L'Accademia della Crusca ha individuato nuove parole nel 2020

di Cristina Migliaccio

In seguito ad un'attività di monitoraggio, l'Accademia della Crusca ha fatto presente sul proprio sito web che, nei primi mesi di questo difficile 2020, sono state utilizzate tante nuove parole.

L'Accademia della Crusca, monitorando il costante sviluppo della lingua italiana, ha individuato delle nuove parole (neologismi) nei primi mesi del 2020 che, se supportate da un utilizzo collettivo (quindi dalla massa) per un tempo diffuso e costante, potrebbero entrare in futuro nei nostri vocabolari. Tale monitoraggio ha evidenziato come nei primi mesi del 2020 alcune parole - attualmente assenti nel nostro vocabolario - siano invece state utilizzate in modo frequente, tanto da rientrare nelle "parole nuove" del sito della Crusca.

Di quali neologismi si tratta? Accedendo sul portale, è facile notare come l'Accademia della Crusca raccolga le parole in base alla nuova formazione o prestiti di altre lingue, parole già circolanti ma che sono assenti nei dizionari, parole già esistenti ma che negli ultimi tempi sono state rilanciate per un forte utilizzo e infine parole già esistenti ma che hanno assunto un nuovo significato.

Nei primi mesi del 2020, le nuove parole individuate dalla Crusca sono le seguenti:

  • anagrafare
  • blastare
  • bralette
  • Coronavirus
  • disiscrivere
  • distanziamento sociale
  • droplet
  • foodie
  • lockdown
  • sextortion
  • triggerare
  • microplastica

Dando uno sguardo molto rapido, è facile immaginare quale sia l'origine di un utilizzo frequente di alcune parole: termini come Coronavirus, lockdown e distanziamento sociale sono entrati nell'uso comune a causa dell'emergenza sanitaria scoppiata in Italia a marzo 2020 a causa del Covid-19 partito dalla Cina già nel 2019. Altri termini invece arrivano dall'inglese: foodie, ad esempio, viene utilizzato per indicare una persona appassionata di cibo in ogni suo aspetto (quindi preparazione, presentazione e consumazione) o ancora il verbo blastare, che nel gergo giovanile (in particolare in rete) significa distruggere, far saltare in aria, zittire.

Ma, anche se l'Accademia della Crusca ha riconosciuto l'esistenza di queste parole, ciò non significa che saranno inserite nel vocabolario della lingua italiana. Certo è che la lingua è comunque in continuo sviluppo: così come abbiamo parole nuove che cercano di trovare il proprio spazio nei dizionari, esistono anche parole che, al contrario, rischiano l'estinzione.