La forma errata è talmente diffusa da essere diventata oggetto d'attenzione per tutti gli insegnanti e i professionisti dell'informazione: ecco uno speciale della rubrica Come si scrive dedicato ad apposto, a posto e apposta.
- A posto
- Apposto
Dal punto di vista linguistico, è una delle piaghe del Nuovo Millennio: apposto. La forma errata di a posto.
Si trova ovunque. Diffusissima sui social network, è scappata anche a qualche giornalista online.
Per porre rimedio, facciamo chiarezza su come si scrive: a posto o apposto?
Apporre
Apposto, con due "p" e scritto tutto attaccato, è il participio passato di apporre.
Il mio fedele dizionario Treccani riporta:
appórre v. tr. [lat. appōnĕre «collocare accanto», comp. di ad- «presso» e pōnĕre«porre»] (coniug. come porre). – Mettere accanto: a. un’annotazione (a un testo, in margine a un documento). Porre sopra o sotto; quasi esclusivam. nelle frasi: a. i sigilli, la data, la firma, il visto, a un documento e sim. 3. fig., letter. Di colpe e sim., attribuire, imputare: lo sventurato giovane la cui morte è apposta al mio marito (Boccaccio); gli fu apposto di avere ucciso o che avesse ucciso; anche, a. un atto a colpa a qualcuno. ant. Obiettare, trovare da ridire: ha sempre qualche cosa da apporre. intr. pron. Cogliere nel segno, indovinare: potrà dal solo stile d’un’opera argomentar quasi sempre non solo il secolo ma la patria dello scrittore, e apporsi (Manzoni); oggi solo nella frase, di tono sostenuto, se mal non mi appongo, se non sbaglio, se ho indovinato giusto.
L'uso moderno più comune è relativo alla definizione principale: apporre la firma, apporre un sigillo.
A posto
Mettere a posto, come tutti sappiamo, significa mettere in ordine, riordinare, sistemare, collocare nel luogo corretto.
Sempre Treccani ci dice, relativamente a questa accezione, che posto significa:
pósto2 s. m. [lat. pŏsĭtus, part. pass. di pōnĕre «porre»: v. la voce prec.]. [...] deciderai a farti mettere a p. i denti?; vado a farmi mettere a p. i capelli; in senso fig., mettere la testa a p., rinsavire, mettere giudizio; mettere a p. le cose, mettere a posto.
A posto nell'uso più diffuso - appunto sui social ma anche sui giornali - ha un'accezione sarcastica.
Di fronte a una notizia negativa, si commenta con "Siamo a posto", per intendere "ci mancava solo questa".
L'ormai celebre "A posto, stiamo" viene confuso con "apposto" perché in forma parlata si tende a sottolineare la "p", raddoppiandola e traendo in inganno chi scrive.
Ma si tratta di un errore.
Apposta
Il discorso è molto diverso per "apposta".
Oltre a essere sempre il participio passato di apporre, al femminile (per esempio: "la firma è stata apposta..."), è molto usato nel significato che ci chiarisce bene il Dizionario Garzanti:
di proposito, intenzionalmente, deliberatamente: l’ho detto apposta|a farlo apposta, neanche a farlo apposta, per sottolineare un caso, una coincidenza
proprio per un fine specifico, soltanto per quello: siamo venuti apposta per lui
Ecco quindi che la confusione fra apposto e a posto deriva anche dalla diffusione di apposta.
Dopo il primo appuntamento dedicato al termine assembramento, spero di essere stata utile a fare un po' di chiarezza su uno degli errori più comuni di oggi.