Una serata al cinema all'aperto, il celebre drive-in Orbit, si trasforma in un incubo. Qualcosa cancella il resto del mondo, lasciando gli avventori dell'Orbit a dover sopravvivere... Ecco la trilogia horror di Joe R. Lansdale: la trilogia del Drive-in.
Tre romanzi dedicati agli appassionati di horror, di cinema e di stile post-moderno:la trilogia del Drive-indi Joe R. Lansdale è infarcita di citazioni letterarie, cinematografiche e televisive.
Quando il mondo inizia a trasformarsi, le persone - come in ogni survival horror che si rispetti - iniziano ad adattarsi.
C’è chi lotta per mantenere la propria umanità, chi sceglie di votarsi alla religione (fanatica) nel tentativo di trovare una comunità di supporto e la salvezza - non proprio quella dell’anima - e chi cede agli istinti primordiali.
Nel panorama umano (e non solo) della trilogia del Drive-in troverete almeno un rappresentante per tutte le categorie di personaggi che hanno fatto del genere catastrofico e post-apocalittico uno fra i generi più in voga dell’ultimo ventennio.
Perché, si sa, solo quando si tratta di sopravvivere ciascuno mostra la propria vera natura.
La trilogia del Drive-in è irriverente, carica di metafore, perfetta messa in scena del modo in cui la paura rende tutto diverso.
Consigliato agli appassionati del genere, con un’avvertenza: vi troverete di fronte tre romanzi diversi da ciò che vi aspettate. Ed è una buona notizia.
Il primo capitolo: Il Drive-in
Il Drive-in: la trama
L’Orbit: il drive-in più amato dagli appassionati di horror. Da sempre, l’Orbit proietta i film dell’orrore più amati, uno di seguito all’altro. Jack, Bob e Randy - vista la programmazione con classici come Non aprite quella porta, La notte dei morti viventi e La casa - decidono di passare il venerdì sera all’Orbit. Anche perché andare al drive-in in camper è il massimo della comodità.
Prima di andare al cinema, però, Randy viene aggredito da Orso, un teppista locale, e aiutato da un ragazzo di nome Willard che decide di unirsi ai tre amici per la serata.
Durante il primo film, una strana cometa rossa attraversa il cielo e tutto cambia: il mondo all’esterno dei confini del drive-in viene avvolto dalle tenebre. Il mondo non esiste più, e l’Orbita diventa il territorio di caccia di chi è già pronto ad accaparrarsi le risorse per sopravvivere…
E il più temibile fra loro, il Re del Popcorn, è pronto a compiere una strage. Fino a quando, finalmente, il sole sorge e i sopravvissuti possono avventurarsi all’esterno del varco, dove il paesaggio è diventato un po’ troppo desertico perfino per il Texas… Il mondo è scomparso? E perché c’è un tirannosauro in mezzo alla strada?
Il Drive-in: la recensione
Il Re del Popcorn: questo è certamente un personaggio che non riuscirete mai più a dimenticare. Un po’ per via della sua originalità, un po’ per via del modo in cui viene creato, e in larga parte per via della storia di cui fa parte.
Il primo volume di questa trilogia, inizialmente distribuito in Italia con il titolo La notte al Drive-in, colpisce dritto in faccia.
Come un pugno inaspettao. Come se Chuck Palahniuk si fosse messo a scrivere di horror soprannaturale.
Un’ambientazione efficace, perfetta.
Un evento le cui origini, come nella migliore delle tradizioni di genere - vedi La notte dei morti viventi, non a caso fra i film selezionati per la proiezione - non viene spiegato. E poi c’è il vero punto di forza. Lo stesso elemento che trasforma serie come The Walking Dead e romanzi come The Passage in qualcosa di affascinate: un osservatorio sulle persone. Persone comuni, come noi, che d’un tratto si ritrovano nel bel mezzo di un contesto fuori da ogni logica e legge conosciuta.
Fra fanatici religiosi, teppisti qualunque, bulli di quartiere e criminali organizzati, Randy e i suoi amici cercano di sopravvivere senza perdere l’unica cosa più preziosa della vita: la loro umanità.
Capitolo 2: Il giorno dei dinosauri
Il giorno dei dinosauri: la trama
Nel primo romanzo conosciamo Banditore, nuovo e prezioso membro del gruppo che si rivela fondamentale per la sopravvivenza all’Orbit. Una volta usciti dal drive-in, Randy e gli altri iniziano a esplorare la nuova realtà che li circonda: un territorio deserto abitato, a quanto pare dall’incontro con un t-rex, dai dinosauri.
Al limitare di un’enorme foresta, i nostri si accampano nel tentativo di raccogliere le idee ma soprattutto di procurarsi acqua e cibo. Quando Randy salva la vita a Grace, sfuggita al destino del Re del Popcorn al contrario dell’amico Timothy e della sorellina di lui, Sue Ellen, che si cedono al crimine del cannibalismo.
