La magia del ritorno, in libreria dal 30 giugno con Sperling & Kupfer. Chi ama i romanzi di Sparks ritroverà in questo romanzo dei validi spunti su cui ragionare.

La magia del ritorno, la trama dell'ultimo di Sparks

Come ogni romanzo del caro autore americano, anche questa storia ci porta nell'entroterra del North Carolina, nella piccola cittadina di New Bern. Il protagonista, Trevor, ha perso da poco il nonno in circostanze poco chiare: l'uomo ha avuto un malore a bordo del suo pick-up; certo, era anziano, ma allora cosa ci faceva in South Carolina? Lui, che non era solito spostarsi per viaggi così lunghi e che aveva difficoltà alla guida negli ultimi tempi a causa della vecchiaia? Trevor non lo sa e, mentre si arrovella il cervello cercando delle risposte, incontra la bella Natalie, che lavora per il dipartimento dello sceriffo di New Bern. Natalie è una donna tanto bella quanto enigmatica, nel suo cuore c'è spazio per l'amore, ma non quanto Trevor vorrebbe. Natalie custodisce un segreto e Trevor sembra avere troppa paura per scavare in profondità e abbattere l'ultimo muro che lo separa dalla verità.

Del resto, anche Trevor ha il suo bagaglio di traumi: ha avuto un orribile incidente mentre lavorava per l'esercito e da quel momento sta cercando di riprendersi. Sulla pelle porta il promemoria di quella vicenda, ha perso qualche dita della mano e un orecchio, ma a fargli paura più di ogni cosa sono le sue emozioni. Teme di non poter controllare la rabbia e di gestirla male, per questo è seguito da un medico che diventa il suo più stretto confidente. Mentre è a New Bern, Trevor cercherà di risolvere il mistero attorno alla morte del nonno, s'innamorerà di Natalie pur sapendo che forse quel cuore è off-limits e s'imbatterà in una ragazzina ermetica e burbera che potrebbe invece aiutarlo a ritrovarsi più di quanto crede.

Ho giurato di rimanergli accanto in salute e in malattia. La salute è la parte semplice; è restare fedeli nella malattia la vera misura dell’amore - Nicholas Sparks

La magia del ritorno: cosa convince e cosa no

Come la maggior parte dei romanzi di Sparks, anche in questa storia troviamo dei messaggi da analizzare. Questa è una storia che racconta la forza e il coraggio a non arrendersi davanti alle difficoltà, di come talvolta crediamo di avere tutto e basta pochissimo per non avere più niente. Quello che mi ha colpito di più di questo romanzo è la componente sentimentale. Sin dall'inizio, Sparks ha fatto in modo che non ci affezionassimo molto al personaggio di Natalie, sempre così schiva, fredda, destabilizzante. Trevor, invece, dall'innamoramento fulminante, è parso chiaro in tutte le sue debolezze, un'anima smarrita che sta cercando il proprio posto, ma che non riesce a farlo da solo.

Una storia d'amore atipica, anche per Sparks: certo, non ci ha mai servito il piatto facile (come dimenticare I passi dell'amore o Come un uragano), ma negli ultimi tempi le storie che propina al pubblico hanno un tocco diverso. Non fraintendetemi, le tragedie sono una componente necessaria alle sue storie, basti vedere le biografie di ogni singolo personaggio per capire che Sparks perde il pelo ma non il vizio, ma è anche vero che forse di tragedie ne ha avuto abbastanza anche lui. Ma quello che ho apprezzato di più è che questa non è una classica storia d'amore, ma più il bisogno di ritrovare e perdonare se stessi, imparare ad amare e ad amarsi prima di poter amare qualcun altro.

Perdonare non significa dimenticare, né smettere di desiderare di poter cambiare il passato. Principalmente significa accettare l’idea di non essere perfetti, perché nessuno lo è. E a tutti possono capitare cose terribili. - Nicholas Sparks

Se non volete spoiler, evitate quanto segue: Quello che meno mi ha convinto del romanzo di Sparks è forse il fattore "nonno", una figura importante della sua vita la cui morte, però, non è stata analizzata così a fondo come credevo. Per quale motivo si è spinto così in là per aiutare una ragazzina che in fin dei conti non si è mai aperta del tutto per chiedere aiuto? E fin dove è arrivato prima di sentirsi male? Qualche elemento in più per fare chiarezza forse l'avrei preferito, ma tutto sommato il puzzle alla fine si conclude.

Se questo romanzo merita? Devo essere onesta: negli ultimi anni, i romanzi pubblicati da Sparks avevano perso un po' di smalto. Storie con un lieto fine quasi scontato (cosa a cui non siamo abituati con questo scrittore) o la cui trama in fin dei conti sembrava un po' il trito di altre storie già affrontate in passato. Ne La magia del ritorno troviamo tutti quegli elementi che ci piacciono di questo scrittore (amore, dolore, travaglio interiore, solitudine, altruismo), è un romanzo che si fa leggere e anche piuttosto in fretta, con descrizioni che Sparks sa sempre realizzare al top per rendere vivida una location.

Prima di Natalie ero convinto che l’amore potesse tutto. Adesso so che a volte l’amore non è abbastanza. - Nicholas Sparks

Se devo però essere onesta, non lo leggerei per la storia d'amore in sé, perché non ha fatto breccia nel mio cuore. Ho trovato la chimica quasi forzata tra i due personaggi: certo è anche vero che Natalie aveva i suoi motivi per resistere al sentimento, ma non ho apprezzato il quadro generale della loro storia. Ma il pizzico di mistero e la costante ricerca della verità hanno salvato questa storia in calcio d'angolo. Se siete fan fedeli - come me - di Sparks, allora vi consiglio di leggerlo.

La magia del ritornoFrasiX
La magia del ritorno
VOTO6.5 / 10

Cosa fare quando l'amore, seppur forte, non è abbastanza? Un'altra lezione di vita dal "poeta del cuore" che però prende le distanze dalla love story e si sofferma più sulla guarigione dell'anima.