Il viaggio della strega bambina, romanzo straordinario di Celia Rees
di Chiara PoliIl viaggio della strega bambina di Celia Rees è un romanzo straordinario: la storia di una ragazza, Mary, che sa benissimo come la stregoneria sia un crimine immaginario e strumentale, e vi si oppone con tutte le sue forze.
Vi ho già parlato di quello che, per quanto mi riguarda, resta un capolavoro inarrivabile nel genere: La chimera di Vassalli.
Questa storia non è come il diario della ragazza accusata di stregoneria nell’Italia della superstizione, ricorda piuttosto una delle opere più celebri di Arthur Miller, Il crogiuolo, un dramma che debuttò sui palcoscenici nel 1953 e che finì per diventare, oltre a un film con Joan Allen, Daniel Day-Lewis e Winona Ryder, anche il riferimento in fatto di storie sulla caccia alle streghe.
Celia Rees se la cava alla grande persino al confronto con il maestro Miller, raccontandoci la storia di una giovane donna che, sotto forma di diario, ci accompagna alla scoperta di un mondo in cui il pregiudizio è l’ultimo dei problemi…
La trama
Mary è una ragazza come tante, ma il suo destino è segnato dalla famiglia: sua nonna stata accusata di stregoneria e ritenuta colpevole.
Convinta che la stessa sorta l’aspetti dietro l’angolo, subito dopo la condanna della nonna a bruciare sul rogo, Mary si nasconde nella campagna inglese per poi imbarcarsi in direzione del Nuovo Mondo.
Una volta giunta in America, però, scoprirà che la possibilità di ricominciare daccapo, in un Paese nuovo dove nessuno conosce la sua identità e la sua famiglia, può diventare impossibile quando si è circondati da invidia, complotti e interessi.
Un romanzo di grande impatto
Nonostante nasca in un’epoca in cui basta l’invidia di un vicino, o uno sguardo storto alla rivale in amore, a finire imprigionati per stregoneria, Mary è una donna determinata a non farsi schiacciare dal pregiudizio e dall’ingiustizia di un’accusa di stregoneria: un crimine che Mary sa bene essere immaginario e strumentale.
La società puritana del Seicento si trasferisce dall’Inghilterra all’America per dimostrare che di nuovo, il mondo al di là dell’oceano, non ha proprio niente: l’odio, la discriminazione e l’ingiustizia regnano sovrani là come nella vecchia Europa.
Sappiamo tutti come funzionavano le cose all’epoca della caccia alle streghe: bastava una parola, senza alcuna prova, e il “caso” montava da solo. Fra racconti e dicerie che si arricchivano continuamente di dettagli inventati e sempre più fantasiosi, a cui tutti - a cominciare dai giudici - credevano senza bisogno di evidenze.
Mary ci racconta la propria storia con l’orgoglio di una giovane donna che crede nella possibilità di un mondo diverso, più giusto, in cui non bastino le maldicenze per finire sul rogo.
Il viaggio della strega bambina è la storia di un viaggio dal vecchio al nuovo mondo alla scoperta che la natura dell’uomo è sempre la stessa, ovunque. Ma è anche un viaggio perfetto per tutti, per gli appassionati di storia e di opere in costume, per i lettori che prediligono i racconti ricchi di spunti di riflessione, per chi ama avventure avvincenti e personaggi forti, in grado di precorrere i tempi e di diventare un elemento memorabile nella collezione di storie di chi adora i romanzi di valore.
Mary sa che la stregoneria è un crimine immaginario, usato spesso per fini personali. Per questo vi si oppone con tutte le sue forze, per non farsi schiacciare dall'ingiustizia in un mondo ingiusto.