Le trame, le recensioni, le serie TV e i film tratti dalle sue opere: alla scoperta dell’universo narrativo di Gillian Flynn.
Nata in Kansas nel 1971, Gillian Flynn è nota al grande pubblico per L’amore bugiardo, il suo geniale thriller da cui è stato tratto un film diretto da David Fincher e sceneggiato dalla stessa Flynn.
Sceneggiatrice anche del film Windows - Eredità criminale con Viola Davis e la regia di Steve McQueen, Gillian Flynn ha finora pubblicato 4 opere.
Scopriamole insieme.
Sulla pelle: Sharp Objects (2006)
Sharp Objects: questo il titolo originale del romanzo d’esordio di Gillian Flynn, da cui è stata tratta l’omonima miniserie con Amy Adams e Patricia Clarkson.
Proprio grazie alla popolarità dell’adattamento, il romanzo è stato ripubblicato mantenendo il titolo originale anche in Italia.
Premiata con un Golden Globe per la performance della Clarkson, la miniserie - per quanto suggestiva - a mio parere perde il vero punto di forza del romanzo: il rapporto del lettore con la protagonista.
La trama di Sharp Objects
Camille Preaker, otto anni dopo essersi trasferita a Chicago, torna nella sua cittadina natale, Wind Gap. Camille ha realizzato il suo sogno, diventando una giornalista, ed è proprio per lavoro che torna a casa: la scomparsa di una bambina, Natalie Keene, spinge il capo di Camille a sceglierla per l’indagine. Camille conosce il territorio, la gente, e sicuramente sarà in grado di scrivere un grande articolo.
Natalie non è la prima bambina scomparsa a Wind Gap, e il tragico esito della sua sparizione spingerà Camille a fare i conti con il proprio passato mentre investiga su un mistero spaventoso…
La recensione di Sharp Objects
Il romanzo d’esordio di Gillian Flynn è praticamente perfetto. Quel rapporto di cui vi parlavo prima, con il lettore che è l’unico a conoscere il terribile tormento segreto di Camille, fa sì che fra la protagonista e chi ne segue le avventure si crei un legame indissolubile.
Il personaggio di Camille è complesso, tridimensionale, umanamente pieno di difetti e per questo ancora più portato a suscitare empatia.
Le vivide descrizioni ci fanno visitare Wind Gap e ci immergono in un’atmosfera claustrofobica e carica di segreti che ci vengono svelati poco alla volta.
Le parole feriscono Camille e al tempo stesso sono la sua arma, in un gioco di specchi che ci ricorda come ciascuno affronti in modo diverso i propri demoni.
L’autrice non sbaglia un colpo, non si lascia sfuggire una sola occasione, ci affascina e ci stupisce.
Se avete già visto la miniserie, leggete il romanzo: troverete una storia e dei personaggi che in realtà non avete ancora conosciuto.
Nei luoghi oscuri: Dark Places (2010)
Anche Nei luoghi oscuri ha visto una trasposizione: Dark Places è diventato un film scritto e diretto da Gilles Paquet-Brenner e interpretato da una straordinaria Charlize Theron.
La trama di Dark Places
La protagonista, Libby, ha vissuto un trauma: quando aveva appena sette anni, sua madre e le sue sorelle furono brutalmente assassinate. Libby accusò il fratello, Ben, condannato per i delitti durante un presunto rito satanico.
Grazie al suo dramma, Libby è sempre stata nel cuore degli americani, che nel corso degli anni le hanno inviato moltissimi aiuti. Ma quando viene contattata dal Kill Club, un gruppo di appassionati di crimine convinti che Ben sia innocente e che Libby abbia mentito, tutto cambia.
Libby precipita in un incubo, e deve fare i conti con un’ipotesi terrificante: Ben potrebbe davvero essere innocente…
La recensione di Dark Places
Come tutti gli altri romanzi di Gillian Flynn, e come ho già avuto modo di raccontare, anche Dark Places si regge su un solidissimo impianto narrativo.
Quando si ha a che fare con storie così ricche di approfondimenti, di svolte e di possibilità, la strada maestra dev’essere tracciata in modo chiaro.
E la storia di Libby lo è senza dubbio: abbiamo una protagonista che, seppur vittima di una tragedia inimmaginabile, non suscita le nostre simpatie.
Libby è incapace di affrontare la realtà, vive in una sorta di compromesso con se stessa e mente continuamente.
Ha vissuto un’esperienza devastante e ha costruito tutto ciò che è e che pensa su quella, magari anche approfittandosene un po’.
