A Hong Kong spariscono i libri sulla democrazia

di Cristina Migliaccio

Lo scorso 30 giugno, la Cina ha approvato la legge sulla sicurezza nazionale per Hong Kong ed è qui che iniziano a scomparire i primi libri degli attivisti pro-democrazia

Non ci sono roghi, ma da oggi scompaiono i libri democratici dalle biblioteche pubbliche di Hong Kong. Questi sono i primi effetti della tanto discussa legge sulla Sicurezza nazionale: il governo cinese ha deciso di rimuovere i libri di alcuni famosi attivisti democratici - come Joshua Wong - dalle biblioteche della città per "analizzarli e controllare che non violino la nuova legge". Ma perché? Secondo la nuova legge di Sicurezza nazionale, sarà illegale qualsiasi atto che inneggi alla liberazione, secessione o indipendenza di Hong Kong.

Tra gli autori non più disponibili tra gli scaffali di biblioteche e librerie nella città cinese vediamo non soltanto Joshua Wong, uno dei più giovani attivisti più noti, ma anche Tanya Chan, legislatrice pro-democratica.

"Il terrore bianco continua a diffondersi, la legge sulla sicurezza nazionale è fondamentalmente uno strumento per incriminare la libertà di parola", questa la citazione di Wong su Facebook per spiegare quello che sta accadendo. Effettuando una ricerca online, sfogliando il catalogo della biblioteca pubblica, è possibile notare come almeno tre dei libri di Wong, Chan e anche Chin Wan (studioso locale) non siano più disponibili per il prestito. La legge sulla sicurezza nazionale è entrata in vigore lo scorso 30 giugno, approvata dal Comitato Permanente dell'Assemblea nazionale del popolo della Repubblica Popolare cinese.