Head Lopper Vol 1: la strega, l'isola e il mozza teste
di Simone Alvaro SegatoriSe la vostra fame di fantasy sembra inesauribile Andrew Maclean ha quello che fa per voi: Head Lopper, un fantasy che ha come protagonisti un rude barbaro e una testa di strega parlante.
C'è un'isola da qualche parte persa nel mare del fantasy conosciuto e sconosciuto. L'isola di Barra, la cui posizione non è ben nota, ma si trova poco più a ovest di Westeros e un po' più a nord di Arda. Già con queste poche coordinate potete farvi un'idea di quello che vi aspetta nelle 256 sanguinose pagine di Head Lopper, l'opera di Andrew Maclean che narra le gesta di Norgal il mozza teste e la sua involontaria compagnia di viaggio Agatha, una testa di strega parlante e ancora in possesso dei suoi misteriosi poteri.
Questo primo volume della saga, sottotitolato L'isola ovvero una piaga di bestie, vede il forzuto barbaro raggiungere un'isola piena di creature mostruose dove un oscuro spirito è imprigionato al centro di una palude e ha bisogno della testa della strega per liberarsi dalla maledizione inflittagli dalla misteriosa Venora. Sullo sfondo si muovono invece le vicende del castello di Aberdeen che, come da tradizione, sono piene di intrighi e inganni da parte di tutti quelli che non vedono l'ora di poggiare il loro poco regale didietro sul trono.
La storia è molto semplice e lineare: c'è un nemico maledetto, il classico regno da salvare, qualche creatura leggendaria da sconfiggere e il viaggio dell'eroe di turno che deve riportare la pace su una terra in tumulto, niente che non si sia già visto in qualsiasi altro fantasy. A rendere unico Head Lopper però è lo stile con cui è raccontato, veloce ed essenziale, che evita le grandi descrizioni di terre, leggende, armature e quant'altro e va dritto al dunque, immediato come la spada del protagonista a mozzare le teste degli avversari.
Norgal infatti è un uomo brutale, sempre arrabbiato, con le fattezze di un vecchio barbaro che se mette qualcuno sulla sua lista nera finirà sicuramente alleggerito del capo. Proprio come Agatha, la testa parlante che l'uomo porta sempre con se e su cui sfoga le sue frustrazioni. Agatha era una potentissima strega malvagia che l'uomo ha però decapitato privandola del corpo, ma non dei suoi poteri che tornano spesso a salvare la situazione.
Il rapporto tra i due è uno degli elementi più divertenti della graphic novel che quasi stona con il tono cupo dell'opera ma proprio per questo motivo risulta estremamente funzionale. La macabra ironia dei personaggi è sottolineata anche dal tratto cartoonesco di Maclean (molto vicino a quello di Mike Mignola creatore di Hellboy) che va a dipingere un universo surreale, quasi la versione sanguinolenta della Terra di Ooo di Adventure Time. La storia è infatti infarcita con elementi dal design davvero bizzarro, come la creatura ragno che Norgal si troverà ad affrontare e che sembra un sonaglio di gomma per bambini.
Questo primo volume ha tutte le carte in regola per creare le basi di un universo destinato a fare storia nel mondo del fumetto fantasy, grazie a personaggi e leggende, luoghi e maledizioni che fanno apparire l'opera di Maclean molto più profonda e vasta dei confini dell'isola di Barra.
Una buona storia fantasy che rinfresca il genere, disegnato con un tratto minimal ma efficace e due protagonisti che rimangono impressi nel cuore del lettore e in quello sanguinante dei loro nemici.