Artemisia Gentileschi scrisse quattro lettere d'amore
di Cristina MigliaccioLa pittrice celebrata oggi da Google è simbolo del femminismo: stuprata e torturata, non si è mai arresa finché non ha ottenuto giustizia. Ma è del tormento d'amore che scrive nelle sue lettere, che oggi sono esposte in una mostra.
Artemisia Gentileschi è passata alla storia per essere stata la prima donna ad entrare all'Accademia del disegno di Firenze. Artemisia, pittrice, ha realizzato in totale 60 opere (o quantomeno questo è il numero certo che le è stato attribuito) ed è stata una donna coraggiosa, vittima di stupro e persino torturata perché non ha voluto ritrattare la propria posizione, e che ha provato a riscattarsi e a lasciarsi alle spalle anni di malelingue e disonore. Icona del femminismo, Artemisia è stata scelta come protagonista del doodle di Google di oggi, 8 luglio, poiché nacque a Roma 427 anni fa.
Fu suo padre a spingerla nel mondo della pittura, le insegnò tutto quello che sapeva, senza mai farla uscire di casa, dandole nozioni e strumenti e soprattutto introducendola allo stile di Caravaggio. Oltre ai suoi dipinti, Artemisia Gentileschi ha scritto anche delle lettere d'amore. La sua vita sentimentale è stata travagliata, colpa dello stupro subito a 18 anni. L'artefice fu un amico del padre, nonché suo insegnante Agostino Tassi il quale, dopo i tanti rifiuti della ragazza, abusò di lei e finì in tribunale per questo.
Il padre di Artemisia, Orazio, decise di denunciarlo un anno dopo l'accaduto, ma ciò portò disonore nella vita della figlia perché, nonostante fosse lei la vittima, fu accusata di incesto e di avere diversi amanti. Infine, Tassi finì in prigione per 5 anni e Artemisia lasciò Roma: il padre la diede in sposa ad un artista fiorentino, ma quel matrimonio era destinato sin dall'inizio ad essere infelice.
Le lettere d'amore che Artemisia ha scritto non sono per il marito, infatti, ma per un amante, Francesco Maria Maringhi, un ricco rampollo di un'antica famiglia dell'aristocrazia fiorentina che aveva stregato il suo cuore. A lui dedicò quattro lettere, che oggi sono conservate nell'Archivio Frescobaldi e che sono state presentate a Firenze dopo il restauro. Le lettere sono diventate poi protagoniste di una mostra organizzata nel Regno Unito e dedicate ad Artemisia, esposte alla National Gallery fino al 26 luglio, insieme al resto delle opere della pittrice.
Le lettere di Artemisia si avvalgono di una prosa scorretta seppur profonda, piuttosto sgrammaticata, ma ricca di riferimenti a Petrarca e l'Ariosto, Ovidio, Michelangelo. Tali lettere sono state ritrovate nel 2011 dal professore Francesco Solinas, durante uno dei suoi studi presso l'Archivio della nobile famiglia fiorentina.