Attento a ciò che desideri: viaggio nel mondo di Coraline
di Emanuela BrumanaUna storia per ragazzi (e adulti) coraggiosi, scritta dalla sapiente penna di Neil Gaiman e animata in stop-motion da Henry Selick.
La letteratura per ragazzi nasconde sempre grandi storie. Rovistando qua e là si trovano avventure epiche, storie appassionanti e, a volte (soprattutto quando la penna è quella di Neil Gaiman), vere e proprie incursioni in mondi fantastici, spaventosi, visionari.
È il caso di Coraline, una storia che, prima di leggere, ho visto al cinema. Un viaggio terrificante all'interno di un mondo onirico in cui i sogni assumono presto il contorno di incubi.
Insomma, non certo un film per bambini troppo piccoli e non certo un libro per lettori spaventosi. Ma una storia che coinvolge e appassiona, quello sì.
Coraline: la trama
Coraline ha cambiato casa, la mamma e il papà sono presi da quella girandola di impegni che catalizza i grandi: il trasloco, il lavoro, la spesa, le pulizie... E la bambina è sempre sola. Nei dintorni della nuova casa, Coraline incontra strani personaggi: le due ex attrici Miss Spink e Miss Forcible, il signor Bobo, che fa il domatore di topi e uno strano gatto nero.
Un giorno, stanco di vederla vagare senza scopo, il papà le propone un gioco: contare le porte della nuova casa. Sono 13. Anzi, 14. Ce n'è una chiusa e murata, ma la bambina scopre che in realtà quella porta conduce a un mondo capovolto, assolutamente simile al nostro, ma completamente diverso, a cominciare da un inquietante dettaglio: i personaggi che lo abitano hanno bottoni cuciti al posto degli occhi.
In questa realtà parallela, Coraline trova una Altra Madre, più presente e attenta della sua, che la vizia, fino a quando non le propone un patto: Coraline potrà vivere lì per sempre, al solo costo di cucirsi i bottoni al posto degli occhi.
Un primo scricchiolio in un mondo all'apparenza perfetto che induce Coraline a dubitare, a sentire la mancanza di una famiglia imperfetta ma meno inquietante e così comincia il suo avventuroso ritorno alla sua normalità.
Recensione di Coraline
Cominciamo col dire che Gaiman è uno scrittore eclettico e geniale nella creazione di mondi inventati e storie coinvolgenti. Sia che scriva per bambini o per adulti, riesce a intrappolare il lettore nella sua ragnatela di parole.
Coraline ha il pregio di essere un libro per ragazzi che, anche in mano a un adulto, funziona nonostante la scrittura ovviamente semplice, adatta al pubblico a cui viene rivolto.
Di contro, l'angoscia che pervade il mondo al di là della porta e il lavoro sulla figura della madre possono spaventare i bambini a cui il libro è dedicato, quindi forse poche sono le mani sufficientemente coraggiose o amanti del brivido che gusteranno davvero questa storia.
Ciononostante, il libro è davvero ben pensato, appassionante e costruito come una sorta di caccia al tesoro dell'incubo in cui ci si chiede che cosa verrà dopo, nella corsa di Coraline verso la sua vecchia vita.
Altro aspetto che secondo me merita di essere citato è il messaggio: molte volte noi adulti appariamo distratti e lontani agli occhi dei nostri figli, tanto da spingerli a desiderare un'Altra Madre, ma anche un Altro Padre e un Altro Mondo. Purtroppo e per fortuna, la perfezione non esiste e ogni desiderio ha un lato oscuro con cui bisogna fare i conti. Coraline ricorda a noi genitori che con le nostre azioni quotidiane rischiamo di creare e nutrire un varco che delude i nostri figli e ci allontana, ma spiega anche ai bambini che, con le loro imperfezioni, la mamma e il papà meritano una possibilità, perché la loro versione "dei sogni" potrebbe non essere così idilliaca, una volta incontrata.
Coraline sul grande schermo
Nel 2009 è uscito in Italia il film in stop-motion tratto da Coraline, intitolato Coraline e la porta magica. Dietro questa splendida trasposizione cinematografica c'è Henry Selick, già noto per Nightmare Before Christmas (e non a caso, le ambientazioni crepuscolari e decadenti sono simili).
Diciamo che vedere su schermo il regno da sogno e poi da incubo in cui finisce Coraline è stato un po' angosciante persino per me, ma ne è valsa la pena. Fate solo attenzione a proporlo ai vostri figli: consiglio ai genitori di guardarlo prima loro e valutare se e quanto può spaventare i più piccoli anche perché, come detto, l'abito inquietante è cucito addosso alla madre, cosa che potrebbe turbare ulteriormente i bambini.
Una storia spaventosa, che appassiona i lettori più coraggiosi o più adulti, ma rischia di spaventare i più piccoli e sensibili. Maneggiare con cura!