Per questo si tratta di un personaggio straordinario: una ragazza che si è trincerata dietro un’armatura destinata, pagina dopo pagina, a essere fatta a pezzi per trovare l’unica cosa sensata in una storia assurda: la verità.
L’amore bugiardo: Gone Girl (2012)
Il romanzo più famoso di Gillya Flynn è stato portato sul grande schermo da David Fincher con due protagonisti eccezionali: Rosamund Pike e Ben Affleck.
Rappresenta la sublimazione di ciò che la scrittrice ci racconterà con Un buon presagio: la dimostrazione che, per ogni storia, esistono (almeno) due punti di vista e due versioni.
L’amore bugiardo: la trama
Amy e Nick vivono quello che si definisce un colpo di fulmine. Fin dal primo incontro, diventano inseparabili. Sono giovani, belli, innamorati, brillanti: davanti a loro hanno una vita che non vede l’ora di essere vissuta. Ma quando la realtà si scontra con i sogni e le aspirazioni, tutto cambia.
Da Brooklyn alla cittadina di North Carthage, in Missouri, Amy e Nick hanno dovuto fare i conti con la perdita del lavoro e la necessità di ridimensionare tutto, a cominciare dalle loro ambizioni.
Il giorno del quinto anniversario del suo matrimonio con Nick, Amy scompare.
Segni di colluttazione e tracce di sangue non lasciano spazio all’idea di un allontanamento volontario ed è a quel punto che per Nick inizia un incubo, alimentato dal diario di Amy in mano a chi indaga sulla sua scomparsa…
L’amore bugiardo: la recensione
Per il lancio italiano del romanzo, su Amazon erano disponibili due brevi estratti gratuiti per Kindle: La versione di Nick e La versione di Amy.
La stessa storia raccontata da due punti di vista diversi, che mettevano in scena una situazione completamente diversa.
Incuriosita, ho acquistato il romanzo e l’ho divorato, con tutte le sue quasi 550 pagine.
Pensando a chi non l’abbia ancora letto e a chi non abbia nemmeno visto il film - come da mia abitudine non voglio assolutamente svelare nulla sulla trama.
Voglio però raccontarvi perché questo thriller è davvero grandioso: perché vi mette continuamente alla prova.
Lui e lei, marito e moglie di una giovane coppia come tante, rappresentano un punto di riferimento. Ciascuno di noi può identificarsi nel racconto di uno o di entrambi i protagonisti, ma a prescindere dalle affinità avrà una predilezione. Troverà l’uno più simpatico dell’altra, l’una più credibile dell’altro.
Come voyeur che spiano da vicino la vita quotidiana di un uomo e una donna con un ricco mondo interiore, scopriamo poco alla volta che nulla è come sembra e che nessuno conosce davvero Amy e Nick. Non come noi. Non come succederà a noi fino all’ultima agghiacciante pagina, che ci lascerà in preda all’angoscia…
Un buon presagio: The Grownup (2014)
Questo non è un romanzo, è una novella. Un esperimento. Un geniale esercizio di stile che la Flynn ha scritto per George R.R. Martin, il celebre autore della saga sul trono di spade - Le cronache del ghiaccio e del fuoco - che le aveva chiesto di scrivergli una storia.
La trama di Un buon presagio
Un buon presagio ha come sempre una protagonista femminile, che non ha nemmeno un nome. Perché non è la sua storia a essere importante, bensì la sua percezione di una storia in cui viene coinvolta. La storia di qualcun altro.
Quando incontra Susan Burke, una sofisticata e bella signora, la nostra ragazza misteriosa sbarca il lunario improvvisandosi veggente.
E quando capisce che in Susan potrebbe aver trovato la gallina dalle uova d’oro, decidi di non farsi sfuggire l’occasione…
La recensione di Un buon presagio
Un buon presagio è un racconto che ci mostra come tutto cambi a seconda del punto di osservazione.
I corsi di scrittura creativa - o di sceneggiatura, come quelli che ho seguito io alla Scuola di Cinema - insegnano a guardare ai propri personaggi e alle situazioni da prospettive diverse. Un esercizio tipico è scrivere un racconto breve in cui ci siano due personaggi contrapposti e provare a crearne due versioni, ciascuna secondo il punto di vista del protagonista di turno.
Gillian Flynn, che sui meccanismi di scrittura la sa lunga nonostante abbia pubblicato (finora) solo 4 libri, si è divertita a fare lo stesso.
Con un numero di personaggi maggiore e con un’ambientazione che gioca con i generi, passando dall’horror al thriller, dal dramma famigliare alla commedia, dal soprannaturale all’inganno.
Non posso dirvi altro senza rovinarvi la sorpresa, se non: leggetelo!