Federica e Gabriele sono entrambi genitori single ma quello che li unirà a lungo andare sarà una terribile ossessione.
Da poco in libreria è arrivato Soltanto mia, un romanzo scritto a quattro mani da Lorenzo Puglisi ed Elena Giulia Montorsi, una collaborazione che ritorna dopo “Con te ho chiuso”, edito da Feltrinelli nel 2013. “Soltanto mia” è un romanzo che denuncia tutto quello che c’è di sbagliato e malsano in una relazione in cui una donna è vittima di abusi fisici e mentali da parte di un uomo.
Puglisi è un avvocato del foro di Milano specializzato in diritto di famiglia e diritto minorile e nel 2009 ha fondato SOS Stalking, il primo sportello telematico in Italia a fornire assistenza legale e psicologica alle vittime di atti persecutori. Anche Elena Giulia Montorsi, psicologa e psicoterapeuta, fa parte di SOS Stalking.
“Soltanto mia” racconta la storia di Gabriele e Federica, entrambi genitori ed entrambi separati dai rispettivi coniugi seppur per motivazioni differenti. Mentre Gabriele è stato allontanato bruscamente dalla moglie e persino denunciato (per stalking), Federica è stata tradita dal marito Davide (con la sua migliore amica). Sentendosi sola e per la prima volta nella sua vita indipendente, Federica ha deciso di concedersi un po’ di divertimento. Quella con Gabriele non è nata per essere una grande storia d’amore, a dire vero non era stata concepita neppure come relazione, soltanto due adulti che di tanto in tanto si concedono un po’ di svago insieme. Gabriele, però, non ha voluto sentire ragioni e, sin dall’inizio, ha trattato Federica come la sua consorte, riempiendola di messaggi e sfociando in un’ossessione pericolosa.
Il romanzo di Puglisi e Montorsi è la denuncia di ciò che accade purtroppo spesso alle donne che non vogliono vincoli. Federica, la protagonista, è stata vittima di stalking, di percosse fisiche e mentali, vittima di stupro. E Gabriele, il suo stalker, è convinto di essere lui la vittima, crede fermamente nella propria innocenza, di essere stato lui preso in giro dai continui tira e molla di Federica, senza neppure riflettere una volta sul perché quella donna avesse messo determinati paletti, preso le distanze, escludendolo dalla sua vita.
E la cosa peggiore è che Federica, per tutto il romanzo, si è ritenuta responsabile di quanto accaduto. Non vittima, ma provocatrice. Come se quelle continue violenze fossero meritate. Un romanzo che colpisce dritto nello stomaco perché affronta tematiche purtroppo crude e reali. Federica non è stata soltanto violata nel corpo, ma anche nella mente, repentinamente, giorno dopo giorno, vittima di un’ossessione che non ha fatto altro che crescere nel corso del tempo e che è poi sfociata in un atto estremo di violenza fisica, coronando l’animo marcio e malsano di un uomo che ormai nella vita aveva già perso tutto.
I due scrittori hanno saputo affrontare un tema molto delicato con parole e scelte giuste, senza mai scivolare nel banale e fornendo entrambe le versioni, di vittima e carnefice, anche quando il carnefice ha creduto ciecamente di essere la vittima. Ed è questo a rendere ancor più insopportabile la vicenda: sapere che chi ha commesso quelle atrocità non crede di avere colpe. Ve lo consiglio se state cercando una scarica di cruda realtà.
Un romanzo che colpisce dritto nello stomaco perché affronta tematiche purtroppo crude e reali, la denuncia di ciò che accade ancora troppo spesso alle donne che credono di meritare i soprusi.