Sarah, La ragazza di Avetrana: il libro a 10 anni dalla scomparsa
di Cristina MigliaccioSarah Scazzi scompariva dieci anni fa, il corpo è stato ritrovato in un pozzo dopo 42 giorni di ricerche e dietro le sbarre sono finite sua cugina Sabrina e la zia Cosima. Il delitto di Avetrana, riportato in un libro, diventerà anche una serie tv.
Sono trascorsi esattamente dieci anni (era il 26 agosto 2010) dalla morte di Sarah Scazzi, la ragazza di Avetrana il cui omicidio è stato commesso dalla cugina Sabrina Misseri con l'aiuto della madre Cosima Serrano (entrambe condannate all'ergastolo). Sarah aveva soltanto 15 anni, indossava sempre le cuffiette alle orecchie e raccoglieva i suoi pensieri in un diario, davanti a sé tutta la vita e sogni da concretizzare. Sua madre, quel 26 agosto di dieci anni fa, denunciò la scomparsa della ragazza, uscita di casa per recarsi dalla cugina, come era solita fare, e andare insieme al mare. Sarah non è più tornata a casa, ad Avetrana in provincia di Taranto, e la sua storia ebbe sin da subito un grande risalto mediatico. La mamma ha dovuto aspettare 42 giorni per scoprire la verità. Il 6 ottobre di quell'anno fu ritrovato il corpo della ragazza, in fondo a un pozzo.
Oggi a raccontare la tragica storia di Sarah Scazzi sono la scrittrice Flavia Piccinni e il giornalista Carmine Gazzanni, i quali - con Fandango Libri - hanno ripercorso quei mesi di agonia e dieci anni di indagini e processi. Il libro è arrivato in libreria a luglio 2020 e, a distanza di neanche un mese, è stato annunciato che la storia di Sarah diventerà presto una serie televisiva, con la regia di Pippo Mezzapesa, e anche un documentario diretto da Christian Letruria e scritto proprio da Piccinni e Gazzanni. Il duo si ricompone: avevano già scritto "Nella Setta", un'inchiesta pluripremiata dalla quale è stata tratta una trasposizione televisiva, ma con la storia di Sarah tentano di ripercorrere dieci anni di interrogatori, testimonianze, buchi e dubbi.
La notte del 6 ottobre, Michele Misseri - mentre la moglie Cosima continuava a lanciare appelli per ritrovare Sarah in diretta tv - si professò colpevole di un omicidio che, però, non aveva commesso. La colpevole è Sabrina, sua figlia, la cugina prediletta di Sarah, e sua madre Cosima, entrambe condannate all'ergastolo ma che continuano a dichiararsi innocenti. Michele Misseri, ancora oggi, continua a ribadire la propria colpevolezza. Attualmente, le due condannate attendono l'esito del ricorso presentato dall'avvocato Coppi alla Corte Europea dei diritti dell'Uomo che ha giudicato il caso ammissibile.