Diario di un sopravvissuto agli zombie: tutto sulla saga di J.L. Bourne

di Chiara Poli

Quattro capitoli per una saga horror a tema zombie davvero particolare. Scopriamo insieme perché: cos'hanno, di diverso, i romanzi di Diario di un sopravvissuto agli zombie?

Indice

Quattro romanzi, un protagonista, tanti personaggi incontrati lungo la strada durante un viaggio attraverso un mondo infestato dagli zombie: messa così, la storia raccontata dalla saga di Diario di un sopravvissuto agli zombie non sembra un granché originale.

Ma bastano le primissime pagine per capirlo: ci troviamo di fronte a un approccio inedito al genere. Un approccio che mi piace definire "tecnico".

Un racconto dettagliatissimo dei mezzi che il protagonista, novello MacGyver, usa per risolvere situazioni sempre più complicate.

Confesso di essere rimasta sorpresa, all'inizio, e non in modo positivo: mi sembrava una lettura piuttosto noiosa.

Mi sbagliavo. Ho divorato tutti e quattro i romanzi di J.L. Bourne, tre uno dietro l'altro e il quarto quando uscì, nel 2016.

Non tutti mi sono piaciuti come il primo - ecco perché non sono presenti nella mia selezione dei migliori romanzi post-apocalittici - e proverò a raccontarvi perché. Insieme al motivo per cui, se siete donne, non dovreste fermarvi all'impressione di dettagli noiosi e, se siete uomini, troverete grande soddisfazione nelle gesta di un soldato raccontate da un soldato.

J.L. Bourne: da soldato a scrittore

Una piccola premessa che spiega chiaramente il motivo per cui questa saga è diversa da tutte le altre: non nasce dalla fantasia di uno scrittore.

Nasce dal blog di un ufficiale della Marina Militare Statunitense con oltre vent'anni di esperienza nell'esercito e nell'intelligence, che hanno cambiato il suo modo di vedere il mondo.

La prospettiva, in Diario di sopravvissuto agli zombie, fa la differenza. Perché è la prospettiva di un soldato che affronta una guerra solitaria contro un nemico sconosciuto e terrificante.

Dal blog, aperto nel 2006 per dare sfogo alle proprie velleità narrative, è nato il Diario di un sopravvissuto agli zombie (Day by Day Armageddon in lingua originale), con i suoi sequel e un altro thriller distopico, Tomorrow War, attualmente inedito in Italia ma disponibile su Amazon in lingua originale.

La vita militare trasforma lo sguardo sul mondo. J.L. Bourne ha attribuito questo punto di vista al suo personaggio, e ha colto nel segno.

Diario di un sopravvissuto agli zombie

Se non ricordo male, nella mia recensione su Amazon avevo raccontato di essere rimasta così delusa dall'inizio del libro di aver pensato che sarebbe stato perfetto per addormentarmi, con tutti quei dettagli tecnici.

E invece... Alla fine questo romanzo mi aveva tenuta sveglia. Nel senso che non riuscivo a smettere di leggere.

Vi ho già parlato della sua caratteristica principale: è corredato da spiegazioni fin troppo dettagliate, ed è raccontato dal punto di vista di un militare.

Per questo, sbirciando fra le recensioni disponibili in rete, ho notato che quasi tutte quelle negative arrivano da donne.

Forse è un libro più adatto agli uomini. Forse vi deve solo piacere moltissimo il genere. Forse anche la forma di diario non è molto gradita (non è Daniel Defoe, a scrivere, per capirci). Però è avvincente, la curiosità spinge a proseguire, mentre un'influenza di provenienza cinese - sempre da lì, a quanto pare, si parte - si trasforma nemmeno troppo lentamente in un'epidemia che uccide e trasforma le persone in morti viventi affamati di carne fresca.

Letto oggi, sicuramente farà più impressione: l'incapacità di contenere il contagio, che passa le frontiere, l'America che diventa un orizzonte invaso dai morti in cui i vivi si nascondono, ma ogni tanto riescono a trovarsi, e il bisogno di restare chiusi in un posto sicuro, con scorte di acqua e cibo...

