My Hero Academia: supereroi e villain in versione manga

di Silvio Mazzitelli

My Hero Academia è uno dei manga shonen di più grande successo degli ultimi anni. Scopriamo i motivi di questo grande successo.

Indice

Uno dei manga di maggior successo degli ultimi anni è indubbiamente My Hero Academia. Questo shonen ha debuttato sulle pagine di Weekly Shonen Jump di Shueisha nel 2014, anno in cui si è concluso Naruto lasciando un vuoto molto importante per i lettori della rivista. Questo vuoto è stato pian piano colmato proprio dall’opera di Kohei Horikoshi, che in pochi anni è diventato uno dei manga più letti della rivista, anche se bisogna dire che come vendite non è mai arrivato ai livelli del manga di Masashi Kishimoto.

My Hero Academia è un bell’esperimento che unisce lo stile dei manga shonen tipicamente giapponesi con il mondo dei supereroi americano. Molto spesso infatti l’autore strizza l’occhio ai comics Marvel e DC con le sue copertine. Attualmente il manga è giunto a quota 27 volumi in Giappone, mentre in Italia l’opera è pubblicata da Star Comics, che pubblica anche lo spin-off Vigilante: My Hero Academia Illegals.

L’opera ha anche dato i natali a un anime divenuto parecchio famoso arrivato attualmente alla quarta stagione con una quinta già confermata. L’anime è presente su diversi canali di streaming, tra i quali Netflix, ed è stato trasmesso anche in TV da Italia 2. Scopriamo di più riguardo questo mondo pieno di superpoteri.

La trama

My Hero Academia mangaShueisha/Kohei Horikoshi

Il mondo di My Hero Academia è molto simile al nostro, tranne che per il fatto che una mutazione genetica ha fornito gran parte della popolazione di superpoteri chiamati Quirk. Questi solitamente si manifestano entro i quattro anni d’età e attualmente si stima che circa l’80% della popolazione mondiale sia dotata di Quirk. I poteri generati da queste mutazioni sono tra i più disparati, e difficilmente ci sono due persone con un potere uguale o simile, a meno che non abbiano un grado di parentela molto vicino.

L’arrivo improvviso di questi poteri ha provocato diversi cambiamenti nella società umana, e per contrastare il problema dei criminali dotati di poteri spaventosi è stata creata la categoria degli Hero, persone che lavorano per mantenere la pace nel mondo contrastando i Villain, ossia coloro che usano i propri poteri per fare del male o per i propri scopi personali.

Protagonista della storia è Izuku Midoriya, uno studente delle medie che ha sempre adorato gli Hero, in particolar modo il suo idolo All Might, l’eroe numero uno al mondo, e ha sempre sognato di diventare come lui. Purtroppo Izuku è una di quelle rare persone senza poteri e per questo motivo viene spesso deriso dai suoi compagni di scuola.

Un giorno però il giovane incontra All Might, che nota il suo ardore nel voler diventare un Hero. L’eroe allora decide di donargli il suo Quirk chiamato One for All, un potere che ha dietro di sé una storia segreta e molto complessa e che permette a chi lo possiede di utilizzare una potenza fisica sovraumana. All Might diventa il mentore di Izuku, che ora può finalmente cercare di realizzare il suo sogno, e per farlo decide di entrare nel liceo Yuuei, la scuola più prestigiosa dedicata ai supereroi. Dopo un esame piuttosto complesso Midoriya riesce a essere ammesso, e qui inizierà la sua nuova vita dove conoscerà nuovi amici aspiranti eroi come lui, e anche diversi rivali, che lo aiuteranno nel suo percorso per poter diventare un vero Hero.

Plus Ultra

My Hero Academia scuolaShueisha/Kohei Horikoshi

My Hero Academia nasce in un periodo in cui l’influenza del Marvel Cinematic Universe era all’apice dopo i vari film degli Avengers, e come risposta la rivista dedicata ai manga shonen numero uno in Giappone ha sfornato questo fumetto. Horikoshi aveva già provato a pubblicare diversi manga prima di questo, ma nessuno era mai stato serializzato su Shonen Jump in maniera continuativa.

I punti di forza di My Hero Academia sono soprattutto basati su questa rivisitazione dell’eterno conflitto tra supereroi e villain reinterpretati nello stile dello shonen giapponese. Non che sia il primo a provarci, ma indubbiamente, anche per il periodo storico favorevole, ha avuto una marcia in più. A questo va aggiunto anche il tema scolastico, con una scuola che insegna ai ragazzi a diventare supereroi con una schiera di professori piuttosto carismatici. Tutto ciò ricorda molto uno schema simile a Harry Potter.

Nonostante queste varie strizzatine d’occhio Horikoshi riesce a costruire una storia interessante e per nulla edulcorata. Non mancano infatti momenti bui e più pesanti (sempre nei limiti di uno shonen dato il pubblico a cui è indirizzato), alternati a momenti più allegri e divertenti. Il cammino dell’eroe di Midoriya, o Deku, ossia il suo nome da supereroe, attualmente è composto da saghe riuscite con anche dei risvolti originali, e altre un po’ più banali e senza sorprese. Al momento la storia si mantiene molto godibile tra alti e bassi.

Oltre a Deku anche la sua classe la 1-A, composta da 20 studenti, è protagonista della storia, anche se non tutti ovviamente riescono a spiccare, anzi sono in pochi quelli che veramente restano impressi. Uno di questi è il rivale di Midoriya, Bakugo, un personaggio che in teoria dovrebbe essere tra i più importanti per via del suo rapporto di amore e odio con il protagonista, ma che risulta sottotono e a tratti odioso per via di una caratterizzazione molto poco ispirata.

Ben caratterizzati invece i Pro Hero, i professionisti che si prendono cura della classe come ad esempio il già citato All Might, il professore responsabile della 1-A Eraserhead, il vecchio eroe Gran Torino e molti altri. Anche nei villain c’è una certa varietà di personaggi che non li rendono quasi mai delle macchiette poco incisive. Ognuno di loro ha le proprie motivazioni e una cosa interessante che fa l’autore è dedicare alcuni archi narrativi allo sviluppo di Tomura Shigaraki, una sorta di corrispettivo del male di Deku, e dei suoi compagni dell’Unione dei Villain.

Anche i combattimenti sono solitamente divertenti da leggere grazie alla cura con cui l’autore rappresenta l’uso dei vari Quirk. La componente tattica nell’utilizzo dei superpoteri la fa da padrone durante gli scontri e spesso vengono coinvolti diversi personaggi creando delle sinergie di abilità interessanti. Forse non uno dei migliori in questo campo nella categoria shonen, ma di sicuro troverete battaglie a volte spettacolari e a volte riflessive che sapranno soddisfare ogni gusto.

In definitiva My Hero Academia è un manga shonen molto godibile e ben fatto con tanti pregi, ma anche molti difetti e che non è assolutamente al livello di mostri sacri del genere, nonostante venga spesso decantato come uno dei migliori shonen degli ultimi anni. Attualmente la parola fine sembra ancora lontana, e bisognerà fare le dovute valutazione una volta che il fumetto arriverà alla sua naturale conclusione.

Ragazza tiene in mano una copia di My Hero AcademiaStar Comics / Frasix