Se scorre il sangue: la recensione dell'ultimo libro di Stephen King
di Chiara PoliDal sequel di The Outsider, con Holly Gibney protagonista assoluta, a un racconto-capolavoro su uno scrittore in crisi d'ispirazione. Ecco la recensione dell'ultimo libro di Stephen King: Se scorre il sangue.
Prima o poi doveva succedere: un libro di Stephen King che ho fatto fatica ad affrontare. Davvero fatica.
Per fortuna, però, Il Re è sempre il Re... E dopo le (mie) titubanze iniziali, tutto è filato liscio come al solito.
Per poco più di 500 pagine che finiscono per volare.
Premessa: romanzi e racconti
Per me, Stephen King significa "romanzo". Non so perché, visto che amo moltissimi scrittori che hanno scritto quasi solo racconti, ma quando si tratta di lui qualcosa dentro di me scatta. Forse è delusione, perché vorrei sempre più pagine. Forse è pregiudizio dato da alcuni suoi racconti che non mi erano piaciuti granché.
Non quanto i romanzi, almeno.
Leggo il Re da 35 anni. Sono innamorata - conservo con gelosia la prima edizione italiana e la rileggo periodicamente - della racconta di racconti A volte ritornano e confesso di non amare particolarmente gli altri racconti di King, eccetto ovviamente Stagioni diverse.
Partivo quindi un po’ prevenuta con l’ultima opera del Re, Se scorre il sangue, raccolta di quattro racconti.
Pregiudizi a parte, dopo un inizio un po' difficile, ho iniziato ad appassionarmi anche a questo.
Stephen KingTra i giornalisti c'è il detto: 'Se scorre il sangue, si vende'. E questo perché le storie che interessano di più la gente sono quelle che finiscono male.
Storie brevi: l'importanza del finale
Come sempre quando a scrivere è lui, le parole scorrono, costruendo immagini precise e suggestive. Ma con i racconti, se il finale non è perfetto, si ha sempre la sensazione che manchi qualcosa. E con i primi due racconti di Se scorre il sangue, intitolati rispettivamente Il telefono del signor Harrigan e La vita di Chuck, appunto, manca qualcosa.
Nonostante le premesse molto interessanti, in particolare con quell'atmosfera alla Philip K. Dick della storia su Chuck Krantz, tutto finisce in modo molto più banale del previsto. In un modo a mio parere non degno di Stephen King. Come se, arrivati al gran finale, tutto si risolvesse in una bolla di sapone.
Poi, però, arriva il terzo racconto, che dà il titolo alla raccolta ed è il sequel di The Outsider.
Stephen KingLa realtà era profonda, e si estendeva all'infinito. Era carica di segreti, e sembrava non conoscere limiti.
La passione di King per il personaggio di Holly Gibney - incomprensibilmente stravolto dalla miniserie che ne è stata tratta - emerge con tutta la sua chiarezza.
Conosciamo la famiglia di Holly, o almeno una parte di essa, ma soprattutto capiamo molto meglio lei, coraggiosa come poche altre.
Non voglio raccontarvi nulla della trama, limitandomi ad anticiparvi che Holly è la protagonista assoluta, per la prima volta da sola.
Ratto
Il quarto e ultimo racconto di Se scorre il sangue, Ratto, mi è piaciuto più di tutti. L'ho divorato, leggendolo tutto d'un fiato nonostante fosse tardi e avessi sonno.
In qualche modo, ricorda un po' l'atmosfera suggestiva - dal punto di vista dell'ambiente ma non solo - di Misery. E credo che la storia di Drew Larson avrebbe tranquillamente potuto trasformarsi in un grande romanzo.
Non è stato così, e ho dovuto accontentarmi.
Stephen KingIn qualche punto, dentro la sua testa, i pannelli di controllo fumavano, i salvavita stavano per fondersi e uno scienziato pazzo agitava i pugni in segno di vittoria.
Stephen King non delude: nel suo ultimo libro, Se scorre il sangue, la genialità del Re ci regala quattoro storie suggestive, incluso il seguito di The Outsider e un capolavoro su uno scrittore...