Diario di un sopravvissuto agli zombie 2 - Oltre l'esilio

Questo è probabilmente il capitolo della saga in cui la mania per il dettaglio risulta più fastidiosa, perché non c'è più la curiosità iniziale e perché gli eventi sono piuttosto noiosi.

Non perché si tratti di situazioni poco fantasiose, al contrario: è proprio lo stile così freddamente descrittivo a far perdere fascino al tutto.

Siamo in una zona desolata del Texas, e il nostro eroe - che continua a raccontarci tramite il suo diario la quotidiana lotta per la sopravvivenza - insieme al gruppo di superstiti con cui ormai viaggia abitualmente, si ritrova accerchiato dagli zombie.

Stavolta, l'assedio sembra non lasciare scampo, fino a quando...

Non vi dico di più, naturalmente, per evitare spoiler. Vi dico solo una cosa: subito dopo aver terminato questo romanzo non ho acquistato il terzo per alcuni giorni.

Lo stile così asciutto mi aveva lasciata un po' interdetta, pur consapevole che si trattava della principale caratteristica di questa saga. La decisione di fermarmi qui è durata poco, entro una decina di giorni ho acquistato il terzo romanzo e sono andata avanti. Come il protagonista.

Diario di un sopravvissuto agli zombie 3 - La clessidra infranta

La clessidra infranta all'epoca mi aveva davvero fatta infuriare, tanto che ne sconsigliavo la lettura. Col senno di poi, e con una rilettura qualche tempo dopo, ci ho ripensato.

Perché il motivo per cui questo terzo capitolo di Diario di un sopravvissuto agli zombie mi aveva così negativamente colpita è tanto semplice quanto inaccettabile per un'esperta di zombie (ho scritto un libro su The Walking Dead e diverse introduzioni a volumi dedicati ai morti viventi, mia grande passione) che si definisce orgogliosamente un'integralista romeriana: qui danno una spiegazione all'origine dell'epidemia.

La mutazione di un virus influenzale era perfetta, e non necessitava di altri dettagli a mio parare. Invece no, J.L. Bourne ha voluto strafare e ha tirato un ballo una spiegazione che per me è davvero inaccettabile.

Gli zombie inoltre stavolta scarseggiano troppo. Insomma: siamo di fronte a qualcosa che ciascun lettore accoglierà in base al proprio rapporto con l'universo narrativo dedicato agli zombie. E se non si tratta di "puristi" come me, la lettura scorrerà più di quanto sia successo per la sottoscritta...

Diario di un sopravvissuto agli zombie 4 - Inferno Eterno

Siamo al quarto e ultimo capitolo della saga. Come in molte altre zombie story, anche in questa dopo la scoperta, la paura, la lotta per sopravvivere e la fuga si cerca di fare qualcosa di diverso. Si cerca di ricostruire una parvenza di società civile in un mondo che, di civile, non ha più nulla. Nel doppio senso del termine, sia dal punto di vista della civiltà che da quello dell'essere civili inteso come non militari.

Quella di Diario di un sopravvissuto agli zombi è a tutti gli effetti una guerra, e solo l'approccio militare può consentire di portare a casa almeno qualche battaglia, insieme alla pelle. Ecco perché il narratore sopravvive. Ecco perché sceglie di conquistare per sé e per gli altri uno spazio in cui ricominciare a vivere, senza limitarsi a sopravvivere.

Vi ricorda qualcosa? Sì, certo. Oltre a The Walking Dead, moltissime altre storie sugli zombie arrivano a questo punto. Perché è l'unico punto, ci racconta efficacemente J.L. Bourne, in cui l'essere umano capisce realmente la differenza fra i vivi e i morti...

In Italia il primo, il secondo e il quarto volume della saga sono disponibili anche in ebook, mentre il terzo - La clessidra infranta - al momento si trova solo in formato cartaceo.