Grace, Timothy e Sue Ellen incontrano un mostro con un TV al posto della testa, chiamato Popalong Cassidy. Il nuovo messia pronto a raccogliere l’eredità del Re del Popcorn e cresciuto a pane e televisione. Prima uomo, poi assassino, poi mostro: la storia di Popalong Cassidy, capace di trasformare in realtà le scene rappresentate sui fondali cinematografici, è la storia di come i media e le illusioni fanno di un uomo una sorta di oggetto per la trasmissione di pensieri altrui.
Popalong Cassidy regna su ciò che resta del drive-in, dove i figli delle donne rimaste incinte quando c’era il Re del Popcorn diventano il bizzarro pubblico di Jack, che come Grace aveva fatto con lui decide di raccontare la propria storia…
Il giorno dei dinosauri: la recensione
Jack, Bob e Banditore all’avventura, in un mondo completamente nuovo, si lasciano alle spalle la spaventosa notte al drive-in. O, almeno, credono di poterlo fare.
Il mondo trasformato dal passaggio della cometa, infatti, ha ancora molto da raccontarci.
Il secondo capitolo della trilogia di Lansdale ci regala un drastico, inaspettato ma efficace cambio di direzione.
Muovendosi su un territorio inesplorato, Jack - il nostro narratore e la nostra guida in quest’avventura piena di orrori - incontra nuovi personaggi e s’imbatte in un nuovo, strabiliante cattivo: Popalong Cassidy, un originalissimo e perfetto sunto di tutti i mali della società moderna, a cominciare dai bambini piantati tutto il giorno (e la notte) davanti alla TV per farli stare buoni.
Lo stile di Lansdale è provocatorio, come nel primo capitolo, e sempre incentrato sulla cifra post-moderna: cogliere tutte le citazioni, gli omaggi e i riferimenti alla cultura pop diventa un “gioco” davvero appassionante durante la lettura.
Come in ogni storia horror che si rispetti, però, per sconfiggere il Male bisogna tornare alle origini. Ed è per questo che, dopo aver attraversato foreste, deserti e praterie, Jack non può che tornare dove tutto era iniziato, al cinema Orbit.
La notte del drive-in 3. La gita per turisti
La gita per turisti: la trama
Figli del popcorn: si chiamano così le creature a cui Jack racconta la propria storia. I bambini - anche se bambini non rende esattamente l’idea - concepiti durante il regno del Re del Popcorn.
Dopo una lunga ed estenuante avventura, il protagonista si ritrova al punto di partenza: tornato a ciò che resta del drive-in, condivide nuovamente il problema del cibo con gli altri sopravvissuti.
Per fortuna, il mezzo abbandonato trovato da Jack ai margini della foresta può essere di nuovo messo in moto e con Grace e Steve - già conosciuto nel secondo capitolo - e i nuovi membri del gruppo (inclusa una versione in carne e ossa di Homer Simpson), Jack può mettersi in viaggio alla ricerca di acqua e scorte di cibo.
Travolti da un’inondazione, come Giona nel ventre della balena i nostri finiscono con l’autobus nello stomaco di un enorme pesce gatto. Qui, sorpresa, trovano una comunità di sopravvissuti all’Orbita che si è stabilita nel ventre del pesce. Il loro leader, Billy Joe, racconta la storia e mette in guardia i nuovi arrivati: verso la coda del pesce ci sono dei mostri pericolosi.
Ma Jack e gli altri devono trovare una via d’uscita. Dal ventre del pesce e dal mondo spaventoso in cui sono stati intrappolati…
La gita per turisti: la recensione
Il terzo capitolo, quello conclusivo, ci ha riportati di nuovo all’origine. All’Orbit. Come in un gioco di scatole cinesi, per quanto Jack si sforzi di andarsene, di trovare una via d’uscita o di riuscire almeno a stabilirsi in un luogo meno pericoloso, non se ne esce: dall’Orbit siamo partiti e all’Orbit dobbiamo tornare.
Benché riposati al punto di partenza della narrazione, però, ci viene detto chiaramente che la situazione è ben diversa da quella iniziale. I sopravvissuti sono ormai consapevoli di come il mondo che conoscevano non esista più. Hanno esplorato, lottato, ucciso. Molti sono morti e chi fra loro è rimasto sa bene quanto sia pericoloso e sconosciuto tutto ciò che lo circonda.
Dopo il Re del Popcorn e Popalong Cassidy, incontrano un nuovo personaggio, che si presenta a loro come Little Billy.
La chiave stessa dell’intera trilogia è l’esistenza di questo personaggio, occasione di messa a nudo dell’animo umano.
Lansdale chiude magistralmente la sua saga horror, lasciandoci con l’unico finale che noi lettori potevamo aspettarci.
Ovvero con la sola certezza della vita: quando un evento ci travolge, nulla - nemmeno noi - tornerà più come prima.
Una trilogia horror ricca di citazioni, cliché classici rivisitati, mostri originali e personaggi terrificanti: gli esseri umani. Lansdale non delude grazie a immaginazione e feroce critica sociale.