Il traghettatore di William Peter Blatty: un romanzo-sfida al lettore

di Chiara Poli

William Peter Blatty si diverte a giocare a rimpiattino con il lettore con Il traghettatore, romanzo horror infarcito di cliché di genere e citazioni, tutte da scoprire lungo un viaggio spaventoso.

Indice

Nella Manhattan ruggente degli anni ’90 un’agente immobiliare di grido, Joan Freeboard, escogita un metodo per vendere un’enorme proprietà rimasta vuota perché, si dice, infestata dai fantasmi.

La casa si trova sulle rive del fiume Hudson, su un’isola rigogliosa, ed è davvero maestosa: vale una fortuna.

Teatro di una tragedia molti anni prima, la dimora chiamata Elsewhere ha spinto la famiglia che l’aveva ereditata ad andare dall’altra parte dell’oceano nella speranza di poterla vendere.

Attirata dalla ricchissima commissione, Joan coinvolge l’amico scrittore Terry Dare, la sensitiva Anna Trowley e lo psicologo esperto di fenomeni paranormali, il dottor Case, in un’avventura: passare quattro giorni nella casa per esaminarla e dichiarare, grazie a un articolo di Terry, che è libera dai fantasmi.

Ma le cose non andranno come previsto…

Richiami alla mitologia

Ho scelto di parlarvi di questo romanzo, lungo poco più di 200 pagine, perché si tratta di una delle ultime opere dell’autore de L’esorcista.

Inserita fra i romanzi horror da leggere almeno una volta nella vita, l’opera più famosa di William Peter Blatty lo rese - anche grazie allo straordinario successo del film di William Friedkin - uno degli scrittori più celebri del mondo.

Pubblicato nel 2009, Il traghettatore - titolo originale: Elsewhere - rappresenta una sorta di sunto delle leggende sui fantasmi e le possessioni demoniache, nel quale Blatty strizza l’occhio sia al proprio lavoro passato che alla produzione mainstream di genere.

Il giusto approccio

L’aspetto interessante de Il traghettatore è proprio questo: gli appassionati di horror e di Blatty si ritroveranno a dare la caccia alle citazioni e agli omaggi, in un gioco di richiami divertente e condito da alcune battute di spirito - appunto - davvero riuscite.

Benché piuttosto prevedibile, almeno dalla metà in poi, Il traghettatore ha un merito: mette insieme tutti i cliché possibili e immaginabili e li usa per giocare con il lettore.

Va quindi inteso così, come un gioco a rimpiattino, in una sfida a scovare più riferimenti celebri di quelli evidenti e a scoprire come stiano in realtà le cose.

Geniale l’inizio della terza parte, che solo uno scrittore del calibro di Blatty poteva osare di proporre.

Il traghettatore, libro di William Peter BlattyFrasix / Fazi
Il traghettatore di William Peter Blatty
VOTO7.5 / 10

Maestro del genere horror, William Peter Blatty costruisce un romanzo in cui gioca a rimpiattino con il lettore attraverso un’enciclopedia di cliché e citazioni tutti da scovare, da L'esorcista in poi