Ratboy: il lato ironico del pregiudizio con una spruzzata di erotismo
di Simone Alvaro SegatoriAmanti del paginone centrale e delle curve mozzafiato unitevi perchè Rat-Man e Giorgia Cosplay sono pronti a guidarvi nella gara di cosplayer più folle e sexy di sempre.
Il signore degli anelli, gli Avengers, Batman, Harry Potter, Rambo, The Walking Dead, sono solo alcune delle opere pop che Leo Ortolani, il fumettista toscano autore dell'ormai conclusa saga di Rat-Man, ha rivisitato nel suo particolare modo di fare fumetti. Con Ratboy anche un periodico come Playboy diventa parodia, sia nella forma che nel contenuto, ma a sfoggiare la sue forme in copertina non c'è una sinuosa modella americana ma una bellezza tutta italiana: Giorgia Vecchini in arte Giorgia Cosplay.
Ratboy imita in tutto e per tutto il magazine erotico fondato da Hugh Hefner nel 1953 dalla struttura al lettering e mentre la celebre cosplayer italiana si presta ad interpretare la coniglietta, anzi la topolina, per la copertina osé, per il paginone centrale e anche per il poster doppio, Ortolani porta avanti una storia divisa in un due parti in cui Rat-Man si trova a cercare l'amore durante il Luppa Cosplay (parodia della manifestazione italiana Lucca Comics & Games).
Rat-Man però non cerca un amore qualsiasi ma quello di una cosplayer con il seno perfetto per combaciare con la forma della sua mano, un amore spinto dal sesso e non dal cuore che durante tutto il racconto avrà tempo però di maturare e di evolvere in qualcosa di più grazie all'amicizia con Giò la versione fumettistica della bella Giorgia. Il sesso e i pregiudizi sessuali sulle cosplayer scosciate e scollate sono quindi uno dei temi centrali del fumetto, un tema che Ortolani tocca con delicatezza e con un modo tutto suo di essere "politically correct" ma senza dimenticare quell'ironia dissacrante capace di strappare una risata anche nelle situazioni più oscene.
Il sesso però non è l'unico elemento di satira in Ratboy perché la manifestazione stessa, il mondo dei cosplay e quello delle produzioni fumettistiche che partono "dal basso" trovano sfogo nella visione di Leo che in ogni pagina mette sempre in equilibrio ironia e cattiveria così che nessuno possa mai sfuggire al suo occhio critico. L'opera di Ortolani analizza infatti tutti i difetti e le follie degli strambi personaggi che popolano queste fiere colorate: gli esseri umani. Il Luppa Cospay viene infatti rappresentato come un grande circo in cui l'umanità mette in mostra le sue debolezze, un umanità rappresentata da Rat-Man che deve resistere alle tentazioni del gentil-sesso per dimostrare di essere superiore al desiderio di toccare, palpare e stringere. Una sfida che forse lo renderà cieco, ma in cui dimostrerà ancora una volta cosa vuol dire essere un eroe.
A metà storia e alla fine invece, un'intervista approfondisce il legame tra Leo e Giorgia, tra i loro mondi lavorativi e parla al lettore di cosa significhi fare cosplay in Italia. Purtroppo, a differenza del vero Playboy, esiste solo un (imperdibile) numero di Ratboy. Un vero peccato perché di cosplayer in Italia ce ne sono tantissimi e sarebbe bello sapere cosa c'è sotto il costume che portano, magari raccontato in una serie di periodici in cui non mancano le Matite di Leo.
Ortolani mette a nudo il pregiudizio con battute spinte e personaggi ai limiti della censura dimostrando che non c'è niente che non possa diventare parodia, nemmeno un numero di Playboy.