Dopo 25 anni, il Premio Cipputi assegnato durante il Torino Film Festival è stato sospeso per problemi di budget.
Il Torino Film Festival ha deciso di annullare (o meglio sospendere) il Premio Cipputi, in vigore da 25 anni (correva l'anno 1995) e in genere assegnato al miglior film sul mondo del lavoro. La scelta è stata dettata da problemi di budget. Come spiega La Repubblica, le forze politiche di sinistra hanno spiegato che la scelta è stata presa autonomamente dal direttore del festival. Come ha spiegato il Presidente del Museo Nazionale del cinema, Enzo Ghigo:
Noi abbiamo piena fiducia in lui e la sosteniamo. Nessuno ci veda motivi politici che non ci sono.
In realtà, il direttore Stefano Francia di Celle aveva intenzione di rinnovare la formula del Premio Cipputi ma il 7 luglio è stato poi annunciato che, a causa dei tagli di budget, il premio era stato sacrificato. La notizia è stata comunicata via e-mail agli organizzatori del Premio e recitava il seguente testo:
Vista la situazione dei nostri tagli al budget, il 35% in meno visto l'anno straordinario del Covid, io sarei per sospendere il Premio perché senza risorse aggiuntive non possiamo permetterci di sostenere noi il Premio Cipputi così com'è stato fatto nelle ultime edizioni del Tff. Tra pochissimi giorni definiremo i Premi della trentottesima edizione e non includeremo il Premio Cipputi.
Mimmo Carretta, segretario del Pd torinese, ha scritto su Facebook:
Evidentemente il lavoro, come tema, non interessa alla nuova direzione del Tff. E così per 'ragioni di budget' si cancella il Premio Cipputi nell'anno in cui si celebrano i 40 anni dei 35 giorni di picchetti e blocchi di Mirafiori, l'autunno caldo degli anni '80 e la marcia dei 40 mila.
C'è chi però sostiene che i costi del Premio Cipputi siano irrisori, legati soltanto alla trasferta del vignettista Francesco Tullio Atlan, che ha inventato il personaggio di Cipputi. In più, il premio non prevede riconoscimenti in denaro per chi vince né emolumenti per giurati e organizzatori.